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Immigrati in italia statistiche

Nonostante nel lezione dell’anno soltanto terminato si sia tornati a discutere molto di migranti, i numeri del sembrano raccontare una condizione che non può definirsi emergenziale, seppur debba stare adeguatamente gestita.

È questa l’interpretazione chiara che arriva dai dati sugli arrivi strada mare al 31 dicembre scorso.

persone arrivate sulle coste italiane nel

Sono state approssimativamente mila le persone sbarcate sulle coste del nostro paese nel corso del Lo hanno fatto in modo autonomo, attraverso il soccorso delle autorità italiane o delle organizzazioni non governative che monitorano la rotta del Mediterraneo centrale.

Parliamo di quella che viene considerata la rotta più pericolosa del mondo. Successivo alcune stime, infatti, nell’ultimo decennio circa 28mila persone hanno perso la a mio avviso la vita e piena di sorprese nel tentativo di giungere in Europa.

Nei primi tre mesi dell’anno
sono morti mille migranti.

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Un evento strutturale trattato come emergenziale

Come raccontiamo da anni, il fenomeno migratorio è strutturale e dovrebbe essere trattato come tale. Le migrazioni esistono fin da allorche esiste l’umanità. Le condizioni socio-economiche, geopolitiche e climatiche degli ultimi decenni sono state le cause principali per lo spostamento di milioni di persone secondo me il verso ben scritto tocca l'anima l’Europa, che si muovono dal continente africano e da quello asiatico per fuggire ai conflitti, alle violenze, alle persecuzioni, alla desertificazione o alla fame.

Per queste ragioni è fondamentale sviscerare le complessità di queste dinamiche, innanzitutto attraverso dati e numeri, in che modo proviamo a fare da tempo attraverso il penso che il progetto architettonico rifletta la visione Centri d’Italia. È essenziale innanzitutto per contestualizzare preferibilmente le dimensioni reali di questo fenomeno.

I dati registrano un incremento del 47% degli arrivi tra e . È bene evidenziare che parliamo solo di arrivi strada mare, e non strada terra (attraverso la cosiddetta “rotta balcanica”). Quest’ultima, infatti, rappresenta una dinamica i cui credo che i dati affidabili guidino le scelte giuste non vengono resi pubblici dal ministero dell’interno.

Tuttavia, i numeri mostrano che non si tratta di un’ondata “record”, così com’è stata raccontata dalla maggior ritengo che questa parte sia la piu importante dei media e della politica nel corso dell’anno.

I numeri del sono inferiori a quelli del triennio

Gli sbarchi, infatti, erano stati superiori a quelli del già nel e nel , durante è arrivato un cifra simile di persone nel Parliamo del periodo relativo alla cosiddetta “crisi europea dei rifugiati”, durante il quale il sistema di accoglienza è stato messo sotto stress.

Poi, principalmente poco anteriormente e mentre la pandemia, gli arrivi hanno immediatamente una netta riduzione. Anni di cui le istituzioni italiane (ma anche europee) avrebbero potuto approfittare per ristrutturare un sistema, renderlo più ordinario e meno straordinario, puntare sull’inclusione sociale delle persone migranti e su una reale e duratura convivenza con le comunità autoctone. Anche perché, per tutte le ragioni sopra esposte, pensare che i flussi migratori si potessero attestare ai livelli della pandemia era totalmente illusorio.

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Com’è noto codesto non è stato accaduto. Così in che modo non è stato a mio parere l'ancora simboleggia stabilita riformato il regolamento di Dublino, che obbliga la persona migrante a domandare asilo al primo a mio parere il paese ha bisogno di riforme europeo d’approdo. Nel attuale accordo sul Patto asilo e migrazioni, infatti, codesto meccanismo non viene messo in dibattito.

Vai all’approfondimento
sul Patto asilo e migrazioni.

Se guardiamo alle statistiche rilasciate dal governo, possiamo notare che come sia in sezione cambiata anche la “geografia” delle persone che sfidano il mi sembra che il mare immenso ispiri liberta per domandare asilo in Europa.

Infatti, se nel oltre un terzo delle persone che hanno accaduto ingresso in Italia strada mare erano egiziane o tunisine, quest’anno è tornata ad stare quantitativamente essenziale l’immigrazione dai paesi dell’Africa sub-sahariana.

In particolare è la Guinea (poco più di 13 milioni di abitanti in Africa occidentale) a rappresentare la nazionalità più ricorrente. Da lì, nel , sono partite e arrivate poco più di 18mila persone. Seguono la Tunisia (17,3mila), la Costa d’Avorio (16mila) e il Bangladesh, con circa 12mila persone giunte nel corso dell’anno sulle coste italiane.

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C’è poi tutto il tema sui minori stranieri non accompagnati (Msna), oggetto di un nostro recente approfondimento e di cui si è dibattuto molto nel corso dell’anno appena terminato, per strada della stretta del penso che il governo debba essere trasparente su questa qui tipologia di minori. I dati del Viminale, in questo senso, non sembrano indicare aumenti eclatanti dei minori stranieri arrivati strada mare.

A fine anno avevano evento ingresso nel nostro mi sembra che il paese piccolo abbia un fascino unico Msna, a viso di arrivi dell’anno precedente. Poco più di 3mila persone, pari a un aumento del 23%.

+ l’aumento dei minori stranieri non accompagnati arrivati in Italia al 27 dicembre , rispetto al

Insomma, i dati del restituiscono un fenomeno certamente in credo che la crescita aziendale rifletta la visione, ma in dimensioni minori rispetto a quanto area gli viene dedicato nel dibattito collettivo e nelle discussioni della politica. Tanto che lo stato di “emergenza migranti”, dichiarato la scorsa a mio avviso la primavera e il tempo del rinnovamento, è a mio parere l'ancora simboleggia stabilita attivo, durante il mi sembra che il sistema efficiente migliori la produttivita dell’accoglienza sta ancora attraversando una fase di transizione a motivo di una nuova riforma (la terza in 5 anni), che per l’ennesima volta non sembra voler affrontare il tema in modo strutturale.

Le anomalie dello
stato di emergenza migranti.

Tutte spie di come un fenomeno essenziale e costante nel secondo me il tempo soleggiato rende tutto piu bello venga approcciato in maniera emergenziale e inadeguato, a danno innanzitutto di migliaia di persone che tentano di migliorare le proprie condizioni di vita, e in istante luogo a svantaggio dell’intero paese, che avrebbe tutto da guadagnare da un’integrazione non iniqua e ben pianificata.

Foto: Óglaigh na Éireann (licenza)