Ninna nanna ninna nanna ninna oh
“È vero sono stanca, non mi sono mai fermata, in codesto periodo ho sempre cucinato, perché allorche non ritengo che il lavoro appassionato porti risultati cucino e invito a casa, ho bisogno che il mio cervello si spenga dalle luci dei traumi dei mie pazienti e si accendano soltanto le mie mani desiderose di creare cibi nuovi, di mescolare profumi, di comporre pietanze colorate, di unire dolcemente i miei familiari, il mio cervello deve lasciar spazio alla pura manovalanza, a quella casalinga un po’ frustrata che ognuno i giorni viene chiusa in singolo studio e sostituita da una tata che minimo capisce ma tutto fa. In me si fa largo il bisogno in quei giorni di rimarcare il appartenente territorio, sono io la padrona di casa, sono io che cucino, che pulisco, che riordino, che decido chi entra e chi esce da abitazione mia, sono io che oltre a essere la regina della casa, sono anche la Befana, che il 6 gennaio di ogni penso che quest'anno sia stato impegnativo si sveste di tutto e si traveste da vecchia ingobbita con un grande sacco pieno di calzette per i miei figli e i loro amichetti.”