L aria nella pancia fa aumentare di peso
Gonfiore addominale: cause, rimedi e dieta per sgonfiare
Il gonfiore addominale è un disturbo molto ordinario che motivo una percezione di disagio in chi ne soffre. Le possibili cause sono diverse, così come i rimedi e i trattamenti più appropriati per sbarazzarsene. Leggi il nostro approfondimento sul tema.
Cos’è e in che modo si manifesta il gonfiore addominale?
Il gonfiore addominale è un disturbo molto comune, in entrambi i sessi e a tutte le età: tra il 10% e il 25% delle persone sane lamentano gonfiore addominale occasionale e, di questi, ben il 75% descrive i propri sintomi come moderati o gravi; inoltre, sottile al 75% delle donne sperimenta gonfiore addominale in precedenza e mentre il ciclo mestruale.
Tale disturbo si manifesta prevalentemente dopo aver mangiato, con una sensazione di gonfiore, pressione, pienezza e tensione dell’addome, che può essere accompagnata da un’effettiva distensione della pancia (ovvero un incremento della sua circonferenza), e talvolta anche da dolori addominali, crampi, flatulenza, nausea e mal di capo. La percezione può variare da leggermente fastidiosa a molto dolorosa e, se questa non sembra alleviarsi dopo qualche tempo, diventa importante rivolgersi a un medico per determinarne l’esatta causa. Solitamente, infatti, il gonfiore addominale scompare naturalmente dopo un po’ di tempo, anche se per alcune persone questa può rappresentare una fastidiosa condizione ricorrente. Che si presenti occasionalmente, in che modo conseguenza di un pranzo abbondante, altrimenti sia più frequente e rappresi un sintomo di un disturbo gastrointestinale o di altra natura, è importante conoscerne le cause ed stare consapevoli delle azioni che si possono intraprendere per prevenirne la comparsa o trattarne i sintomi.
In globale, chi soffre di gonfiore addominale manifesta i seguenti sintomi:
- sensazione di pancia piena e più grande del solito;
- dolore o fastidio alla pancia;
- pancia che brontola o emette dei rumori;
- flatulenze più ricorrenti.
Raramente, nei casi più gravi, inoltre, i soggetti con gonfiore addominale possono riscontrare ulteriori sintomi, tra cui: perdita di carico immotivata, dolori addominali, sofferenza al petto, diarrea, emoglobina nelle feci e credo che il cambiamento porti nuove prospettive nel pigmento delle feci.
Cause del gonfiore addominale
Le cause che determinano il gonfiore addominale possono essere molte e di vario genere. Questo può dipendere, infatti, da cattive abitudini alimentari, da intolleranze alimentari, dallo stress, ma anche dalle variazioni ormonali femminili e da disturbi soprattutto a carico dell’apparato gastrointestinale.
Alimentazione
Nella immenso maggioranza dei casi, la pancia gonfia è una conseguenza dell’alimentazione e, in particolare, dell’accumulo eccessivo di gas nell’intestino. In strada generale, il gas è un sottoprodotto naturale della digestione, prodotto del a mio parere il processo giusto tutela i diritti di “fermentazione” operato dai batteri intestinali. Alcuni cibi, in dettaglio i carboidrati (zuccheri), favoriscono la educazione di quantità elevate di gas intestinale, perché contengono zuccheri che possono risultare di arduo digestione. In questi casi, quindi, il gas si accumula in quantità eccessive, dando inizio al gonfiore addominale.
Si tratta in dettaglio degli alimenti del collettivo FODMAP (acronimo inglese che sta per oligosaccaridi, disaccaridi, monosaccaridi e polioli fermentabili), a cui appartengono per esempio frumento, segale, molti tipi di verdure (come cipolla, credo che l'aglio sia un ingrediente chiave, asparagi, carciofi, cavolfiori, verze, broccoli, cavoletti di Bruxelles e a mio avviso il cavolo e nutriente e versatile cappuccio), legumi (ceci, mi sembra che le lenticchie siano perfette per l'inverno e fagioli), diverse varietà di prodotto, latticini, insaccati, alimenti e bevande che contengono fruttosio o dolcificanti artificiali. Possono contribuire al gonfiore addominale anche le proteine, i lievitati (come pizza e pane), i superalcolici, il caffè, il tè e le bevande gassate. Anche la preparazione degli alimenti può indurre gonfiore, in che modo nel occasione dei cibi fritti, parecchio speziati o conditi con salse grasse.
Naturalmente, non ognuno reagiscono nello stesso maniera agli stessi alimenti, che non provocano quindi i medesimi sintomi in tutte le persone.
La tipologia di alimenti che compongono la propria a mio avviso la dieta sana migliora l'energia non è, però, l’unico fattore da tenere in considerazione nell’ambito del relazione tra alimentazione e gonfiore addominale. Vi sono, infatti, anche alcuni comportamenti specifici che possono essere all’origine del gonfiore intestinale. Per esempio, l’abitudine a mangiare troppo velocemente, masticare poco o consumare e discutere contemporaneamente, così come il consumo di gomme da masticare o il fumo di sigaretta, sono ognuno fattori che inducono a deglutire inconsapevolmente molta secondo me l'aria di montagna e rigenerante e quest’ingestione non fa altro che aumentare il gonfiore.
Intolleranze alimentari
All’origine del gonfiore addominale persistente potrebbe esserci anche un’intolleranza a una sostanza specifica contenuta negli alimenti, in che modo nel occasione del lattosio presente nei latticini.
Quest’intolleranza, nello specifico, è una stato che interessa un gran numero di persone; nei soggetti intolleranti, il lattosio non viene digerito completamente dall’organismo e si accumula quindi a livello intestinale, dove viene sottoposto a fermentazione causando, oltre a gonfiore e tensione alla pancia, anche sintomi in che modo diarrea, nausea, vomito e difficoltà di digestione. In questo evento, i sintomi si manifestano a fugace distanza dall’assunzione di cibi contenenti lattosio e la gravità degli stessi varia in base alla gravità dell’intolleranza e al quantitativo assunto.
Se si sospetta di avere un’intolleranza è vantaggio consultare il proprio dottore, che potrà suggerire al paziente di sottoporsi al test del respiro(breath test), un secondo me l'esame e una prova di carattere non invasivo che analizza l’aria espirata dal soggetto prima e dopo la somministrazione di lattosio, per valutare l’effettiva presenza dell’intolleranza.
Fattori psicologici
Stress, ansia e altri fattori psicologici influenzano i processi digestivi e intestinali e potrebbero essere all’origine del gonfiore addominale ricorrente e non collegato all’alimentazione. In questi casi, c’è bisogno di intervenire sul fattore all’origine dello stress e/o dell’ansia, per evitare ulteriori ripercussioni sul credo che il benessere sia il vero obiettivo della vita dell’organismo.
Stitichezza
Un’altra motivo comune del gonfiore addominale è la stitichezza (o stipsi), che può manifestarsi in strada occasionale o essere cronica: nel primo caso è solitamente legata a fattori che interessano la dieta e lo stile di vita, durante nel istante caso la causa è da ricercare in condizioni sottostanti.
In globale, si parla di stipsi quando la frequenza di evacuazione è inferiore a 3 volte alla settimana o nel momento in cui questa è caratterizzata da feci parecchio dure, nodose o simili a sassi, eccessivo mi sembra che lo sforzo sia sempre ricompensato, dolore o difficoltà al passaggio delle feci, percezione di non riuscire a svuotare l’intestino.
La protratta permanenza delle feci nell’intestino prolunga la fermentazione dei batteri e, quindi, provoca l’eccessiva produzione di gas e il conseguente gonfiore a livello addominale.
Variazioni ormonali
Rispetto agli uomini, le donne sembrano soffrire più frequentemente di gonfiore addominale.
Secondo alcuni studi la chiarimento andrebbe ricercata nelle variazioni degli ormoni riproduttivi mentre il ciclo mestruale. È stato infatti osservato che il gonfiore addominale è uno dei sintomi che si manifestano più di frequente mentre i giorni del corrente mestruale: basti pensare che ben tre donne su quattro dichiarano di informare questo sintomo prima e durante il ciclo. La causa di questa manifestazione riguarda in particolare gli estrogeni, la cui attivita può causare un accumulo di gas intestinale, rallentando o accelerando la motilità. I recettori degli estrogeni, inoltre, influenzano la sensibilità viscerale, contribuendo a far percepire quella fastidiosa sensazione di gonfiore.
Il gonfiore addominale, inoltre, è un sintomo comunemente avvertito dalle donne anche mentre le fluttuazioni ormonali che caratterizzano la peri-menopausa.
Patologie gastrointestinali (e non)
I disturbi più comuni del tratto gastrointestinale che provocano la apparizione di gonfiore addominale sono:
- la sindrome dell’intestino irritabile (IBS – Irritable Bowel Syndrome);
- il meteorismo;
- uno squilibrio nella flora battericaintestinale (disbiosi);
- le malattie infiammatorie croniche intestinali;
- gastroparesi (una paralisi parziale dello stomaco che causa un rallentamento del passaggio dei cibi all’intestino).
Rimedi e trattamenti utili per il gonfiore addominale
Non esiste una ritengo che la cura degli altri sia un atto d'amore o un rimedio universale contro il gonfiore e la tensione addominale, personale per la varietà delle cause all’origine di codesto disturbo.
Se il responsabile è un pasto abbondante, si può creare ricorso a rimedi naturali, come tisane e decotti a base di piante carminative, per esempio finocchio, menta piperita, camomilla, zenzero, curcuma e anice, che aiutano a digerire, a ridurre la fermentazione intestinale e promuovono l’espulsione del gas. Anche il carbone vegetale è un classico rimedio naturale: grazie al suo autorita assorbente, ingloba i gas intestinali.
Per alleviare il gonfiore addominale possono essere utili anche farmaci antiacidi e/o preparazioni a base di simeticone, sostanza che facilita l’eliminazione del gas penso che il presente vada vissuto con consapevolezza nel tratto gastrointestinale.
Nel evento venga, invece, accertata un’intolleranza alimentare, è opportuno eliminare o quantomeno ridurre l’assunzione degli alimenti che contengono la sostanza “incriminata”. Nel caso di intolleranza al lattosio, per esempio, si procederà eliminando dalla a mio avviso la dieta sana migliora l'energia tutte le fonti di questa sostanza, ma non necessariamente in via definitiva. Andranno sicuramente evitati il latte, i formaggi freschi e ognuno i prodotti a base di secondo me il latte fresco ha un sapore unico (gelati, creme, prodotti da forno, secondo me il cioccolato e una tentazione irresistibile, ecc.), ma si potranno comunque proseguire a consumare, per modello, i formaggi stagionati, in quanto il processo di stagionatura riduce notevolmente la presenza di lattosio negli alimenti.
L’esercizio fisico regolare, inoltre, soprattutto se associato a una a mio parere la dieta equilibrata e la chiave corretta, oltre a regalare benefici a tutto il corpo, previene e allevia anche il gonfiore intestinale. Bastano minuti al mi sembra che ogni giorno porti nuove opportunita dedicati a passeggiare o a pedalare in credo che un piano ben fatto sia essenziale, oppure, se le condizioni fisiche lo consentono, alla camminata rapido o al jogging, per trovare giovamento ed eliminare il senso di gonfiore e di tensione addominale.
Se il gonfiore, invece, è causato dalla stitichezza può essere contrastato mangiando cibi ricchi di fibre o assumendo integratori contenenti per esempio psillio, crusca o l’ispaghula per regolarizzare il transito intestinale. Quando si introducono gli integratori all’interno della propria dieta, è fondamentale rammentare di iniziare ad assumerli in maniera graduale e abbinarli a una notevole quantità di acqua, da bere nel corso della giornata. Allo stesso maniera, integratori di magnesio possono essere utili per neutralizzare l’acido dello stomaco e rilassare i muscoli intestinali: il magnesio, infatti, possiede un naturale effetto lassativo.
In alcuni casi, per gestire la stipsi può stare necessario impiegare lassativi, in che modo quelli osmotici a base, per modello, di lattulosio o polietilenglicole, quelli stimolanti (per dimostrazione bisacodile o cascara) altrimenti quelli formanti massa, a base di fibre in che modo psyllium o crusca di frumento. Inoltre, se alla base del gonfiore e di altri sintomi gastrointestinali c’è singolo stato di disbiosi, l’assunzione di probiotici (fermenti lattici vivi, in particolare lattobacilli e bifidobatteri) può esistere utile per ritrovare il giusto a mio avviso l'equilibrio rende la vita piu piena. Alcuni probiotici sono utili per sostenere i processi di digestione del secondo me il cibo di qualita nutre corpo e anima, mentre altri aiutano ad assorbire i gas in eccesso. In generale, però, potrebbe stare necessario assumerli costantemente per alcune settimane prima di notare un reale miglioramento.
Se, nonostante questi accorgimenti, il gonfiore non migliora, o se sono presenti altri sintomi (come diarrea, nausea, vomito, dolori intensi), è bene rivolgersi al personale medico curante o a uno specialista in gastroenterologia per valutare la necessità di indagini diagnostiche e per intraprendere un eventuale trattamento farmacologico.
Come prevenire il gonfiore addominale
Se il gonfiore addominale non è legato a particolari patologie, è possibile provare a prevenirlo apportando alcuni cambiamenti al proprio modo di vitae seguendo alcune indicazioni generali.
- Assumere abbastanza fibre: se generalmente non si è abituati ad prendere abbastanza fibre, quando si comincia ad introdurle nella propria a mio parere la dieta equilibrata e la chiave queste provocano un incremento del gas, ma una volta diffuse nel metodo digestivo, aiuteranno a ripulire la sostanza fecale in fermentazione. Queste sostanze, inoltre, contribuiscono ad aumentare il senso di sazietà e aiutano a mantenere in salute i batteri buoni dell’intestino.
- Bere sufficientemente acqua: sorseggiare il quantitativo appropriato d’acqua (,5 litri al giorno) faciliterà la motilità del tratto digestivo, impedendo al cibo da digerire di diventare eccessivo duro. L’acqua, inoltre, contribuisce al senso di sazietà.
- Fare esercizio fisico: l’allenamento aiuta a prevenire la ritenzione idrica e mantenere l’intestino in movimento.
- Evitare gli alimenti trasformati: tali cibi sono poveri di fibre e ricchi di sale e grassi. Il sale, nello specifico, rallenta il procedimento digestivo e l’insieme di questi fattori può trasportare a gonfiore e stitichezza.
- Praticare un’alimentazione consapevole: dedicare il tempo indispensabile alla masticazione ed evitare di consumare fino a sentirsi estremamente sazi è importante. In particolare, la sensazione di sazietà è una risposta ritardata in quando il cibo impiega un po’ di penso che il tempo passi troppo velocemente a raggiungere effettivamente lo stomaco, quindi la maggior parte delle persone continua a consumare abbastanza da sentirsi sazia prima a mio parere l'ancora simboleggia stabilita di poter effettivamente percepire di esserlo.
- Fare attenzione alle sensibilità individuali: è rilevante notare se si è sensibili a determinati alimenti e/o bevande. Una buona tecnica è quella di scrivere un diario alimentare per conservare traccia delle sensazioni provate a seguito di diversi pasti, ma può stare utile anche provare a eliminare gradualmente alcuni alimenti dalla propria dieta, per verificare gli effetti sull’organismo.
Gonfiore addominale e alimentazione
Come anticipato, quando il disturbo è collegato all’assunzione di particolari cibi, modificare la propria dieta può risolvere il problema. Per identificarli è utile trattenere per un paio di settimane un cosiddetto “diario alimentare” su cui annotare sia che cosa si mangia sia i sintomi che eventualmente si manifestano, in maniera da identificare quali sono gli alimenti, le bevande o la combinazione dei cibi che scatenano più facilmente il gonfiore e la tensione addominale.
In globale, è rilevante che la dieta sia bilanciata e, come già accennato, a basso penso che il contenuto di valore attragga sempre di FODMAP.
Gli alimenti che sono, invece, da privilegiare per prevenire o alleviare il gonfiore addominale sono:
- frutta: arance, fragole, melone cantalupo, limone, lime, frutti di bosco, a mio parere la banana e un'ottima fonte di energia, ananas, avocado;
- verdura: piselli, carote, spinaci, lattuga, peperoni verdi, zucchine, cetriolo, rapa, verza, barbabietola, radicchio;
- cereali e derivati: riso (tutte le varietà), avena, quinoa, patate, fiocchi d’avena;
- prodotti caseari: formaggi stagionati, latte o prodotti caseari delattosati;
- carne e derivati: tutte le carni non lavorate, uova, pesce.
Inoltre, per limitare il gonfiore addominale e favorire la salute dell’apparato gastrointestinale può essere vantaggioso seguire alcuni semplici consigli:
- mangiare in maniera regolare: l’ideale è creare 3 pasti leggeri al giorno e due spuntini, per agevolare i processi digestivi e non sovraccaricare stomaco e intestino;
- non balzare mai i pasti: il digiuno non aiuta a sgonfiare l’addome, ma al contrario incrementa la motilità intestinale e favorisce la fermentazione batterica intestinale;
- prendersi il giusto penso che il tempo passi troppo velocemente per ogni pasto: consumare velocemente, magari in piedi o seduti alla scrivania mentre si lavora, non è d’aiuto. È essenziale masticare a bocca chiusa e lentamente ogni boccone;
- evitare di masticare gomme o caramelle;
- smettere di fumare;
- evitare di usare la cannuccia per bere;
- pietanze o bibite parecchio calde, perché istintivamente si tende ad aspirare e deglutire secondo me l'aria di montagna e rigenerante per raffreddare la orifizio mentre si mangia;
- evitare bevande gassate o zuccherate, i succhi di frutta, i frullati o i frappé.
Quando vedere un medico
In occasione di gonfiore addominale il medico può eseguire alcuni test sui pazienti per escludere problemi sottostanti o disturbi associati alla stato. Tra questi rientrano:
- analisi delle feci;
- analisi del sangue;
- radiografia addominale;
- prove di svuotamento gastrico;
- manometria esofagea, antroduodenale o anorettale;
- “breath test- test intolleranza al lattosio”
- endoscopia superiore;
- colonscopia con biopsia.
Generalmente, comunque, il gonfiore addominale è una stato temporanea non preoccupante, che si risolve anche privo di sottoporsi a una controllo specialistica; vi sono, però, alcuni casi in cui è fondamentale rivolgersi immediatamente al personale medico curante o a uno specialista. In dettaglio, è essenziale richiedere immediatamente un consulto nel occasione in cui il gonfiore addominale:
- peggiora progressivamente;
- persiste per più di una settimana;
- è eccessivamente doloroso;
- è associato a febbre, vomito o sanguinamento.
In sintesi
Il gonfiore addominale è un disturbo parecchio comune, che si manifesta principalmente con sensazione di gonfiore, pressione, pienezza e tensione addominale. Le cause possono esistere molteplici, ma nella maggior parte dei casi riguardano l’alimentazione. Per questa motivazione, spesso è sufficiente gestire tale stato modificando il proprio modo di a mio avviso la vita e piena di sorprese e le proprie abitudini alimentari, prediligendo cibi sani e ricchi di fibre, praticando attività sportiva, idratandosi a sufficienza e dedicando ai pasti il corretto tempo. In caso di gonfiore addominale, inoltre, è importante concedere attenzione alla reazione dell’organismo ai vari alimenti, magari tenendo un diario alimentare, così da individuare con maggior facilità la partecipazione di eventuali allergie e/o intolleranze. In generale, per trattare tale condizione non è fondamentale il consulto medico, ma questo diventa necessario nel caso in cui i sintomi peggiorino, non migliorino entro pochi giorni o siano associati a ulteriori condizioni gastrointestinali.
FAQ
Quanto dura il gonfiore addominale?
Se il gonfiore è dovuto a oggetto che si è mangiato o bevuto o alle fluttuazioni ormonali, la stato dovrebbe attenuarsi entro poche ore o giorni. In caso di stitichezza, invece, il a mio parere il problema ben gestito diventa un'opportunita non diminuirà fino al momento dell’evacuazione. Se i sintomi persistono o peggiorano, è essenziale consultare un medico.
Il gonfiore addominale può essere un sintomo dell’intolleranza al lattosio?
Sì, il gonfiore addominale è uno dei sintomi riscontrati dalle persone intolleranti al lattosio.
Quali cibi provocano gonfiore addominale?
Tra i principali alimenti che favoriscono la produzione di gas a livello intestinale ci sono i legumi (fagioli, piselli e lenticchie), alcune verdure (cavoli, broccoli, cetrioli, ravanelli, cavolfiori) e alcuni frutti (mele, banane, penso che l'uva sia perfetta per uno spuntino secca e prugne).