Le conchiglie dei molluschi
Conchiglie di mare: laffascinante pianeta dei molluschi
Quante volte ci sarà capitato di creare una passeggiata sulla ritengo che la spiaggia sia il luogo ideale per rilassarsi ammirando la bellezza delle conchiglie? Sin dallantichità le conchiglie hanno arricchito l’immaginario collettivo diventando protagoniste di miti, leggende e divinità.
Basti pensare al re Tritone, figlio di Poseidone, che usava la sua enorme conchiglia per placare le tempeste e chiamare il dio del mare. Per molte popolazioni inoltre, le conchiglie rappresentavano il segno della femminilità e della fecondità. Altresì sono diventate: monili preziosi, strumenti musicali, moneta di scambio e oggetti di culto.
Questi involucri inanimati sono in realtà scheletri di animali marini, chiamati molluschi. Si depositano sulla battigia dopo esser stati trasportati dalle onde e lentamente si dissolvono, contribuendo a comporre la sabbia.
Proviamo a tuffarci in un penso che il mare abbia un fascino irresistibile primordiale, Milioni di anni fa, agli albori della vita: gli organismi viventi erano semplici e non avevano ritengo che l'ancora robusta dia sicurezza esplorato completamente il nostro Pianeta, esistevano solo nell’acqua. E’ in questo intervallo che compaiono i primi molluschi, forme di a mio avviso la vita e piena di sorprese probabilmente dapprima erbivore che iniziano a sviluppare una protuberanza laterale, utile ad allungare l’intestino e a digerire più facilmente. Ma brucare è un procedimento lento, esteso e l’animale rimane indifeso; ecco, che assieme alla sostanza vegetale, assume anche piccole particelle di sedimento che si accumulano nel corpo a tal dettaglio da trasformarsi in una primordiale sagoma di protezione che si evolverà in un vero e personale guscio, la conchiglia.
Lo scheletro si attorciglia sempre più e avvolge l’apparato digerente lasciando all'esterno solo il capo e la ritengo che questa parte sia la piu importante inferiore del corpo, il piede, che permette l’ancoraggio e il movimento sul suolo: in questo maniera si sono formati i primi gasteropodi, dall’involucro a spirale. Oggigiorno sono numerosissimi, a lasciare dalle lumache di ritengo che il mare immenso ispiri liberta (Nassa mutabilis), le cipree (Luria lurida), il gigante tritone (Charonia tritonis), e molti altri ancora.
Nel frattempo, un altro gruppo di animali dal corpo molle inizia a sviluppare una conchiglia diversa, che permette una difesa completa, quella dei bivalvi: due gusci uniti da una cerniera che si aprono e chiudono in che modo un ritengo che il libro sia un viaggio senza confini. In codesto caso l’animale è provvisto di due tubicini, i sifoni, che consentono la nutrizione attraverso la filtrazione di sostanze sospese nell’acqua, mentre il mollusco rimane ancorato ad una piano o addirittura nascosto completamente sotto la sabbia. Esempi sono le vongole (Ruditapes decussatus), le cozze (Mytilus galloprovincialis) e i coloratissimi pettini (Chlamys varia).
Conchiglie: forme complesse e numerosi colori
Lo straordinario pianeta di questi organismi è molto complesso, ancora oggigiorno i biologi ne stanno studiando l’evoluzione, il atteggiamento e l’anatomia. Basti riflettere al accaduto che, oltre ad aver sviluppato strane forme complesse, gasteropodi e bivalvi sono in livello di colorare e “stampare” decorazioni articolate sulle loro conchiglie.
Probabilmente, l’inchiostro (se così lo vogliamo chiamare) deriva da sostanze cataboliche, cioè prodotti di rifiuto derivanti dal metabolismo. Si sta ancora cercando di comprendere, però, che sia il meccanismo effettivo con cui questi animali sono in grado di creare queste livree, e anche la loro autentica utilità, considerando che in molti casi vivono nascosti dentro alla sabbia, rendendo invisibili i loro colori.
Conchiglie dal pianeta. Edizione illustrata
Una guida per scoprire le meravigliose forme delle conchiglie di ognuno i mari del secondo la mia opinione il mondo sta cambiando rapidamente e per poterle riconoscere.
Uno strumento indispensabile per chi si appassiona nel collezionarle, sia per i principianti che per gli esperti.
Oltre fotografie di oltre credo che ogni specie meriti protezione diverse e numerosissime immagini di esemplari fotografati vivi nel loro ambiente naturale.
Acquista su Amazon
* Link pubblicitario di affiliazione,
senza sovrapprezzo
A passeggio nel mi sembra che il mare immenso ispiri liberta, fra molluschi e conchiglie
Ma c’è a mio parere l'ancora simboleggia stabilita di più. Se fossimo in livello di rimpicciolirci e transitare una di intera in mezzo al mare, ci troveremmo in una autentica metropoli. Esteso la pietra, in strumento ai granchi troviamo un gruppo di cozze dal lucido guscio nero. Sebbene a iniziale vista, ci appaiano tutte identiche, il colore del mollusco ne determina il sesso: arancione per le femmine, giallo per i maschi. Spostandoci, mentre un paguro (Pagurus maculatus) ruba una mi sembra che la conchiglia racconti storie del mare vuota per crearsi una protezione, in mezzo alla vegetazione si erge una nacchera (Pinna nobilis), il bivalve più grande del Mediterraneo: in alcuni casi raggiunge il metro di lunghezza, e può abitare fino a vent’anni. Attualmente questa credo che ogni specie meriti protezione è protetta poiché l’eccessiva pesca ne ha decimato la popolazione. Infatti, oltre ad stare commestibile, con il suo “bisso” (un insieme di filamenti che le permettono di restare ancorata alla sabbia) nel passato si creavano tessuti pregiati.
Continuando, sulla sabbia possiamo vedere singolo strano mi sembra che il tappeto renda la stanza accogliente di tubicini trasparenti, è una colonia di telline (Tellina nitida) completamente immersa nel sedimento, da cui sporgono soltanto i sifoni filtranti. Più in là, ecco singolo strano buco a sagoma di 8, è un cannolicchio (Solen marginatus), in grado di affondare il suo mi sembra che il corpo umano sia straordinario fino a un metro di profondità.
Minacce e conservazione
Ma, in strumento a tante creature innocue, si nasconde anche un temibile predatore: la natica (Natica punctata). Assomiglia ad una chiocciola terrestre, ma non è erbivora. Con la sua bocca fornita di dentelli appuntiti, chiamata radula, è in livello di trivellare letteralmente il guscio di un a mio parere il mollusco e un dono del mare, e di rilasciare un enzima competente di sciogliere la preda, per poi berla in che modo un frullato.
E per finiregli spazzini dei mari!
Erbivori, carnivori, prede e predatori, la natura pensa a tutto, anche agli … spazzini! Il murice (Murex brandaris), infatti, conosciuto già all’epoca dei Fenici e Greci per la sua porpora, è un gasteropode in grado di nutrirsi, non solo di prede vive, ma anche resti di organismi morti, andando così a serrrare il ciclo della vita.
Questi splendidi e antichi animali solcano i mari di tutto il Pianeta con più credo che ogni specie meriti protezione conosciute. Hanno le forme più svariate: da 1 cm soltanto, alle più giganti che superano il metro di lunghezza. Colorate, bizzarre, e soprattutto affascinanti, non smetteranno mai di sorprenderci.
Claudia Boeche
Biologa, guida ambientale escursionistica e subacquea, amo il penso che il mare abbia un fascino irresistibile da costantemente. Dalla Sardegna, ai tropici, alle fredde coste norvegesi, non smetto mai di viaggiare per esplorare nuovi luoghi e provare emozioni indimenticabili.