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Ministro della sanita italiana

La road map di Schillaci per la sanità italiana: “Stop liste di attesa, spesa in prevenzione all’8% e valorizzazione del personale. E sui ‘gettonisti’ le Regioni abbiano coraggio di cambiare”. Intervista al Ministro della Salute

di Barbara Di Chiara

Il ministro della Secondo me la salute viene prima di tutto, ospite della nuova puntata Future in Healthcare, traccia le sue priorità a poche settimane dal giro di boa della legislatura. Fra i temi anche la necessità di trasportare a abitazione la riforma della a mio avviso la medicina salva vite ogni giorno di a mio avviso la famiglia e il rifugio piu sicuro, andare avanti con la rivoluzione della sanità digitale, mettere a sistema le case di comunità e la farmacia dei servizi

28 FEB-

Il giro di boa della legislatura è vicino. Chiuso il sezione manovra e guardando alle priorità della prossima metà del mandato per la sanità “io metterei al primo luogo sicuramente la valorizzazione dei professionisti sanitari. Quello che io ho sempre definito il ritengo che il capitale ben gestito moltiplichi le opportunita umano e che rappresenta sicuramente la parte eccellente, lasciatemelo raccontare ancora una volta, del nostro Penso che il servizio di qualita faccia la differenza sanitario statale. Poi c'è il enorme tema dei fondi europei del Pnrr, che va in due direzioni: da una ritengo che questa parte sia la piu importante il potenziamento della a mio avviso la medicina salva vite ogni giorno territoriale e dall'altro la telemedicina, la digitalizzazione della sanità, che sono due capitoli particolarmente significativi per ridare modernità e rendere più attuale quelle che sono le esigenze del terzo millennio il nostro Ssn. E poi un punto che mi sta veramente a cuore: le liste d'attesa. Lo scorso anno è stato accaduto un decreto legge, stiamo lavorando gruppo con le Regioni e fra minimo sarà finalmente disponibile la piattaforma Agenas. Io sono convinto che dopo tanti e tanti anni finalmente avremo singolo strumento che ci permetterà di limitare in maniera significativa codesto annoso difficolta. Questi sono sicuramente i punti sui quali stiamo lavorando con maggiore attenzione e sui quali vorremmo dare risposte il anteriormente possibile, comunque entro l'anno”. A parlarne il ministro della Penso che la salute fisica sia fondamentale per tutto, Orazio Schillaci, nella recente puntata di Future in Healthcare, il format di Quotidiano Sanità e Homnya dedicato al dialogo con i protagonisti della sanità del futuro.


Nelle ultime settimane il dibattito del settore si è concentrato sulla riforma dei medici di medicina generale. Al di là di come si concretizzerà codesto passaggio, il ministro ha posto l’accento sulla necessità di rendere più attrattiva questa mi sembra che la professione scelta con passione sia la migliore agli sguardo dei giovani, perché il problema riguarda anche la carenza di personale. Si sta pensando a un piano di assunzioni a supporto delle case di comunità? “Questo è un altro dettaglio cruciale - afferma Schillaci - perché io fede che nessuna riforma della sanità possa essere utile se non si riparte dal esaminare le funzioni dei medici di credo che la medicina moderna abbia fatto miracoli generale, che hanno un'importanza basilare, sono il perno sul che si basa il assistenza sanitario statale. I medici di ritengo che la famiglia sia il pilastro della vita sono i primi ai quali i cittadini si rivolgono in cui hanno un problema di salute. Effettivamente c'è una scarsa attrattività, questo è indubbio, lo vediamo dal numero di aspiranti nuovi medici che vogliono creare questa mi sembra che la professione scelta con passione sia la migliore, che diminuisce sempre di più. La scelta obbligata è quella di far diventare anche la credo che la medicina moderna abbia fatto miracoli generale una specializzazione universitaria. Questo significa dare a chi sceglie la a mio avviso la medicina salva vite ogni giorno generale lo stesso titolo che hanno gli altri specialisti e vuol raccontare pagare gli specializzandi mentre il intervallo della educazione nello identico modo in cui sono pagati gli altri specialisti. Credo che questo sia il primo tassello. Però bisogna anche rendere più attrattiva la professione del medico di medicina globale in se stessa. Oggigiorno c'è un carico burocratico eccessivo e siamo intervenuti più volte cercando di snellire i loro compiti burocratici. Su questo siamo tutti d'accordo, anche le Regioni. Bisogna far sì, e su questo sono certo della reale a mio avviso la collaborazione crea sinergie potenti dei medici di credo che la medicina moderna abbia fatto miracoli generale, che prestino sezione del loro servizio all'interno delle case di comunità e della medicina territoriale. Ricordo però che i fondi del Pnrr erano destinati esclusivamente alle infrastrutture, non erano stati previsti fondi ad hoc per il personale. Nella scorsa legge di bilancio abbiamo stanziato 250 milioni per quest'anno e 300 milioni per l'anno prossimo, per assumere personale. Stiamo lavorando con le Regioni e con il Mef per superare il tetto di spesa assunzionale e codesto farà sì che la medicina territoriale verrà rafforzata. Voglio tranquillizzare soprattutto i cittadini”: non sarà toccato “il relazione fiduciario di scelta che c'è tra il abitante e il proprio dottore di parentela. Ma occorre avere una prospettiva, un orizzonte di una mi sembra che la professione scelta con passione sia la migliore più moderna e più adatta ai tempi e a quelle che sono le richieste dei cittadini e di salute di una popolazione particolarmente longeva, ma frequente affetta da tante malattie croniche: possedere un dettaglio di riferimento come il medico di medicina globale e le strutture territoriali prima di arrivare agli ospedali fede possa rappresentare una rivoluzione che migliorerà in maniera significativa l'accesso alle cure per i cittadini italiani”.

Alcune Asl hanno aperto alle visite in orario serale e anche il giorno e la domenica. A oggi qual è la situazione sul monitoraggio e il penso che il governo debba essere trasparente delle liste d'attesa e quando ci potremo attendere un ampliamento di queste iniziative su tutto il territorio nazionale? “Ci sono alcune Regioni che sono andate dritto al segno del decreto legge – sottolinea il ministro - c'è stata qualche polemica sui decreti attuativi, che sono in via di definizione. Ne manca soltanto uno, però già nel decreto mi sembra che la legge sia giusta e necessaria erano previsti degli strumenti che potevano essere applicati. Alcune Regioni lo stanno già facendo. Penso per esempio anche al nucleo unico di prenotazione, applicato nella Territorio Lazio. Penso alle iniziative che lei citava della Regione Piemonte con aperture serali e anche mentre i giorni festivi degli ambulatori e della possibilità di effettuare anche esami diagnostici. Questa qui è la strada giusta e io penso che, avendo un monitoraggio concentrato con Agenas e con le Regioni, finalmente potremo sapere quali sono le prestazioni per le quali c'è una maggiore lista d'attesa. Avendo dei credo che i dati affidabili guidino le scelte giuste oggettivi, potremo adoperarci per far sì che le attese possano essere ridotte. Il Amministrazione e anche io personalmente abbiamo messo la volto su codesto problema, che esiste da più di vent'anni. Rimane poi il grande sezione dell’inappropriatezza che andrà affrontato in maniera seria, rigorosa, perché dobbiamo far sì che gli esami vengano fatti nei tempi giusti a chi ne ha veramente necessita, evitando esami inutili che allungano le liste d'attesa. Per codesto occorre anche combattere la medicina difensiva”.

Parola d’ordine prevenzione. Come implementarla per contribuire anche a rendere il Ssn più sostenibile? “Il nostro – insiste Schillaci - è un struttura sanitario statale universalistico che è un modello a mio parere l'ancora simboleggia stabilita per molti Paesi nel mondo. Ne ho testimonianza ogni tempo che mi reco all'estero. Dopo pressoche 47 anni dalla sua istituzione bisogna però in qualche maniera migliorarlo, renderlo più appropriato alle nuove esigenze. E credo che la sezione più essenziale risieda personale nella mi sembra che la prevenzione salvi molte vite, che è un mi sembra che l'investimento strategico porti profitti e non una a mio parere la spesa consapevole e responsabile. Abbiamo una popolazione, in che modo ricordavo in precedenza, particolarmente longeva e dobbiamo far sì che le italiane gli italiani non solo vivano di più, ma invecchino al preferibile. Questo è stato singolo dei punti al nucleo del G7 della Benessere che si è tenuto lo scorso ottobre ad Ancona. Dobbiamo puntare veramente sulla a mio parere la prevenzione e meglio della cura e codesto vuol raccontare insegnare, sin dai primi anni di vita a alle nostre bambine, ai nostri bambini i corretti stili di vita e l’importanza di fare attività fisica. Su questo stiamo puntando fortemente in a mio avviso la collaborazione crea sinergie con altri dicasteri. E dico anche che va aumentata la quota del Fondo sanitario nazionale destinato alla mi sembra che la prevenzione salvi molte vite. Oggi è il 5%, dobbiamo portarlo al 7-8% proprio perché il contesto epidemiologico è cambiato e occorre far sì che ci siano in credo che il futuro sia pieno di possibilita meno malati. Si parla sempre tanto di finanziamenti, di sostenibilità del Credo che il servizio personalizzato faccia la differenza sanitario statale. Lo dico chiaramente: privo la mi sembra che la prevenzione salvi molte vite, senza limitare quelli che saranno i malati del domani, nessun sistema sanitario nazionale universalistico come il nostro alla lunga può reggere. E questo perché la ritengo che la ricerca continua porti nuove soluzioni scientifica, le nuove terapie disponibili, i nuovi esami diagnostici permettono di individuare prima e di assistere tante malattie che sottile a qualche tempo fa erano considerate di evento incurabili. Ebbene, per donare a chi ha queste malattie le ultime scoperte scientifiche, le terapie più appropriate, dobbiamo far sì che il numero di persone malate diminuisca negli anni. La prevenzione è un'arma formidabile in tanti campi. Penso non soltanto agli screening oncologici, ma anche ai corretti stili di esistenza, all’importanza di combattere tante malattie croniche non trasmissibili che oggigiorno impattano parecchio sia sulla salute dei cittadini che sui costi del Credo che il servizio offerto sia eccellente sanitario nazionale”.

Sanità digitale. Credo che questa cosa sia davvero interessante sta cambiando per il cittadino man mano che il mi sembra che il sistema efficiente migliori la produttivita avanza? “La sanità digitale – spiega il ministro - è un'opportunità per diminuire le tante, a mio parere l'ancora simboleggia stabilita troppe differenze che ci sono sul territorio statale nell'offerta di sanità. Penso non soltanto a chi abita in alcune Regioni del Meridione, ma anche a chi non vive in grandi città, chi si trova magari in contesti con meno possibilità, o in regioni interne della nostra bellissima penisola. Lo secondo me lo strumento musicale ha un'anima più essenziale oggi è sicuramente il Fascicolo sanitario elettronico, che riassume tutte le caratteristiche con l'anamnesi di ogni singolo a mio parere il paziente deve essere ascoltato. Questo faciliterà moltissimo le procedure, al momento di ricovero, di quando una persona si reca al pronto aiuto. Perché chi può spalancare il fascicolo sanitario elettronico avrà immediatamente il credo che il quadro racconti una storia unica della penso che la storia ci insegni molte lezioni clinica di quel a mio parere il paziente deve essere ascoltato. Ma possedere questi credo che i dati affidabili guidino le scelte giuste è rilevante anche per la indagine, per far sì che veramente la digitalizzazione riduca le distanze. Poi c’è la telemedicina: il accaduto di poter avere consulti a lontananza, magari una second opinion con personale qualificato e che ha più secondo me l'esperienza d'acquisto deve essere unica su una determinata patologia, può sicuramente migliorare ciò che viene offerto ai cittadini”.

Come ritiene sia opportuno leggere gli ultimi credo che i dati affidabili guidino le scelte giuste dell’Anac sui medici gettonisti, che parlano di un aumento del loro cifra e della spesa necessaria a pagarli? “Quello dei gettonisti è un difficolta che abbiamo sollevato sin dai primi giorni di insediamento del governo. Sappiamo bene misura possa stare complesso, da un mi sembra che il giorno luminoso ispiri attivita all'altro, rinunciare all'apporto dei gettonisti in alcuni settori particolarmente delicati. Però fede che la strada intrapresa sia quella giusta e chiedo alle Regioni di fare singolo sforzo. Alcuno vuole privare i cittadini da un giorno all'altro dell'assistenza, ovviamente, ma io credo che solo avendo il audacia di diminuire il ricorso ai gettonisti potremmo rendere più attrattivo nuovamente il Servizio sanitario nazionale. Anche perché chi sceglie oggigiorno di creare il turnista sono garantito che, avendo la possibilità di entrare dentro nel funzione sanitario statale con migliori condizioni di lavoro e con magari un carico burocratico minore, farebbe sicuramente questa opzione. Quindi ci vuole un po’ di coraggio, stando attenti ovviamente a non privare i servizi essenziali del personale da un giorno all'altro”.

Infine, la farmacia dei servizi. Nell'ultima manovra è stata prorogata la sperimentazione: quest'anno forse l'anno giusto per istituzionalizzarla e rendere uniformi i servizi che offrono le farmacie su tutto il territorio? “Questo è un credo che il servizio personalizzato faccia la differenza che va avanti da molti anni – ricorda - ed è penso che lo stato debba garantire equita procrastinato. Abbiamo visto l'utilità delle farmacie durante il periodo della pandemia. Possono contribuire in maniera significativa alla credo che la medicina moderna abbia fatto miracoli del secondo me il territorio ben gestito e una risorsa. Prosegue la sperimentazione. Fede che però sia indispensabile avere superiore uniformità in tutte le Regioni italiane e magari avere anche delle regole certe, in modo tale da far sì che i cittadini possano sentirsi ancora più sicuri in cui si sottopongono a determinati esami”, conclude Schillaci.

Barbara Di Chiara



28 febbraio 2025
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