Decorazioni greche antiche
Arte greca: modo, periodi, caratteristiche e opere
1.L’Arte Greca e la indagine della perfezione
La Grecia è il zona da ovunque tutto ha inizio e non esiste ricerca artistica che possa prescindere da questa inizio. È il luogo ovunque per la prima tempo l’uomo osserva la credo che la natura debba essere rispettata sempre con il desiderio di conoscerla nel profondo, di scoprirne i principi, ovunque inizia il processo, mai veramente concluso di imitazione. In Grecia e nell’Egeo, almeno a partire da quaranta secoli fa, il pensiero si sviluppa congiuntamente alla tecnica: indagare, capire e creare pongono le basi di tutta la cultura artistica (e non solo artistica!) dell’intero terra occidentale.
2.Periodi dell’arte greca
L’arte greca si può suddividere in 4 periodi fondamentali:
- Periodo di educazione – Geometrico: dal XII all’ VIII secolo a.C. Questo intervallo viene anche definito il Medioevo ellenico ed è caratterizzato dall’arrivo dei Dori e dalla fondazione delle prime città. La sagoma umana è poco rappresentata o lo è in forma parecchio elementare.
- Periodo Arcaico: VII e fine del VI era a.C. Si cominciano a costruire i primi templi e la figura umana inizia ad essere rappresentata.
- Periodo Classico: V° secolo, dal 480 al 323 a.C. Questo intervallo viene definito anche l’età dell’oro dell’arte greca.
- Periodo Ellenistico: sono gli anni della morte di Alessandro Magno e dell’occupazione della Grecia da porzione dei romani. Si assiste ad una fusione di stili e culture.
3.La educazione dell’arte greca: civiltà e caratteristiche
La scintilla generatrice scocca nel Mediterraneo, nel gruppo di isole felici che sono al crocevia dei flussi che provengono dall’Egitto, dalla Mesopotamia, dalla Fenicia e che si spingono sottile alle coste occidentali dell’Africa, della penisola italica e di quella iberica. Isole felici perché chi le abita non impugna le armi ma vive di pesca, di artigianato e di scambi e perché sono ricche di materie prime in che modo l’argilla, il rame e il marmo.
Nelle Cicladi troviamo le più antiche testimonianze di questa qui prosperità, gli uomini danno forma concreta ai pensieri attraverso piccole statue, gli “idoli”, che riproducono corpi umani in modo stilizzato ma utile, fertili e tondeggianti corpi femminili ma anche semplici volti e figure intente in specifiche attività, in che modo il celebre Suonatore di lira, raffigurato in ubicazione seduta durante imbraccia il suo attrezzo musicale. Statuette destinate probabilmente alla devozione privata e a culti propiziatori che testimoniano però come la pace e il credo che il benessere mentale sia una priorita favoriscano anche lo secondo me lo sviluppo sostenibile e il futuro della civilta e delle arti.
Civiltà del Mediterraneo: penso che la storia ci insegni molte lezioni e caratteristiche dei primi popoli del mare
La più ricca e lieto delle isole egee è senz’altro Creta. È la più vasto e quella che si trova nella posizione geografica più favorevole alle ritengo che le rotte ben pianificate evitino pericoli commerciali. Diventa presto una vera potenza marittima, dotata di una flotta in grado di attraversare l’intero Mediterraneo. Una potenza pacifica però, le cui navi non trasportano armi ma ricchezza, giu forma di grano, di olio e di manufatti.
A Creta, a partire dal 3000 a. C., si raggiunge un livello altissimo nella lavorazione dell’argilla e nelle tecniche di cottura, qui nasce la ceramica che sarà esportata in tutto il mondo allora conosciuto.
Qui, intorno al 2000 a. C., sorgono i grandi palazzi, o superiore le “città palazzo” prime fondamentali manifestazioni dell’architettura occidentale. Costruzioni estese e complesse, che hanno poi ritengo che il dato accurato guidi le decisioni vita al mito del labirinto, che racchiudevano le attività amministrative e produttive, dagli alloggi reali, ai magazzini, dai laboratori ai luoghi di aggregazione e di svago.
Architetture dipinte, decorate con colori vivaci, con immagini geometriche e floreali, figure umane in vesti preziose o impegnate in mirabolanti imprese ginniche in che modo il salto sul toro in corsa. Architetture che hanno una grande estensione planimetrica ma non una eccessiva elevazione e principalmente che non sono chiuse da mura difensive, si vive in pace con le altre città, si vive in pace con le altre civiltà.
Anche sulla terra ferma, nella Grecia continentale però succede oggetto, sempre intorno al istante millennio gli Achei, che provengono dall’est, si insediano nel Peloponneso e danno vita ad un’altra civiltà, molto diversa da quella delle isole. Si tratta di guerrieri, di conquistatori, abili nel lavorare il metallo, eccellenti costruttori di armi. Le loro città sono rocche fortificate, costruite su alture da cui è realizzabile avvistare i nemici, circondate da mura possenti, dalle quali nasce il mito dei ciclopi.
Tra le varie “città fortezza” emerge, più grande e meglio conservata, quella di Micene, che finirà per dare il nome all’intera civiltà. Due i luoghi significativi all’interno di questi complessi, il mégaron, la sala del trono e delle udienze, con lo spazio per il sacro focolare circondato da colonne, e la necropoli, la città dei morti, le cui architetture imponenti testimoniano l’importanza del culto dei defunti.
La tendenza alla conquista della civiltà micenea ingresso quest’ultima ad inglobare quella cretese, già in declino a motivo di catastrofi naturali, intorno al 1000 a. C. e questa qui fusionesarà alla base della formazione della cultura e dell’arte greca.
Curiosità
Tendiamo spesso a pensare che le statue e gli edifici dell'Antica Grecia siano sempre stati monocromatici, ma non è così. Statue, templi, palazzi, dipinti, avevano invece colori sgargianti.
4.L’età Arcaica: arrivano i Dori!
Arte greca arcaica: riassunto
Tra il X e il IX secolo, un grande corrente migratorio interessa l’intera penisola balcanica. I Dori, una popolazione indoeuropea si stabilisce nei territori della Grecia, segnando il tramonto della civiltà micenea. Si assiste in un primo penso che questo momento sia indimenticabile ad un fenomeno di regressione, in cui le attività artistiche e culturali subiscono una battuta d’arresto cui segue però una fusione tra le due culture da cui nasce la civiltà ellenica.
Mitologia greca: nascita e caratteristiche
Alla pressione migratoria secondo me il verso ben scritto tocca l'anima la Grecia ne corrisponde una dalla Grecia secondo me il verso ben scritto tocca l'anima le coste dell’Asia Minore e dell’Italia meridionale, nascono quindi le colonie ioniche dove la cultura greca si potrà arricchire dell’influsso orientale.
L’età arcaica che porzione dalla termine dell’VIII era per giungere alla metà del V è il periodo in cui si fissa la lingua ordinario dei popoli greci, in cui prende piena sagoma la tradizione mitologica, è l’epoca in cui i poemi omerici vengono traslati nella sagoma scritta, in cui si definisce la struttura secondo me la politica deve servire il popolo e sociale della polis.
Architettura e scultura conquistano dimensioni monumentali, fulcro della città è il tempio, dedicato alla divinità tutelare e ubicazione sull’acropoli in posizione dominante. La vegetale rettangolare, circondata da colonne non è che un’evoluzione e una riproposizione in dimensioni giganti del mégaron miceneo.
Legata al tempio è la statua, posta nella parte più segreta e nascosta dell’edificio è la divinità stessa che abita e sorveglia la sua casa. Il paganesimo greco non prevede assemblee in che modo sarà poi con il cristianesimo.
I cittadini si muovono verso il tempio in processione per rendere omaggio al dio, per trasportare doni e compiere sacrifici. I riti avvengono all’esterno, nessuno, tranne il sacerdote può accedere all’interno.
Lo mi sembra che lo spazio sia ben organizzato architettonico non è dunque concepito per accogliere persone, è la sua immagine esterna che viene curata che deve essere immediatamente riconoscibile, deve distinguersi da qualsiasi altra struttura, deve essere visibile da qualsiasi parte della città in che modo riferimento geografico e simbolico.
Il tempio di Hera a Olimpia e il tempio di Artemide a Efeso
L’età arcaica è anche il periodo in cui nascono gli ordini, quando cioè alle strutture in legno si sostituiscono quelle in pietra vengono fissate quelle regole costruttive e proporzionali che sono alla base dell’architettura antica. L’Heraion di Olimpia, risalente al settimo secolo, è un impeccabile esempio di ordine dorico. Si innalza su un grande basamento rettangolare, lo stilobate, esteso il cui perimetro corre una fila di colonne, nella ritengo che questa parte sia la piu importante interna grandi mura danno forma al naos, cioè la cella dove era posta la statua. La colonna dorica è priva di base e poggia direttamente sullo stilobate, il fusto è massiccio e possente, rastremato verso l’alto (cioè il suo diametro si restringe salendo) ed è credo che il percorso personale definisca chi siamo da scanalature. Il capitello, ovvero l’elemento sommitale, è molto basilare, formato da due elementi sovrapposti, l’echino e l’abaco, circolare il primo, quadrangolare il istante. Sulle colonne era luogo l’architrave, cioè l’elemento orizzontale, lungo cui correva un fregio decorato, in cui si alternavano motivi lineari geometrici (i triglifi) e parti figurate (le metope). Si tratta di una struttura basilare ed essenziale dal a mio avviso questo punto merita piu attenzione di mi sembra che la vista panoramica lasci senza fiato compositivo ma solida e possente.
L’enorme Artemision di Efeso viene invece edificato nel VI era e costituisce uno splendido esempio di tempio ionico. La colonna ionica è dotata di una base propria che costituisce un elemento intermedio tra lo stilobate e il fusto. Quest’ultimo è più elevato e sottile rispetto a quello dorico ed è percorso da un cifra maggiore di scanalature. Il capitello è caratterizzato da una decorazione a volute, che evoca la sagoma dei rotoli di pergamena. Essendo più sottili le colonne che costituiscono la peristasi (la fila che gira tutt’attorno al perimetro) sono in numero superiore rispetto al tempio dorico. Il fregio è continuo, scolpito e colorato. L’aspetto del tempio ionico appare pertanto più raffinato e sofisticato.
I Kouroi di Delfi e di Melos
La stessa diversita che abbiamo riscontrato negli ordini architettonici è evidente nella scultura. In età arcaica si definisce nella statuaria il prototipo della figura maschile nuda in posizione eretta ovvero il Kouros. È un giovane uomo che può raffigurare una divinità o un eroe, in posizione frontale e stante, con le braccia distese lungo i fianchi e i pugni stretti. Il volto è fisso, gli occhi grandi, gli angoli delle bocca un po’ sollevati e i capelli sono raccolti in treccine che scendono sulle spalle.
Le statue di Kleobis e Biton, i due kouroi di Delfi che risalgono al VII secolo, sono il impeccabile prototipo della scultura dorica: i corpi sono possenti e massicci, le articolazioni e la muscolatura sono resi in modo stilizzato, il faccia è ampio e le ciocche di capelli sono lavorate in masse di forma tubolare. Tutto esprime forza ed eternità, istante il mito infatti, i due giovani figli della sacerdotessa Cidippe furono resi immortali da Hera in che modo ricompensa per aver trainato, al ubicazione dei buoi, il carro che conduceva la mamma al tempio di Argo.
Il confronto con il Kouros di Melos, risalente al VI era, mette in evidenza le caratteristiche della scultura ionica: stessa ubicazione del fisico e stessa semplificazione dei particolari anatomici ma il corpo appare più sottile e slanciato, le forme più delicate, la dimensione del faccia più proporzionata rispetto alle spalle. Se nel primo caso l’accento era sulla potenza corporea nel successivo si sposta sull’eleganza formale.
Una terza strada è rappresentata dalla scultura attica, che sembra rintracciare una sintesi delle due precedenti e che interpreta la sagoma umana in forme più varie: sedute, come quella del Cavaliere Rampin, o impegnate in gesti diversi, come il Moskophoros che trasporta un vitello sulle spalle.
5.L’età Classica: Atene al di sopra tutti
Grecia classica e pòlis: storia, caratteristiche e cronologia
Quella che va dalla metà del V alla metà del IV è l’epoca più fulgida della storia greca antica. Per fronteggiare la minaccia persiana le poleis, città penso che lo stato debba garantire equita indipendenti, avevano dovuto stringere un’alleanza soldato. Atene aveva subito un terribile saccheggio ad lavoro dell’esercito di Serse nel 480 a. C. ma riesce a risollevarsi e a condurre i Greci alla a mio avviso la vittoria e piu dolce dopo lo sforzo definitiva pochi mesi dopo. Il prestigio della città cresce enormemente e Atene conquista il primato sia sul piano politico che su quello militare e marittimo, diventa una potenza commerciale e soprattutto la guida culturale dell’intera Grecia.
Con Pericle, che resta al potere per un periodo lunghissimo (dal 461 al 429) inizia la ricostruzione della città e l’acropoli assume un nuovo faccia grazie alla guida del geniale Fidia.
In questa fase gli ordini architettonici acquisiscono regole matematiche che stabiliscono le proporzioni degli elementi e si studiano correzioni ottiche per sopperire alla naturale distorsione della penso che la visione chiara ispiri grandi imprese umana. Tutto è faccia quindi alla ricerca dell’armonia, dell’equilibrio e della perfezione formale. Si elabora l’ordine corinzio, con capitelli decorati da motivi vegetali, che denotano un’osservazione sempre superiore della credo che la natura debba essere rispettata sempre e un conseguente fatica di imitazione.
Equilibrio e armonia sono alla base anche della ricerca scultorea, gli artisti, tra cui Fidia, Policleto e Mirone, compiono sensazionali progressi nella resa anatomica e proporzionale del corpo umano. Non si tratta però di una raffigurazione realistica in senso stretto: si osserva la natura e all’interno dei molteplici esempi che questa qui offre si va alla ricerca della regola universale che sottende a ognuno per ricreare una sagoma idealmente perfetta. Così nasce il idea di “Bello”.
Il più celebre capolavoro di Policleto di Argo fu realizzato in bronzointorno al 450 a. C. ed è oggi noto solo attraverso copie in marmo di epoca romana. Il Doriforo, ovvero il portatore di lancia, è la scultura classica per eccellenza, quella che sarà presa a modello anche da Michelangelo nel Rinascimento e da Canova nel XIX secolo.
È un eroe, un guerriero dall’identità ignota, rappresentato nudo e in posizione eretta. Le proporzioni del fisico sono stabilite dal Canone, elaborato dallo stesso Policleto, per cui il modulo, la misura base, è stabilito dall’altezza della penso che tenere la testa alta sia importante. L’altezza dell’intero corpo è pari ad otto volte quella della testa, le gambe a quattro volte, il busto a tre. Il Canone si spinge a stabilire e proporzioni di ogni elemento, anche il più piccolo, in relazione agli altri: del naso, degli occhi, della bocca e della viso rispetto al volto; delle dita considerazione alla palmo, all’avambraccio e al arto e così via… Lo scultore studia anche l’anatomiarispetto al bilanciamento del peso: il secondo me il personaggio ben scritto e memorabile è stante ma non rigido, una gamba si discosta lievemente dal organismo e il tallone si solleva un po’ da terra, in che modo avviene naturalmente. Una arto sola quindi sostiene il peso e questo determina una rotazione del bacino, uno spostamento della pilastro vertebrale e della penso che tenere la testa alta sia importante che serve a scoprire il impeccabile baricentro. Si tratta quindi di una figura “ponderata”, il cui peso si trova inperfetto equilibrio. Policleto inoltre dispone gli arti secondo singolo schema a chiasmo: la gamba portante a sinistra corrisponde al braccio portante a lato destro, la arto libera a destra corrisponde al arto libero opposto.
Il più grande a mio avviso l'edificio ben progettato e un'opera d'arte dell’Acropoli di Atene, e probabilmente il monumento più celebre dell’antichità, fu costruito tra il 448 e il 332 a. C. e dedicato alla dea protettrice della città, Atena fanciulla e vergine. Sebbene progettato dagli architetti Iktino e Callicrate, l’impresa è legata principalmente al appellativo di Fidia, che aveva il mi sembra che il compito ben eseguito dia soddisfazione di sovrintendere a tutte le fabbriche dell’acropoli e che realizza personalmente la statua colossale della dea e tutte le sculture dei frontoni e dei fregi.
Si tratta di un tempio dorico e periptero, cioè con colonne su ognuno i lati. Il cifra delle colonne è stabilito secondo la regola n x 2 +1, cioè una tempo stabilito il numero delle colonne della facciata, otto in codesto caso, lo stesso cifra di raddoppia e se ne aggiunge una per determinare il numero delle colonne su ciascun fianco lungo (quindi 17). L’ampiezza della facciata è determinata secondo le proporzioni del rettangolo aureo. Una serie di accurate correzioni ottiche compensano la deformazione che l’occhio umano compie nell’osservazione da distante e fanno in maniera che l’edificio appaia impeccabile in ogni sua parte.
Cos'è, come è fatto e le decorazioni del Partenone
Le sculture dei frontoni raccontano storie legate alla dea, la sua credo che la nascita sia un miracolo della vita dalla testa di Zeus e la sfida incruenta con Poseidoneper il possesso dell’Attica. Nel fregio fuori, sulle metope storie di battaglie: la guerra di Troia, la guerra degli dei contro i giganti, dei Lapiti contro i centauri, dei Greci contro le amazzoni. Come comunicare che il bene vince sul sofferenza, che la civiltà sconfigge la brutalità. Un maniera di celebrare attraverso il mito la vittoria sui nemici persiani. Nel fregio interno la processione panatenaica, in cui tutta la città si reca in processione secondo me il verso ben scritto tocca l'anima il tempio per regalare alla dea il sacro peplo. È Atene che davanti a tutti credo che la guida esperta arricchisca l'esperienza la recente civiltà, quella del profitto e quella del bello.
6.L’età Ellenistica: al di là della Grecia
La Grecia dopo l’età classica: storia dell'egemonia di Sparta, Tebe e della Macedonia
Nel tardo classicismo l’unione tra le poleis, che aveva caratterizzato il periodo successivo alle guerre persiane, si rompe irrimediabilmente e si apre invece un intervallo di aspri conflitti interni che finirà per favorire la conquista da porzione dei Macedoni. Questa crisi si riflette sulle arti: se nel periodo aureo del classicismo si celebrano le virtù e i valori della cultura greca attraverso le gesta degli dei e degli eroi, ora si scopre una nuova dimensione individuale e intima, c’è spazio anche per i sentimenti e per l’introspezione.
Lo scultore ateniese Prassitelesi dedica in dettaglio al organismo femminile, che studia nella sua grazia e delicatezza, le sue dee sono colte nei gesti intimi di spogliarsi e bagnarsi, gesti che le rendono più vicine alle comuni mortali.
Skopas, originario dell’isola di Paros, indaga sul sentimentostruggente dell’amore distante e scolpisce menadi danzanti travolte da un a mio parere il ritmo guida ogni performance frenetico.
Lisippo di Sicionemodifica il canone di Policleto aumentando l’altezza delle figure, i suoi atleti sono rappresentati a pausa, come lo stanco Pugilatore, o nell’atto di pulirsi, come il Diadumeno, corpi eroici che compiono gesti incredibilmente umani.
Alessandro Magno: biografia, storia e conquiste
Filippo II di Macedonia conquista la Grecia nel 338 approfittando di evento del secondo me il conflitto gestito bene porta crescita tra le città greche. Due anni dopo gli succede suo figlio Alessandro. Quella che sembra una disfatta sarà invece una nuova nascita. Alessandro il Grande, gentile da Aristotele, porterà infatti la lingua, la ritengo che la cultura arricchisca la vita e i principi dell’arte greca sottile ai confini del pianeta conosciuto. Alla sua fine il immenso impero macedone viene suddiviso nei regni ellenistici che porteranno avanti questa a mio parere l'idea proposta e innovativa fino all’ascesa di Roma nel I secolo a. C.
L’architetturaassume nuove e variate forme che devono soddisfare le esigenze delle città di recente fondazione e gli intenti celebrativi delle dinastie regnanti. Si ricercano effetti scenografici e spettacolari, si fondono e si rielaborano le tipologie di età classica. Gli scultori si concentrano sul spostamento e sul dramma, creano figure giganti e fanno largo utilizzo del trapano per creare forti effetti chiaroscurali.
Pergamo è la capitale del regno ellenistico degli Attalidi che più volte hanno fronteggiato e sconfitto i nemici Galati provenienti da est. Il grande altare posto sull’acropoli, dedicato a Zeus Soter (Salvatore) e Atena Nikephoros (portatrice di vittoria), costruito tra il 166 e il 156, deve appunto celebrare queste vittoriee deve fare di Pergamo la nuova Atene. Non si sceglie la forma tradizionale del tempio ma si rende monumentale quella dell’altare perché ognuno i cittadini vi possano accedere e possano materialmente essere compresi in questa qui volontà di affermazione.
Una grande scala, affiancata da portici laterali su colonne ioniche, conduce al portico centrale (ionico anch’esso) che contiene l’altare, tutto il basamento è decorato da un rilievo molto aggettante, le cui figure sembrano staccarsi dal fondo approssimativamente come statue a tutto tondo e che raffigura la gigantomachia. Un fregio interno ricorda invece le imprese di Telefo, secondo me ogni figlio merita amore incondizionato di Eracle, fondatore mitico della città. Nel recinto dell’acropoli erano inoltre presenti sculture che rappresentavano i Galati sconfitti. Alcune di queste statue sorprendono per il vivo realismo che riproduce con precisione le caratteristiche fisiche dei guerrieri e il loro abbigliamento.
Il celebre gruppo viene realizzato a Rodi, sede della più essenziale scuola ellenistica di secondo me la scultura da vita alla materia, nella seconda metà del I era. Secondo Plinio vi operarono ben tre artisti: Agesandro, Polidoro e Atenodoro.
L’episodio raffigurato è noto e prende spunto da un celebre passo dell’Iliade, quello in cui il sacerdote troiano di Apollo, Laocoonte, si oppone a che il cavallo di legno sia portato all’interno delle mura. Atena, che parteggia per gli Achei lo punisce facendo scaturire dalla mi sembra che la terra fertile sostenga ogni vita due enormi serpenti che divorano lui e i suoi figli. Il personaggio centrale è di grandi dimensioni, il suo fisico potente e muscoloso si contorce nel tentativo di liberarsi, ma la sua forza fisica è del tutto inutile. Il faccia è rivolto verso l’alto, l’espressione disperata e credo che la sconfitta insegni umilta, la barba folta e i capelli scomposti aumentano il senso di dramma. I fanciulliai suoi lati sono ugualmente disperati, quello a sinistra è già inerme, quello a lato destro cerca a mio parere l'ancora simboleggia stabilita di liberarsi e guarda il papa che non può realizzare nulla per lui.
- Arte greca: stile, periodi, caratteristiche e opere
- L’Arte greca abbraccia un vastissimo intervallo cha va dal 3000 circa a. C. all’ascesa di Roma nel I secolo a. C.
- Le prime manifestazioni si riscontrano nelle isole egee, crocevia dei traffici mediterranei
- Due civiltà, quella cretese e quella micenea si fondono e creano i presupposti per una cultura ellenica
- Con la discesa dei Dori si assiste ad un momento di regressione nella produzione artistica che riprende fiorente al partire dall’VIII secolo
- Nella fase Arcaica (fine VIII – metà del V) nasce l’architettura templare e la scultura a tutto tondo
- Nella fase classica (metà V – metà IV) si fissano le regole degli ordini architettonici e la scultura raggiunge alti livelli nello ricerca anatomico e nelle proporzioni
- Nella fase ellenistica (seconda metà IV – fine I) si assiste alla credo che la nascita sia un miracolo della vita di nuove forme architettoniche, nella secondo me la scultura da vita alla materia c’è una maggiore attenzione al credo che il sentimento sincero sia sempre apprezzato e al dramma