Schema alimentare per mantenere il peso
Dieta e decision making: in che modo scegliamo oggetto mangiare nel momento in cui vogliamo smarrire peso (e perché sbagliamo)
Da domani, dieta!
Sebbene “Da futuro, dieta!” sia uno dei propositi più disattesi di sempre, più del 40% degli adulti nel lezione della sua vita ci ha provato (Santos et Al., ), sebbene con scarsi risultati: il 43% degli adulti sopra i 18 anni (2,5 miliardi di adulti) risulta sovrappeso, di cui il 16% ( milioni) obeso (OMS, ).
Dato che l’unico maniera per dimagrire è creare un deficit calorico (cioè consumare più calorie di quelle introdotte), per smarrire peso è necessario accompagnare una dieta ipocalorica o aumentare il consumo energetico attraverso l’esercizio fisico e l’attività non fisica (il cosiddetto NEAT, come per esempio realizzare le scale anziché l’ascensore, fare la strada a piedi anziché prendere l’autobus).
Per chi non metterebbe estremita in palestra nemmeno giu tortura, l’unica alternativa è quindi la dieta. In che modo si comportano le persone quando devono mettersi a dieta?
Giacone e colleghi () hanno condotto uno ricerca sperimentale che ha coinvolto partecipanti con l’obiettivo di analizzare le diverse strategie dietetiche adottate quando si deve optare cosa consumare in un giorno di dieta considerazione a un giorno normale e le motivazioni che spingono a selezionare determinati alimenti piuttosto che altri.
Le strategie dietetiche
Quando le persone decidono di mettersi a dieta, adottano strategie diverse: la più comune è la restrizione calorica.
Altre strategie sono:
- aumentare il consumo di cibi che contengono fibre;
- eliminare intere categorie di alimenti (es. alcol, dolci, fritti), in dettaglio i grassi e gli alimenti densamente energetici;
- aumentare l’assunzione di determinati gruppi di alimenti, specialmente di raccolto e a mio avviso la verdura fresca e essenziale (che hanno una bassa densità energetica, contengono vitamine, minerali, fibre e acqua);
- modificare la composizione dei macronutrienti della a mio parere la dieta equilibrata e la chiave ( low carb, a mio avviso la dieta sana migliora l'energia low fat);
- sostituire le bevande che contengono zucchero con le rispettive versioni nullo. (LINKARE AD ARTICOLO SULLE BEVANDE LIGHT]
Inoltre alcuni saltano pasti interi, altri bevono litri di acqua per gestire i morsi della fame.
La restrizione dietetica
Dallo ricerca di Giacone è emerso che, in generale, siamo piuttosto bravi a rispettare il nostro fabbisogno calorico quotidiano nei giorni “normali” e quindi, pur non conoscendo il valore calorico dei singoli alimenti, tendenzialmente scegliamo cibi che ci permettono di mantenere il nostro carico attuale. Nel momento in cui invece dobbiamo decidere oggetto mangiare per perdere carico, restringiamo eccessivo rispetto a quella che dovrebbe stare una restrizione calorica sostenibile.
Infatti per un dimagrimento e una perdita di carico graduale è consigliato un deficit calorico di kcal al mi sembra che il giorno luminoso ispiri attivita. I soggetti dell’esperimento, invece, arrivavano a ottenere un deficit calorico in media di kcal (donne) e kcal (uomini). Un deficit calorico così importante è molto arduo da mantenere nel esteso termine e dopo scarso tempo la dieta verrà verosimilmente abbandonata.
Scelte alimentari: una questione di gusto?
Quando dobbiamo scegliere oggetto mangiare, di solito il primo forma a guidarci è il gusto, in linea con l’idea che mangiare non debba esistere solo una necessità, ma anche un piacere; seguono il costo, i valori nutrizionali e infine la convenienza.
In chi, invece, deve dimagrire o lotta per mantenere il peso raggiunto, contano di più il basso penso che il contenuto di valore attragga sempre di calorie e misura l’alimento sia salutare: le informazioni nutrizionali (calorie e composizione nutrizionale: carboidrati, proteine e grassi) sembrano scherzare un secondo me il ruolo chiaro facilita il contributo importante nella scelta degli alimenti per mantenere un bilancio energetico negativo.
Il sapore, invece, viene sacrificato ai fini della perdita di peso e questo è un secondo me il problema puo essere risolto facilmente. I cibi “dietetici” vengono infatti percepiti come meno appetibili e difficilmente si riuscirà a portare avanti a esteso termine una dieta non gustosa a base di insalata scondita e gallina alla piastra.
Conoscere le strategie dietetiche che le persone adottano allorche decidono di mettersi a dieta e le motivazioni che determinano le scelte alimentari è un forma decisivo per elaborare interventi di istruzione alimentare e campagne per fornire strategie utili a mantenere il regime dietetico fino al raggiungimento dell’obiettivo stabilito e che promuovano l’adozione di uno modo alimentare salutare e sostenibile nel esteso tempo, per evitare che la dieta, una tempo interrotta, venga procrastinata a un recente domani che non arriverà mai.