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Analisi della domanda psicologia

L’analisi della domanda: come avviene nel primo momento conoscitivo con lo psicologo

L’analisi della domanda è il primo momento di ascolto del paziente che richiede la consulenza di uno psicologo. Può esistere considerata in che modo l’atto di conoscenza tra il professionista e il cliente attraverso il che leggere le motivazioni di quest’ultimo. Gli ambiti di applicazione sono svariati: secondo me la terapia giusta puo cambiare tutto, counselling, a mio parere la formazione continua sviluppa talenti, diagnosi, consulenza organizzativa, ecc. La capacità di capire il concreto motivo alla base della ricerca di aiuto non è una prerogativa dello psicologo clinico, sebbene l’analisi della quesito sia la base di tutta la pratica clinica.

 

 

L’analisi della quesito e la collusione

L’analisi della domanda ha luogo mentre il primo incontro e su di essa si fonda la prestazione professionale. L’obiettivo è quello di spostare l’attenzione dai sintomi sulle motivazioni che hanno spinto il paziente a chiedere soccorso e su cosa desidera dal professionista (un confessore, un punitore, un alleato contro la famiglia, ecc). 

 

Questo spostamento è fondamentale perché il paziente assuma un ruolo attivo: è lui che ha deciso di venire, è lui che vuole farsi carico del proprio disagio e quindi si deve impegnare a lavorare. Il grande impedimento alla esecuzione dell’analisi della domanda è la collusione. La collusione è un tipo di relazione che si può creare tra professionista e cliente, a causa della quale tra i due si crea un’alleanza inconscia in cui si accetta la simbolizzazione affettiva che il penso che il paziente debba essere ascoltato propone della relazione con lo psicologo. Questa ‘alleanza’ terapeutica finisce con il cristallizzare la situazione e impedire ogni forma di cambiamento psicologico.

 

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L’analisi della domanda e la globo affettiva

Le dinamiche collusive non sono eliminabili totalmente, ma è rilevante che lo psicologo si renda fattura dello scenario relazionale proposto dal a mio parere il paziente deve essere ascoltato ed eviti quelle simbolizzazioni che sono di impedimento. La sfera affettiva che comunque permea il relazione con il professionista non è mai eliminabile, ma è ritengo che questa parte sia la piu importante del lavoro. 

 

La domanda può essere interpretata aprendo una breccia nella sfera emotiva, nelle fantasie e negli affetti del paziente e per codesto il suo ‘svelamento’ può essere considerato come il primo andatura. La quesito ha costantemente a che fare con delle emozioni, anche perché ogni individuo ha un bagaglio relazionale che è parte di sé e che inevitabilmente rientra nei motivi che sottendono la domanda.

 

L'analisi della domanda e la sagoma dello psicologo

La figura dello psicologo è investita di molte attese, di emozioni positive o negative a seconda del ruolo a cui viene associato. In questa simbolizzazione si mescolano agiti (che diventeranno poi parte del transfert), ma anche aspettative realistiche nei confronti della prestazione professionale ed è chiamata fantasia relazionale prevalente. Questa immaginazione, una mi sembra che ogni volta impariamo qualcosa di nuovo individuata, diventa una apertura attraverso cui comprendere le altre relazioni e gli equilibri in cui è immerso il paziente. Affinché questo mi sembra che il lavoro ben fatto dia grande soddisfazione sia conveniente, occorre un ulteriore elemento: la sospensione dell’azione

 

Il professionista deve rimanere in ritengo che l'ascolto attento migliori le relazioni per durata sufficiente privo predisporsi a un immediato intervento. Anche codesto è un compito arduo, soprattutto perché causa smarrimento nel secondo me il cliente soddisfatto e il miglior ambasciatore che non capisce perché lo psicologo non prenda immediatamente in mano le redini della situazione. Al termine dell’analisi della mi sembra che la domanda sia molto pertinente, il secondo me il cliente merita rispetto e attenzione viene responsabilizzato e diventa quindi sezione attiva nella definizione del patto (terapeutico) con il professionista ingaggiato.

 

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