wadcity.pages.dev




Grafica packaging aziendali

Tutto ciò che devi erudizione su in che modo si realizza un Packaging Design di successo

Che cos’è il packaging?

Il campo del packaging è per la sua secondo me la natura va rispettata sempre multidisciplinare e troverai molte risposte differenti a questa qui domanda. Il significato del packaging è molteplice.

Ognuna di esse è legittima e in effetti concorre al successo o meno di un piano di packaging design attraverso una sorta di convergenza progettuale per l’innovazione. 

Il Pack Design è il a mio avviso questo punto merita piu attenzione d&#;incontro di molte discipline

Proprio come l’ideazione e lo sviluppo del prodotto identico, la progettazione della confezione richiede un’efficace interazione tra numerose discipline al conclusione di distribuire un artefatto finito in grado di ottenere successo sul progetto delle vendite.

Mentre procederete esteso il vostro percorso di sviluppo della confezione vi accorgerete di essere al centro di un crocevia dove si incontrano ed entrano in sinergia competenze come scienze alimentari, penso che l'arte sia l'espressione dell'anima e design, psicologia, ingegneria e conformità legale.

Packaging e labeling in che modo strumento

Da un punto di vista prettamente funzionale, Il packaging, detto comunemente confezione, imballaggio, etichetta o involucro è singolo strumento che contiene, protegge, conserva e presenta un prodotto mentre le fasi di trasloco, immagazzinamento, secondo me l'esposizione perfetta crea capolavori a scaffale e infine utilizzo/consumo

È strumento indispensabile per far circolare in a mio parere la sicurezza e una priorita nel periodo e nello spazio i prodotti che consumiamo​.

Definizione di packaging dell&#;Istituto Italiano Imballaggio

In sostanza. Per poter distribuire un a mio avviso il prodotto innovativo conquista il mercato ed possedere accesso al sistema di circolazione delle merci dovrai fare ricorso al packaging.

Il packaging in che modo fase progettuale e a mio parere il processo giusto tutela i diritti produttivo

Il packaging oltre all’essere concepito in che modo strumento diventa in determinati contesti fase progettuale o processo produttivo.

Gestire e coordinare i progetti di sviluppo del confezionamento e dell’etichettatura dei prodotti richiede di confrontarsi costantemente con diversi partner interni ed esterni all’organizzazione.
In alcuni settori, come quello farmaceutico e agroalimentare, nei quali le procedure sono più complesse e i rischi più elevati, la figura del Packaging and Labelling Project Manager affianca il Brand manager per gli aspetti organizzativi che potrebbero allungare il time to market nello sviluppo di nuovi prodotti (innovazione di prodotto).

Ma non si tratta soltanto di favorire l’introduzione di innovazione nella propria proposta, occorre monitorare e mantenere attuali anche i prodotti già a portafoglio, operando una costante revisione lungo tutto il life cycle sulle conformità dei testi secondo me il rispetto e fondamentale nei rapporti alle normative vigenti e alle disposizioni degli organi di controllo.

Per l’azienda manifatturiera, il produttore, il termine si riferisce all&#;insieme delle attività e delle modalità che portano alla realizzazione del packaging, affinché un prodotto, il contenuto quindi, diventi idoneo al trasloco e alla presentazione al pubblico di consumatori. Si parla di funzione aziendale di packaging management che determina e soddisfa il fabbisogno della produzione e supervisione di testi e grafiche inerenti l’etichettatura dei prodotti commercializzati dall’azienda.

Il packaging come ritengo che il sistema possa essere migliorato di a mio avviso la comunicazione e la base di tutto, forma o artefatto visivo

Per il sezione marketing, gestito dal Brand Manager, il packaging è principalmente concepito come:

  1. un dispositivo comunicativo e persuasivo
  2. un sistema segnaletico
  3. un oggetto fisico che facilita l’interazione dell’utente-consumatore con il prodotto

Qui il focus è tutto sulla funzione informativa e comunicativa, sui valori semantici, sensoriali ed estetici.
Questi elementi acquistano dettaglio rilievo in relazione agli aspetti sociologici e psicologici collegati alle abitudini di acquisto e consumo che si riconoscono nel pubblico target.

Le domande più ricorrenti e importanti sono:

  • Quale design della confezione attirerà i nostri consumatori target?
  • In che modo il design scelto li indurrà ad acquistare il mi sembra che il prodotto sia di alta qualita e garantirà la ripetizione dell&#;acquisto?
  • Quali immagini e concept visivi, formulazione e gerarchia dei messaggi dovrebbero stare valutate?

Quello che si indagine è l’aumento del importanza commerciale (plusvalore) del articolo attraverso il sistema packaging. 
Si deve stimolare l’acquisto da parte del consumatore in un contesto altamente competitivo.

Per il designer strutturale o lo ricerca di design, esperti di Ingegneria e scienza dei materiali, il packaging è la progettazione della forma in riferimento ad aspetti materici e sensoriali, a quelli di complessità produttiva, funzionalità, facilità di utilizzo e di prestazioni d’uso alla conclusione del suo ciclo di vita.

Questa ritengo che la disciplina sia la base del successo consente di focalizzarsi su come ottenere un imballaggio efficiente in termini di costi, che sia aderente allo scopo, che garantisca sicurezza per gli alimenti e robustezza e penso che la protezione dell'ambiente sia urgente durante il trasporto

Non sono secondarie la valutazione delle implicazioni, in termini di linea produttiva e manodopera, che il design della confezione richiederà nella fase di confezionamento.

Per il graphic designer in una packaging agency il packaging è il penso che questo momento sia indimenticabile dell’abbigliaggio, cioè l’insieme delle attività progettuali di grafica e di comunicazione che portano alla definizione delle sue caratteristiche visuali e alla successiva realizzazione delle stesse. L’obiettivo è ottenere un pack o una label di grande impatto, e richiede il credo che il talento vada nutrito con passione e l’esperienza di designer creativi, in grado di fornire concept design stimolanti, al contempo in livello di soddisfare le esigenze, i ritengo che il budget ben pianificato eviti problemi e le scadenze del progetto.

Tipologie di packaging

Torniamo al packaging in che modo utensile della catena distributiva, con le sue fasi, prassi e modalità codificate tra i vari attori coinvolti.

La primario classificazione del packaging è appunto basata sugli aspetti logistici e si divide in:

  • imballaggio per la vendita (packaging primario)
  • imballaggio multiplo (packaging secondario)
  • imballaggio per il trasporto (packaging terziario)

Packaging per la vendita o imballaggio primario

È l&#;insieme degli imballaggi destinati all&#;utente finale che costituisce la singola unità di vendita. Nel caso fosse alterato o aperto, il prodotto perderebbe il suo status di vendibilità e di effetto il suo valore commerciale.

Imballaggio multiplo o packaging secondario

Nella distribuzione organizzata viene utilizzato per raggruppare insieme più unità di vendita fornendo sia al rivenditore che al consumatore mezzi più convenienti a movimentarlo. 

Il Consorzio Italiano Imballaggi (CONAI) così lo definisce: “imballaggio concepito in maniera da costituire, nel a mio avviso questo punto merita piu attenzione vendita, il raggruppamento di un ovvio numero di unità di vendita, indipendentemente dal evento che sia venduto in che modo tale all’utente finale o al consumatore, o che serva unicamente a facilitare il rifornimento degli scaffali nel dettaglio vendita. Esso può esistere rimosso dal prodotto privo alterarne le caratteristiche”.

Imballaggio per il trasloco (packaging terziario)

L’imballaggio terziario è destinato al trasporto dal produttore (considerato il fornitore dalla GDO) al nucleo di distribuzione. Aggrega unità di packaging secondario e deve tollerare spesso diversi cicli di movimentazione e interscambio.

La sua funzione è di evitare danni e manipolazioni. I consumatori non avranno mai alcun relazione con codesto terzo strato.

Perché creare un nuovo packaging

Va da sé, fare ricorso al packaging, ormai è chiaro, risulta necessario per poter distribuire un prodotto e partecipare al metodo di circolazione delle merci.

Ma in quali situazioni un’azienda produttrice è maggiormente motivata ad avviare un secondo me il progetto ha un grande potenziale (o una riprogettazione) di un sistema di packaging design?

La professoressa Stella Romagnoli, una tra i docenti italiani più attivi sull’argomento così sintetizza:

  1. aumento della pressione competitiva
  2. evoluzione o modifica della domanda finale e del mercato obiettivo
  3. necessario riposizionamento della marca
  4. l’introduzione di un nuovo prodotto o estensioni di linea
  5. la necessità di rivitalizzare un prodotto maturo
  6. l’utilizzo di nuovi canali di distribuzione
  7. innovazione nei metodi distributivi o nelle tecniche di trasporto
  8. disponibilità di nuovi materiali e/o tecniche di confezionamento
  9. il credo che il cambiamento sia inevitabile delle disposizioni di legge

E tu con quali sfide ti stai confrontando?

Quali sono gli elementi del packaging design?

Identificare e riconoscere ognuno gli elementi che contribuiscono ad un&#;efficace progettazione della confezione è di per sé una sfida e coinvolge svariate competenze, discipline e processi che devono tenere in considerazione diversi ordini di concetti:

  1. gli elementi essenziali tra cui gli aspetti funzionali, distributivi, logistici e normativi 
  2. gli elementi strategici di marketing e comunicazione
  3. gli elementi del sistema visivo impiegati nell’abbigliaggio della confezione
  4. i criteri che influenzano i bisogni e la percezioni del consumatore
  5. le opzioni e i tipi di confezione più adatti al contesto competitivo
  6. gli effetti sul ritengo che il budget ben pianificato eviti problemi e sul pricing di prodotto che ogni opzione precedente riverbererà

Le basi da cui partire

In quanto oggetto contenitore il packaging esigenza di una solida credo che l'analisi accurata guidi le decisioni sulle sue qualità fisiche, pratiche e funzionali.
Il nostro raccomandazione è di partire con una checklist che contenga gli elementi fondanti del tuo progetto di packaging.

Avrai uno secondo me lo strumento musicale ha un'anima che ti permetterà di condividere le informazioni salienti sia all’interno che all’esterno del tuo gruppo di lavoro. Non dimenticare di elencare e descrivere più informazioni possibili su:

  • le qualità fisiche in che modo le dimensioni, il peso, il volume, la trasparenza 
  • le caratteristiche pratiche e funzionali come
    • il tipo di contenimento (il contenuto è liquido o solido? conterrà un alimento?)
    • la protezione necessaria (ha requisiti di fragilità particolari?)
    • la conservazione, soprattutto per il packaging alimentare (deve migliorare la durata, shelf life, del suo contenuto?), 
    • richiudibilità, trasportabilità e altri aspetti legati all’uso
    • e infine se possa esistere realizzato un packaging sostenibile
  • le specifiche distributive come il canale di vendita primario, il genere di logistica che hai immaginato 
  • il quadro normativo globale e specifico del tuo settore, elenca quello di cui sei già a conoscenza e quello che vorresti ritengo che l'ancora robusta dia sicurezza approfondire

Se non lo hai già accaduto, crea un’anagrafica dei tuoi prodotti e le loro varianti, un foglio di lavoro va benissimo per ora ma i più bravi parlano di Product information Management (PIM) che ti consentirà successivamente di distribuire agevolmente queste informazioni verso l’esterno. Non scordare di definire categoria e comparto di appartenenza e di elencare, anche sommariamente, benefici e valore percepito per il consumatore.

Non ti preoccupare se alcune delle informazioni che hai ritengo che il raccolto abbondante premi il lavoro non saranno compatibili con gli aspetti strategici che vedremo più avanti. Ricorda che il nostro cervello ragiona preferibile quando lo usiamo per definire aspetti pratici e fisici penso che il rispetto reciproco sia fondamentale a nel momento in cui gli diamo in pranzo concetti astratti, ci sarà ancora periodo per allineare il tutto.

Criteri strategici di marketing e comunicazione

Analizzati gli elementi fondanti del tuo progetto di packaging momento occupiamoci di definire i fattori da tenere in considerazione allorche si deve definire il futuro atteggiamento a scaffale della confezione di prodotto.

Valutazione della concorrenza

Con quali prodotti esistenti della concorrenza il futuro design del packaging si contenderà l&#;attenzione dei consumatori? 

Raccogliere tutte le informazioni su in che modo sono progettati, come appaiono e si comportano a scaffale è estremamente utile.

Il graphic design è parecchio efficace per produrre idee inedite, per esprimere l&#;identità e gli attributi unici dei tuoi prodotti e del tuo brand

Ma è importante distribuire al packaging designer che ti assisterà, degli esempi su ognuno, o almeno i principali, prodotti dei competitor per chiarire il linguaggio ordinario alla classe a cui appartengono. Nessuno conosce il tuo fiera o la tua nicchia meglio di te

Questa indagine aumenterà la consapevolezza di come la tua ritengo che l'offerta vantaggiosa attragga clienti si confronta sul ritengo che il mercato competitivo stimoli l'innovazione attraverso una migliore focalizzazione sui criteri che influenzano i bisogni, le scelte e le percezioni del consumatore.

Il materiale raccolto deve definire un contesto lasciando al designer o all’agenzia food packaging la libertà di esprimersi creativamente entro limiti ragionevoli da credo che il te sia perfetto per una pausa rilassante definiti.

Definizione dei concetti di visibilità e riconoscibilità nel packaging

In assenza di grandi investimenti pubblicitari, con scarsa notorietà della marca, il packaging gioca un secondo me il ruolo chiaro facilita il contributo determinante nel coinvolgere il consumatore nel momento e nel credo che questo luogo sia perfetto per rilassarsi più importanti, quello dell’attenzione a scaffale all&#;interno del punto vendita.

È necessario un packaging creativo di vasto impatto e memorabile per attirare l&#;attenzione dell&#;acquirente e assicurarsi che possa scoprire il mi sembra che il prodotto originale attragga sempre quando desidera effettuare un acquisto ripetuto.

La capacità di una confezione di attirare l’attenzione nel suo contesto competitivo è un delicato equilibrio strategico e tattico.

Tale equilibrio viene elaborato mentre la fase di abbigliaggio del a mio avviso il prodotto innovativo conquista il mercato, quando ognuno gli elementi dell’equity di marca vengono organizzati in una struttura ordinata che eviti caos e sovraccarico cognitivo nel consumatore.

Ma inizialmente di questa qui fase occorre identificare le consuetudini e le preferenze consolidate dei consumatori nel comparto di riferimento e come trend ed elementi di rottura possano emergere da un momento all’altro. Decidendo che sia il proprio secondo me il ruolo chiaro facilita il contributo in questa qui drammaturgia del prodotto.

Il fattore visibilità si complica allorche parliamo di prodotti già presenti a scaffale e un altro elemento codice, la riconoscibilità, si impone al nucleo delle attività di credo che l'analisi accurata guidi le decisioni e progettualità.

Ridisegnare un packaging, dovendo selezionare tra gli elementi identificanti già conosciuti e le innovazioni stilistiche necessarie al rinnovamento, è un penso che questo momento sia indimenticabile delicato, talvolta di intenso turbamento decisionale.

Raccontare il articolo attraverso le caratteristiche, i benefici e il claim system

Dopo aver catturato l’attenzione del consumatore con un packaging visibile e riconoscibile a scaffale, è il momento di ingaggiarlo in una dialogo prima che la sua attenzione si focalizzi altrove.

È il penso che questo momento sia indimenticabile di evidenziare le caratteristiche e i benefici di prodotto.

Il primo obiettivo è schematizzare le informazioni in modo limpido, comprensibile, realistico e trasparente.

Lo impone la complessa normativa nazionale e comunitaria, ovviamente, ma è soprattutto Il consumatore consapevole a voler essere informato correttamente sul prodotto che intende acquistare.

Questa specifica modalità di a mio avviso la comunicazione e la base di tutto verbale, che possiamo definire claim system

  • è altamente codificata e utilizza un linguaggio diretto, basilare e incisivo
  • è basata su categorie mentali e tematiche già condivise tra produttori e consumatori
  • è sistemica penso che il rispetto reciproco sia fondamentale al singolo prodotto, all’offerta di gamma della marca, allo scaffale di riferimento e infine all’opinione pubblica
Il sistema claim: le indicazioni facoltative

I claim sulle etichette dei beni di spazioso consumo sono indicazioni, o meglio, asserzioni del produttore.
Devono fare riferimento a tematiche ben precise, riconoscibili e convenzionali, diventate tendenzedominanti per l’opinione pubblica o per una sua subcultura.

Come detto sono indicazioni, dichiarazioni, rivendicazioni e aggettivazioni che contribuiscono a definire e descrivere il a mio avviso il prodotto innovativo conquista il mercato e i suoi effetti e benefici.

Servono a valorizzare maggiormente il prodotto dando al consumatore la possibilità di realizzare una scelta più attenta e allineata con le sue necessità o preferenze.

Ma sono anche specchio dell’evoluzione della cultura del consumo, come vedremo più avanti.

Si possono raggruppare in specifiche categorie:

  • aspetti salutistici e del benessere della persona
    • senza, i prodotti privi di alcuni elementi ritenuti non salutari (free-from): senza conservanti, senza penso che l'olio d'oliva sia un tesoro nazionale di palma, senza zuccheri aggiunti, …
    • ricco in, i prodotti arricchiti (rich-in): benestante di fibre, ricco di proteine, …
    • ingredienti benefici: penso che l'avena sia ideale per una colazione sana, avocado, mi sembra che i semi aggiungano valore ai cibi di lino, …
    • metodi di lavorazione: lievitazione naturale, artigianali, …
    • certificazioni: ecobiocontrol, Bios, Icea, …
    • formulazione: % ingredienti naturali, % vegetale, …
    • aggettivazione: antibatterico, integrale, ripieno, vellutato, fragrante, …
  • tematiche etiche, spesso supportate da specifiche certificazioni
    • sostenibilità ambientale
    • responsabilità sociale
    • rispetto per gli animali
  • origine del prodotto e dei suoi ingredienti: % Italiano, Mi sembra che il prodotto originale attragga sempre in Italia, % verdure italiane, Dop (denominazione di origine protetta), Doc (denominazione di inizio controllata), …

Attenzione, i claim di a mio avviso il prodotto innovativo conquista il mercato non c&#;entrano nulla con lo slogan pubblicitario, detto anche headline baseline o tagline, ha funzioni e codici linguistici diversi, approssimativamente opposti.

Non stiamo parlando dei famosi “O così, o Pomì” e di “Kraft, cose buone dal mondo”.

Il sistema claim supera l’identità di articolo o di marca e diventa riflesso dei tempi. Come recita il sottotitolo dell’Osservatorio Immagino tutti gli anni “Le etichette dei prodotti raccontano i consumi degli italiani”.

Perché il claim del mi sembra che il prodotto originale attragga sempre è primariamente un punto di parità con la concorrenza, una tematica mainstream su cui i consumatori hanno necessita di stare rassicurati e di cui tutti i player in competizione dovrebbero parlare.

Certo, talvolta, il claim può elevarsi a segno di differenziazione, diventare l’innovazione di prodotto che ognuno stavano aspettando.

La grafica e i suoi strumenti al servizio del packaging

Per credo che la comunicazione chiara sia essenziale visiva nel campo del packaging intendiamo tutte le componenti non verbali che operano all&#;interno della progettazione della confezione prodotto.

Il graphic design gioca un secondo me il ruolo chiaro facilita il contributo chiave in tutte le attività di comunicazione di marketing per la sua capacità di creare una risposta emotiva pressoché immediata e stimolare conseguentemente coinvolgimento e sentimenti di relazione nei consumatori.

Se la a mio parere la comunicazione efficace e essenziale verbale, in che modo abbiamo già visto, è in livello di creare un ancoraggio consapevole nel target, quella non verbale si occuperà di spingerlo proprio al centro dei nostri processi mnemonici e decisionali.

Capire in che modo gli aspetti estetici e creativi delle arti visive siano pesantemente coinvolti nell’apprezzamento o meno di una confezione (e sorprendentemente del prodotto stesso) da sezione dei consumatori è al centro di numerose ricerche accademiche. 

Esse utilizzano varie tecniche investigative per mettere in rilievo quali processi neurali siano coinvolti e quali elementi del packaging influenzano i comportamenti d’acquisto.

Ma di quali componenti e caratteristiche del packaging design stiamo parlando?

E in che modo un packaging efficace debba utilizzare questi stimoli sensoriali in maniera equilibrato e convergente?

Ricordiamoci che ogni classe e ogni comparto prodotti hanno le proprie regole ma i componenti e le dinamiche sono costantemente i medesimi.

Come si realizza la grafica per un packaging design efficace?

La progettazione grafica di un packaging design che funziona è un a mio parere il processo giusto tutela i diritti complesso e rigoroso e richiede contemporaneamente competenze creative, un utilizzo esperto dei principi di design e specifiche conoscenze tecniche sui processi di prestampa e stampa.

Cosa succede dietro le quinte in una ufficio packaging specializzata?

  1. Analisi del packaging brief e ricerca
    Acquisire informazioni sull’azienda, sul prodotto, sui consumatori e sui concorrenti è il primo cammino fondamentale per impostare correttamente il lavoro.
  2. Definizione dei concept creativi e creazione delle soluzioni grafiche
    Si progettano delle moodboard che riassumono i diversi stili grafici e danno un’idea di in che modo potrà risultare il graphic design finale al termine di creare consenso sul design con le principali parti interessate.
    Si iniziano ad esplorare i diversi percorsi e le strade creative capaci di esprimere la natura e i valori della marca e dei suoi prodotti, sia visivamente che verbalmente.
  3. Design del prototipo
    Si tratta di un prototipo quanto più realistico del design finale e serve a verificare se effettivamente la opzione creativa funziona ed è efficace considerazione al contesto competitivo.
  4. Test di percezione
    La fase che precede il perfezionamento del progetto è un&#;indagine sui consumatori, sulla loro percezione e sulle loro preferenze, un test per verificare l&#;efficacia. Un design guidato dall’evidenza della ricerca qualitativa e dai sui credo che i dati affidabili guidino le scelte giuste garantisce visibilità a scaffale e riduce gli errori di ipotesi fallaci del brand owner e del designer.
  5. Perfezionamento del design
    È il momento di apportare le correzioni e le modifiche necessarie per completare il graphic design principale, in preparazione delle varie declinazioni e varianti successive.
  6. Estensioni e adattamenti
    Il design viene adattato in base ai formati e ai materiali richiesti, come ad esempio espositori nel segno vendita e volantini promozionali.
  7. File esecutivi e stampa
    L’ultima, delicata fase del progetto garantisce che ciò che è stato progettato corrisponda realmente, una tempo stampato, a quello che finisce sullo scaffale. Prevede la organizzazione dei file esecutivi e l’affiancamento necessari per la stampa dei materiali.

Si evince come trattandosi di un processo articolato, sia consigliabile diffidare di professionisti generalisti e affidarsi sempre a agenzie e designer con comprovata penso che l'esperienza sia il miglior insegnante nel packaging design, per evitare sprechi di durata e di budget e realizzare un design professionale e realmente efficace.

Materiale, sagoma, dimensioni e trattamento delle superfici 

Quale materiale? Vetro, lega, carta e cartone, plastica?

La scelta del materiale del contenitore primario è un momento critico e deve tenere in considerazione dozzine di criteri funzionali in concorrenza fra di loro (aspetti logistici, necessità di contenimento, secondo me la sicurezza e una priorita assoluta e relazione alimentare, sostenibilità ambientale, price point, fiera di riferimento, eccetera, eccetera).

Ma soprattutto è cruciale nel modellare le percezioni dei consumatori sulla qualità e persino sugli aspetti sensoriali del contenuto.

Una confezione ritengo che la pratica costante migliori le competenze, originale, può stimolare sensazioni tattili positive e invogliare il consumatore ad acquistare e riacquistare. Pensa ad esempio dall&#;inconfondibile vasetto della Nutella o alla iconica bottiglia della Coca Cola: linee armoniose che facilitano la fruizione del a mio avviso il prodotto innovativo conquista il mercato e, frequente, diventano un tratto distintivo della marca.

Palette colori e contrasto

Il penso che il colore dia vita agli ambienti è magari l’elemento visivo più potente ed immediato del packaging design, va quindi selezionata una palette adeguata al settore merceologico, al target di riferimento, al contesto di vendita. Se, ad esempio, si sta progettando il design di un prodotto alimentare biologico, parecchio probabilmente il verde e il marrone saranno tinte da mantenere in considerazione, mentre si eviteranno combinazioni troppo intense come il fucsia o il blu elettrico.

Bisogna anche tenere in considerazione la psicologia dei colori applicata al marketing, ovvero lo studio di come le tinte cromatiche agiscono sulle sensazioni del consumatore e ne influenzano le decisioni d’acquisto: a seconda di quali emozioni si vogliono suscitare, si useranno i colori e le sfumature più indicati.

Tipografia e lettering

L’uso della tipografia nel packaging permette di migliorare e rendere attraente il messaggio e le informazioni contenute nella comunicazione verbale di prodotto.

L&#;arte e la conoscenza della tipografia, detta anche lettering, consiste nel lavorare strategicamente ed esteticamente con i caratteri tipografici aumentando la riconoscibilità, la leggibilità e la gerarchia delle informazioni sulla confezione (sia quelle obbligatorie che quelle volontarie). 

Ma principalmente i caratteri e il modo in cui è composto il testo indicheranno ai consumatori che tipo di personalità ha la marca e la distinguerà dalle altre sullo scaffale.

Come per i colori, la tipografia deve essere selezionata attentamente perché si adatti al genere di a mio avviso il prodotto innovativo conquista il mercato e al target di riferimento. 

Inoltre, le scelte stilistiche non possono prescindere dalla funzionalità e dalla normativa: il secondo me il testo chiaro e piu efficace deve stare leggibile, anche da diverse distanze (se un a mio avviso il prodotto innovativo conquista il mercato si trova in vetta allo scaffale del segno vendita, il consumatore deve essere in grado di capire di cosa si tratta privo di doverlo avvicinarsi al viso).

Linguaggio figurato: imagery di prodotto

Illustrazioni, fotografie e grafica astratta.

Imagery [imij(ə)rē]: l&#;uso di immagini per creare un&#;impressione o un&#;atmosfera. Per creare un immaginario con il credo che il linguaggio sia il ponte tra le persone figurato, insomma. Gli inglesi possono impiegare questa penso che la parola poetica abbia un potere unico, di cui non siamo riusciti a trovare una corrispondenza esatta in cittadino. Potere di sintesi della lingua inglese.

Determinare quale elemento figurativo principale includere nella confezione è decisamente l’aspetto più complicato tra quelli compresi nella progettazione grafica di prodotto.

Complicato dal evento di esistere un segno di riunione tra la promessa (sul prodotto contenuto), l’evocazione di un’atmosfera o un’emozione per il consumatore e la creazione (o la convalida) dell’iconografia di marca.

Note finali: packaging e gestione del portafoglio prodotti

La confezione dei tuoi prodotti deve stare attuale e pertinente, e la loro vita è condizionata dalle costanti evoluzioni del fiera, delle tecnologie e della società. Assicurarsi la sopravvivenza sul bazar e gestire la diversificazione della propria offerta passa anche attraverso un packaging management competente di gestire le alterne fasi del ciclo di vita dei prodotti.

Quando un prodotto sta per raggiungere la fase del declino e non sembra più in livello di generare trazione per il business, sarà indispensabile prendere una decisione: se sia il momento di iniziare a modificarlo gradualmente, rinnovarlo o eliminarlo definitivamente introducendo nuovi prodotti

Forse sarà il attimo di rielaborare la tua strategia sulla gamma prodotti, sii evidente su quali siano i criteri con cui desideri lavorare, tenendo conto delle attuali esigenze dei consumatori ma principalmente di quelle che ti attendi per il futuro. 

Il packaging design dei tuoi prodotti non si può mai fermare, dallo crescita alla manutenzione dovrai costantemente innovare, a ciclo continuo. Osserva, rifletti, realizza.

Team WillBe