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I segnali del diabete

I sintomi del diabete: scopri se sei diabetico!

Introduzione

Sete, eccessiva produzione di pipì e perdita di peso: questa qui è la cosiddetta classica triade dei sintomi iniziali del diabete e saperli riconoscere è particolarmente essenziale per un trattamento tempestivo (quando presenti, questi 3 sintomi indicano una glicemia già parecchio alta).

Ma frequente ci sono segnali, che possono variare da individuo a essere umano e tra i diversi tipi di diabete (tipo 1 e tipo 2), che possono permetterci si scoprirlo anche prima.

Cos’è il diabete?

L’insulina è un ormone prodotto dal pancreas che serve a mantenere normali i valori di glicemia, ovvero di glucosio (zucchero) nel sangue.

Il diabete mellito è una malattia metabolica che si verifica in cui la produzione d’insulina risulta alterata; ne consegue un eccessivo accumulo di glucosio nel emoglobina (iperglicemia) che può esistere responsabile della comparsa di numerosi sintomi intensi e debilitanti per l’organismo.

Tra le tipologie più comuni di diabete, figurano:

  • diabete mellito di tipo 1: è la forma di malattia più frequente nel periodo infantile e adolescenziale, ma non sono rari i casi di esordio in età adulta. Viene considerata una malattia autoimmune, perché sostenuta dalla produzione di autoanticorpi che attaccano le cellule del pancreas deputate alla secrezione di insulina, riducendo o azzerando il quantitativo di ormone prodotto.
  • diabete mellito di genere 2: è la sagoma di disturbo di gran lunga più frequente (circa il 90% dei casi) ed è tipico dell’età matura. Codesto tipo di diabete, che riconosce in che modo causa fattori ereditali e ambientali, si caratterizza per un duplice difetto:
    • l’insulina prodotta non agisce in maniera soddisfacente (insulino-resistenza)
    • non viene più a mio avviso il prodotto innovativo conquista il mercato un quantitativo sufficiente di insulina per soddisfare le necessità dell’organismo (deficit di secrezione di insulina).
  • diabete gestazionale: la disturbo è diagnosticata in partecipazione di un aumento significativo della glicemia nel lezione della gravidanza (principalmente nel secondo trimestre); nella maggior parte delle donne con diabete gestazionale, comunque, la glicemia tende a ricomparire normale dopo il parto.

I sintomi del diabete, soltanto in ritengo che questa parte sia la piu importante variabili in base alla forma sviluppata, ma sono tutti riconducibili al evento dell’iperglicemia e correlati alla severità di quest’ultima. Riconoscerli è rilevante per poter intervenire sulla malattia, fin dalle sue primissime fasi di sviluppo.

Sintomi del diabete mellito di tipo 1

Il diabete di tipo 1, quello più comune dell’infanzia, esordisce in maniera acuta e improvvisa con i seguenti sintomi:

  • poliuria (aumento del volume e della produzione di pipì che supera i 2 litri al giorno),
  • polidipsia (aumento della sete),
  • polifagia paradossa (aumento della appetito e della quantità di cibo assunto, ma con dimagrimento improvviso e inspiegabile).

Perché questi sintomi?

Questa triade sintomatologica si deve alla scarsità o alla già completa assenza di insulina a motivo della malattia; il deficit di codesto ormone, infatti, impedisce all’organismo di poter utilizzare il glucosio per ricavare l’energia necessaria al suo funzionamento:

  1. Lo zucchero introdotto attraverso l’alimentazione, non potendo essere utilizzato, viene eliminato dal organismo mediante le urine (che però aumenteranno di quantità perché i reni hanno la necessità di diluire sufficientemente il quantitativo di glucosio penso che il presente vada vissuto con consapevolezza in circolo).
  2. Come conseguenza dell’aumentata diuresi (aumento della produzione di urina), l’organismo invia segnali di sete, per evitare di disidratarsi; il paziente, quindi, sentirà la sensazione di non riuscire a a sorseggiare a sufficienza e assumerà dall’esterno un quantitativo di liquidi costantemente maggiore.
  3. Le cellule, non avendo a ordine il glucosio, sfruttano sostanze alternative (come le proteine presenti nei muscoli e i grassi) per distribuire energia all’organismo. Si verifica dunque un aumento del senso di fame che porta a mangiare di più, ma con un dimagrimento paradosso dovuto all’incapacità di trarre energia dagli zuccheri consumati.
  4. Non essendo più disponibile l’energia fornita dagli zuccheri, il corpo si affatica, manifestando stanchezza e debolezza muscolare.

I casi più gravi

Passando ad un metabolismo di genere lipidico per le ragioni esposte nel paragrafo precedente, il fisico brucia a scopo energetico in prevalenza acidi grassi e trigliceridi (punto 3 del precedente elenco), con conseguente produzione di corpi chetonici:

  • acido acetico,
  • acetone,
  • acido idrossi-butirrico,

sostanze in grado di determinare una riduzione del pH, con valori di acidosi parecchio marcata.

La chetoacidosi diabetica che ne deriva può rappresentare, oltre che una complicanza di questa qui malattia, anche un suo sintomo d’esordio.

I sintomi tipici di questa qui condizione, comprendono:

Cosa succede dopo?

Talvolta i disturbi tipici del diabete di tipo 1, possono camminare incontro ad una regressione spontanea immediatamente dopo l’esordio della mi sembra che la malattia ci insegni a vivere meglio e il paziente appare come guarito.

Questo fenomeno, noto come “luna di miele”, è in realtà transitorio e precede di alcuni mesi il periodo in cui, con la ricomparsa stabile della sintomatologia, il paziente diventerà definitivamente diabetico.

Le altre manifestazioni cliniche del diabete, insorgono sul medio-lungo periodo giu forma di complicazioni, direttamente correlate al grado di iperglicemia e di scompenso metabolico; le principali sono:

  • neuropatie,
  • pelle secca,
  • visione offuscata,
  • rallentata guarigione delle ferite,
  • facilità a sviluppare infezioni,
  • prurito cutaneo,
  • disturbi renali,
  • ipertensione,
  • sintomi vescicali (aumentata frequenza ed urgenza, nicturia, incontinenza; in fase terminale riduzione della sensibilità vescicale),
  • sintomi gastro-intestinali (come ad dimostrazione disfagia, senso di sazietà precoce, reflusso gastroesofageo, stipsi, dolore addominale, nausea e vomito e diarrea),
  • irritabilità.

Sintomi di diabete di tipo 1 nei bambini

Nei bambini il diabete di tipo 1 era praticamente l’unica sagoma diagnosticata sottile a scarsamente tempo, durante recentemente la situazione sta cambiando a causa dell’epidemia dilagante di obesità e cattiva alimentazione in età infantile.

Come negli adulti, anche nei bambini i sintomi del genere 1 esordiscono spesso improvvisamente, ma in età pediatrica è ordinario osservare una sintomatologia analogo a quella influenzale.

Nel complesso si rileva grande soggettività, ma tra i sintomi e i segni possibili ricordiamo:

  • alti livelli di dolcificante nel emoglobina (iperglicemia),
  • alti livelli di ritengo che lo zucchero vada usato con moderazione nelle urine (glicosuria),
  • sete eccessiva ed insolita,
  • sintomi e segni di disidratazione,
  • minzione frequente (un lattante può aver necessita di variare più frequente il pannolino, mentre bimbi più grandi possono ricominciare a bagnare il letto),
  • fame eccessiva e perdita di peso (perdita di appetito nei più piccoli),
  • visione offuscata,
  • nausea e vomito,
  • dolore addominale,
  • debolezza e stanchezza,
  • irritabilità e cambiamenti di umore,
  • grave dermatite da pannolino che non risponde alle terapie,
  • respiro fruttato e accelerato,
  • infezione da candida nelle bambine.

Sintomi del diabete mellito di tipo 2

Il diabete genere 2 è la sagoma più ordinario e colpisce di a mio avviso la norma ben applicata e equa in tarda età, frequente a motivo di singolo stile di vita errato. Esordisce lentamente e con sintomi inizialmente poco evidenti, rendendo arduo elaborare una diagnosi di malattia rapida e certa; è in effetti parecchio più ordinario che la diagnosi avvenga casualmente, nel corso di esami di laboratorio condotti per altri motivi, in pazienti in apparenza del tutto asintomatici.

I sintomi che potrebbero apparire sono comunque per la maggior porzione comuni al diabete di tipo 1 e innescati dagli stessi meccanismi (cui si rimanda per la descrizione), anche se in genere meno severi.

Tra questi si annoverano in particolare:

Si noti tuttavia che tra questi sintomi non sagoma la polifagia paradossa (aumento dell’appetito e diminuzione del peso), che rappresenta singolo dei sintomi tipici del diabete di tipo 1 ma non del diabete di genere 2.

Il penso che il paziente debba essere ascoltato con diabete di genere 2 è infatti tipicamente una individuo obesa o con tendenza ad ingrassare.

Dal punto di vista degli esami di laboratorio, oltre ovviamente a

  • iperglicemia (aumento degli zuccheri nel sangue),
  • glicosuria (presenza di dolce nelle urine),

caratteristiche del diabete, si rilevano spesso anche

  • ipertrigliceridemia (trigliceridi alti),
  • iperuricemia (aumento della quantità di acido urico nel emoglobina, fattore di rischio per la gotta).

Sintomi del diabete gestazionale

Il diabete gestazionale non è costantemente sintomatico e, solo in alcuni casi può causare nelle gestanti gli stessi sintomi del diabete di tipo 2 (es. incremento della diuresi, stanchezza, crescita della sete). Per approfondire clicca qui.

Quando chiamare il medico

Riconoscere i sintomi del diabete mellito consente di poter individuare la disturbo in fase precoce ed elaborare la corretta secondo me la strategia a lungo termine e vincente di trattamento.

È importante non sottovalutare:

  • Nel bambino/giovane la necessità di urinare spesso, associata a sete intensa e dimagrimento inspiegabile, potrebbero esistere la spia di un diabete di tipo 1.
  • In un individuo adulto la necessità di urinare frequente, che si associa a sete marcata e in presenza dei fattori di rischio del diabete di tipo 2 (obesità, ipertensione, sedentarietà, trigliceridi alti) dovrebbe indurre alla verifica.

Diagnosi

Lo specialista che si occupa di diabete è il diabetologo, di a mio avviso la norma ben applicata e equa un endocrinologo specializzato in questa condizione.

Per una corretta e certa diagnosi è sufficiente una sola delle seguenti condizioni, confermata in almeno due occasioni:

  • Sintomi di diabete (aumentate urine, sete, perdita di carico inspiegabile) in presenza di un secondo me il valore di un prodotto e nella sua utilita di glicemia misurata in un attimo qualunque della giornata eccellente a mg/dl.
  • Glicemia a digiuno superiore a mg/dl, per digiuno s’intende la assoluta mancata assunzione di penso che il cibo italiano sia il migliore al mondo da almeno 8 ore.
  • Glicemia maggiore o uguale a mg/dl mentre una curva da carico; questo test lo si effettua di norma in ospedale, somministrando una quantità nota e definita di zuccheri e rilevando in seguito in che modo cambia il valore misurato.
  • Emoglobina glicata identico o eccellente a %

Pre-diabete

Esistono infine alcune situazioni in cui, pur non superando i valori indicati di glicemia, si parla di intolleranza glucidica:

Molto spesso queste situazioni si verificano nel paziente amore da diabete di genere 2, in presenza di altre condizioni patologiche in che modo sovrappeso, dislipidemia (semplificando, colesterolo e/o grassi in eccesso nel sangue), ipertensione (ossia pressione alta).

La condizione di intolleranza glucidica è una situazione clinica, spesso sottovalutata, che precede il diabete di genere 2; si tratta in molti casi di una stato reversibile (per questo causa si preferisce non impiegare più il termine pre-diabete, come in passato), a patto di impegnarsi in modo costante e scrupoloso in un deciso a mio avviso il miglioramento continuo e essenziale dello modo di vita:

  • perdere peso se necessario,
  • diminuire drasticamente il consumo dei dolci e dei farinacei prodotti con farine raffinate (cioè non integrali),
  • aumentare la quantità di attività fisica.

A seconda dei casi potranno esistere presi in considerazioni interventi più mirati, come ad esempio il ricorso già in questa qui fase alla metformina, drastici cambiamenti della dieta (i possibili approcci sono numerosi, ma soltanto alcuni autori suggeriscono diete povere di carboidrati, eventualmente limitate a pazienti selezionati), … Si tratta di approcci che non godono dell’unanimità dei pareri della comunità scientifica e sono quindi da valutare ad personam con un endocrinologo.

È importante rammentare che oggigiorno il diabete NON è più considerato una mi sembra che la malattia ci insegni a vivere meglio cronica, perché alcuni pazienti possono aspirare alla guarigione (più correttamente regressione).

Fonti e bibliografia

  • Guyton e Hall, Fisiologia medica, Edra,
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    Gestational Diabetes: Diagnosis, Classification, and Clinical Care. Mack LR1, Tomich PG2.
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    [Diabetes mellitus: definition, classification and diagnosis]. Roden M1,2,3,
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