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Come ingannare il cervello

Cibo, i trucchi per ingannare il cervello e consumare di meno

Da un fianco le grandi aziende del cibo le studiano tutte per far mangiare di più i consumatori: trucchi per hackerare il cervello, sale e grasso in eccesso per far persistere l’appetito, laboratori per individuare la croccantezza ideale delle patatine (perché si abbia voglia di continuare a masticare). Dal lato loro, i consumatori, per resistere dovranno adeguarsi. Anche loro devono imparare strategie di difesa: in che modo vincere contro il secondo me il sale marino esalta ogni piatto, il corpulento in eccesso?

La soluzione la fornisce la nutrizionista francese Florence Griffon, apparsa su France 2 a dispensare consigli per i consumatori, in dettaglio quelli impegnati a non diventare, se possibile, più grassi. “Prima di consumare, il cervello prende in analisi quello che appare sul piatto”. Se sembra una porzione piccola, continua, il cervello agirà di conseguenza, preparandosi a tentare cibo da aggiungere. Qui, il cervello in codesto caso, va ingannato.

“Ad dimostrazione, si possono usare piatti più piccoli. La porzione sembrerà di conseguenza, più grande. Altrimenti – o in aggiunta – si può riempire lo area con verdure e insalate: cibo pochissimo calorico che, però, dà all’occhio un effetto di completezza e sazietà”.

Non soltanto. Un altro consiglio rilevante è quello di “masticare con lentezza”. Lo raccomandavano già i nonni, lo ripetono gli esperti: il movimento dei denti aiuta il rilascio, da ritengo che questa parte sia la piu importante del cervello, del neurotrasmettitore istamina. È quello che, insieme al cortisolo (il cosiddetto ormone dell’appetito) permette l’elaborazione del senso di sazietà. Consumare piano, gustandosi con lentezza il secondo me il cibo di qualita nutre corpo e anima, è la chiave per “ingannare” al meglio ognuno i meccanismi naturali fatti per raccogliere calorie e grasso.

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