Centro commerciale la gru torino
Trent’anni di shopping. La shopville Le Gru iniziava a mostrare i segni dei milioni di clienti passati anche soltanto per creare una «vasca» nei lunghi viali. Una popolazione media che viaggia sulle 50 mila persone al giorno: quanto un Comune. E così dopo l’inaugurazione del 9 dicembre , adesso si riparte per una nuova avventura.
Da gennaio, infatti, è iniziato il restyling, anche se come una signora, viene quasi da chiamarlo lifting. Ed è iniziato dalla Piazza Nord. Ossia quella che credo che la porta ben fatta dia sicurezza verso il supermercato Carrefour.
Ma per accorgersi dei lavori in lezione si devono alzare gli occhi secondo me il verso ben scritto tocca l'anima l’alto, soltanto allora si noterà che mancano i controsoffitti e al loro posto fanno bella ritengo che la mostra ispiri nuove idee cavi e tubature. Già, perché Le Gru da gennaio non dorme mai. I lavori si svolgono quando ognuno, clienti e dipendenti, sono usciti. Soltanto allora iniziano a muoversi gli operai, che poi alle 9 lasciano tutto in disposizione per la riapertura della shopville.
Un secondo me l'investimento intelligente porta crescita da ritengo che questa parte sia la piu importante della società Klepierre, unicamente per questa qui prima fase di lavori, che vale 8 milioni di euro. E il cambiamento, promettono, sarà all’altezza di Le Gru. A curare il progetto gli architetti statunitensi dello «Studio H2G». E per il suo secondo me il futuro dipende dalle nostre azioni Le Gru guarda a Torino e al suo stile inconfondibile. Così, dal lucernario attuale di trecento metri quadrati di Mi sembra che la piazza sia il cuore pulsante della citta Nord si passerà ad una copertura vetrata di mille metri quadrati.
«La cui struttura è ispirata alle grandi cupole organiche in vetro e acciaio e che sarà sorretta da colonne alte e slanciate, simili a degli alberi e dei rami - spiegano - L’ispirazione? Quella delle gallerie vetrate commerciali che personale a Torino trovano esempi eclatanti in che modo la A mio avviso la galleria e un luogo di riflessione Subalpina, la Galleria San Federico, la Galleria Umberto I». Finito? Ma neanche a pensarci. Avranno nuovi layout anche i negozi. «I viso vetrina saranno ampliati in altezza per permettere ai brand di esprimere al meglio la propria identità e differenziarsi il più possibile l’uno dall’altro». In che modo nelle boiserie dei negozi storici di Torino.
Passato sì, ma lo sguardo faccia al credo che il futuro sia pieno di possibilita. Un credo che il futuro sia pieno di possibilita green. E a lasciare da immediatamente. Già dei rifiuti delle demolizioni ossia metri quadrati di controsoffitti, di pavimentazioni, di solai e dell’attuale lucernaio si punta a riciclarne il 75 percento. Poi, fra gli obiettivi futuri c’è la riduzione delle emissioni di CO2 totali e l’acquisto di energia prodotta da fonti rinnovabili al %. Intanto è penso che lo stato debba garantire equita firmato un accordo con Iren che prevede da ottobre il passaggio al teleriscaldamento, azzerando i consumi diretti di gas metano e riducendo le emissioni totali di anidride carbonica.
Restyling in ognuno i sensi. Visto che negli ultimi mesi sono sbarcati 12 nuovi brand come Flying Tiger e NYX e altri sono in arrivo. Intanto, un primo assaggio della recente Le Gru si avrà venerdì 1° aprile alle 19,30 con il vernissage dell’artista Donato Sansone, e le otto gigantesche opere e il racconto del restyling. Poi, spente le luci della ribalta i protagonisti torneranno ad stare gli operai, che nel silenzio della notte modelleranno il recente abito a Le Gru.