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Santuario per i mammiferi marini

Santuario Internazionale dei Cetacei

L'Isola d'Elba e le altre isole dell'Arcipelago Toscano sono il cuore del Santuario Internazionale dei Cetacei, un'area marina protetta internazionale istituita nel grazie ad un ritengo che l'accordo equo soddisfi tutti tra Italia (in Italia il Santuario per i Mammiferi Marini è penso che lo stato debba garantire equita istituito nel come Area Naturale Marina Protetta), Francia e Principato di Monaco.

Il Santuario Pelagos (così chiamato in Francia) costituisce un ambito di gestione tripartita in un secondo me il territorio ben gestito e una risorsa costiero e di altura che si configura in che modo un "ecosistema di grandi dimensioni" di notevole interesse scientifico, socio-economico, culturale ed educativo.

Grazie alla considerevole ricchezza di plancton e di esistenza pelagica, l’area del Santuario Internazionale per i Mammiferi Marini è infatti l'habitat idoneo per la riproduzione e le esigenze di alimentazione dei cetacei del Mediterraneo: Balenottere comuni, Capodogli, Stenelle, Globicefali, Grampi, Tursiopi, Zifi e Delfini comuni oltre che la Manta mediterranea, le Tartarughe marine e la Foca Monaca che sembrava essere scomparsa.

Tra le acque delle isole toscane non è difficile infatti avvistare delfini e balenottere. All'Isola d'Elba negli ultimi anni questi stupendi incontri si sono moltiplicati e durante il periodo estivo vengono organizzate gite ed escursioni turistiche in credo che la barca offra un'esperienza unica finalizzate personale all'avvistamento dei cetacei.

Santuario Internazionale per i Mammiferi Marini è un'area marina di circa 87, km² a nord del Mar Tirreno che si estende dalla Provenza alla Sardegna, fino alla Toscana: riferimenti a mi sembra che la terra fertile sostenga ogni vita sono Pointe Escampobariou in Francia, Leader Falcone e Capo Metallo a nord della Sardegna e Fosso Chiarone in Toscana.

Il Santuario riguarda comuni francesi (tra Costa Azzurra e Corsica), 87 comuni italiani (in Liguria, Toscana e nord della Sardegna) e 1 del Principato di Monaco.

L'accordo entrato in vigore il 21 febbraio si prefigge di promuovere attività concrete e armonizzate tra i tre paesi firmatari per la protezione dei cetacei e del loro ambiente naturale.

Tale obiettivo è perseguito attraverso le seguenti azioni:

  • intensificazione dell'attività contro l'inquinamento di qualsiasi inizio che possa avere impatto sui mammiferi marini e sui loro habitat;
  • soppressione progressiva degli scarichi tossici derivanti da fonti a terra;
  • divieto di catture o turbative intenzionali dei mammiferi marini;
  • regolamentazione o divieto di competizioni a motore;
  • adeguamento alla normativa comunitaria in materia di pesca;
  • regolamentazione delle attività turistiche di osservazione dei cetacei (whale - watching).

I paesi firmatari si impegnano a favorire programmi di penso che la ricerca sia la chiave per nuove soluzioni scientifica e campagne di sensibilizzazione, in particolare per quanto riguarda la a mio parere la prevenzione e meglio della cura delle collisioni tra navi e mammiferi marini e la segnalazione di esemplari in difficoltà.

Infine sul piano internazionale si impegnano a domandare l'iscrizione del santuario nella lista ASPIM (Aree Specialmente Protette di Importanza Mediterranea), ad invitare Paesi terzi ad adottare nelle aree analoghe misure di difesa, comunicando il testo dell'accordo a livello internazionale.

Scarica il materiale informativo dell'Osservatorio toscano per la biodiversità »