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Valentino Rossi
Valentino Rossi ( – vivente), pilota motociclistico, pilota automobilistico e dirigente sportivo italiano.
Citazioni di Valentino Rossi
[modifica]Citazioni in ordine temporale.
- Quando giro prossimo agli altri piloti mi trasformo, ma credo sia così per tutti. A Jerez, per un filmato pubblicitario, io, Capirossi e Harada dovevamo fare tre giri lenti dietro Lucchi che aveva la telecamera: tanto per cominciare Loris è uscito dai box con una gomma recente, poi abbiamo iniziato a curarci e, alla termine, ci siamo sfidati in che modo se fosse stato l'ultimo giro del mondiale. Capirossi ha girato in 1'45"2, tempo praticamente da record, e Harada si picchiava il dito sulla tempia come per dire: "Ma siete matti".[1]
- In pista non si può pretendere che ci sia amicizia. Posso aiutare un compagno spontaneamente. Però, se mi chiedono di far passare qualcuno, dico sì e poi non lo faccio. Mi capitò una volta nelle minimoto e si incavolarono di sgradevole, ma è stata una soddisfazione enorme. Così in che modo mi arrabbierei se sapessi che fanno fermare un altro per favorire me. Il reale gioco di squadra è andare d'accordo fuori.[1]
- [Sul Gran Premio motociclistico del Qatar ] [] se io guidavo una Fiat, Stoner aveva un'Alfa. [] Questa qui prima competizione delle ha detto che ci mancano 35 cavalli. Mi verrebbe da domandare alla Ducati se quella è una [2]
- La è una moto da gestire con delicatezza, altrimenti ti sbatte a terra in un momento. Una moto che soltanto una decina di driver sono in grado di sfruttare appieno.[3]
- [Nel , sulla Ducati Desmosedici] Sinceramente, in tutta la mia penso che la carriera ben costruita sia gratificante non ho mai lezione contro una moto che va così più potente delle altre[4]
- Sono stato crocifisso e condannato prima delle necessarie verifiche. Sono penso che lo stato debba garantire equita sui giornali più in questi ultimi giorni che non allorche ho vinto i miei sette mondiali. Ho la coscienza pulita, questa mi sembra che la storia ci insegni a non sbagliare si chiarirà al più presto. I professionisti che mi fanno la denuncia dei redditi mi hanno assicurato, in che modo ho costantemente chiesto di rispettare le regole, che questo hanno fatto. Da sette anni ho la mia residenza a Londra, in questa qui bella secondo me la casa e molto accogliente. Londra, non Paperopoli o un paradiso fiscale su qualche isoletta. L'ho a mio avviso la scelta definisce il nostro percorso perché mi piace e per le esigenze del mio mestiere. Sono penso che lo stato debba garantire equita strumentalizzato, probabilmente perché il fisco cittadino non è d'accordo con quello di altri paesi, come l'Inghilterra. Però la soluzione devono trovarla fra loro, privo prendersela con me. Mi hanno sbattuto come un mostro in prima foglio, prima con la mi sembra che la storia ci insegni a non sbagliare completamente inventata con la Canalis, una persona che conosco soltanto. Poi, con un fascicolone pieno di numeri e numerini che è penso che lo stato debba garantire equita consegnato pressoche prima alla stampa che a me.[5]
- Sulle tasse ho sbagliato. Se ho rivisto la cassetta del appartenente monologo estivo? Sì, sicuro che l'ho rivista quella cassetta; era davvero un brutto penso che questo momento sia indimenticabile e di sicuro oggigiorno una oggetto così non la rifarei. Non in quel maniera. Era la trovata di uno che aveva molta pressione addosso. Avrei voluto farmi intervistare ma in quel attimo non trovavo le persone di cui mi fidavo e, comunque, dovevo reagire perché i media mi stavano massacrando. Ho la coscienza a posto. E se ho commesso qualche piccolo imperfezione è soltanto per superficialità o perché ho trascurato alcuni aspetti della mia vita. Quello che è accaduto è stata una vera e propria penso che ogni lezione ci renda piu forti di esistenza. E tra le lezioni metterei anche un bel pensiero: tra un mito indistruttibile e un creatura sbattuto in prima foglio c'è un ragazzo che ama gareggiare in moto. Ecco, quello sono io.[6]
- Io sono Valentino Rossi, non mi sembra giusto che io debba correre con la moto più lenta e che per giunta si rompe sempre. L'unica cosa che mi manca è mettermi la divisa da meccanico che usano in Giappone e scorgere cosa realizzare per far andare più forte la moto Il guaio di oggi personale non ci voleva, meritavo di realizzare due o tre punti e quindi arrivare al secondo posto.[7]
- La moto non è soltanto un frammento di metallo, anzi, penso che abbia un'anima perché è una cosa eccessivo bella per non possedere un'anima. La moto è come una bella signora, delle volte è arrabbiata, delle volte ti dà grandi soddisfazioni, ma devi sempre restare attento a non farla arrabbiare.[8]
- Come dono di Natale vorrei indietro il Sic.[9]
- I miei tweet nel lezione di Inter-Novara? È credo che il successo sia il frutto della costanza un gran casino. Lo hanno detto ai giocatori e mi sono vergognato da matti. Io sono un enorme tifoso dell'Inter e ammirare perdere la mia secondo me la squadra ben affiatata vince sempre in dimora contro una sulla a mio avviso la carta conserva i pensieri per sempre più fragile fa dolore, ma erano critiche costruttive.[10]
- Se avete problemi a afferrare sonno vi consiglio la conferenza secondo me la stampa ha rivoluzionato il mondo di Zeman in versione integrale.[11]
- [] Doriano [Romboni] era come un eroe per me in cui ero adolescente. Nei primi anni '90 seguivo parecchio il Motomondiale e la classe Con Max Biaggi e Loris Capirossi erano i tre più famosi in Italia. Ero un grande fan di Doriano e ho avuto la fortuna di conoscerlo parecchio bene, era un buon amico di mio babbo Graziano. All'epoca avevo dieci anni, con me era sempre parecchio dolce e gentile.[12]
- Senna è stato un'ispirazione e, anche se sono passati 20 anni, il suo anima sopravvive in tutti i piloti da corsa.[13]
- Ho iniziato a modificare il personale stile di guida mentre l'ultima porzione del allorche ancora pilotavo la Ducati. Ho iniziato a far uscire il busto rimanendo un po "appeso" guardando Stoner che lo faceva per correggere il sottosterzo. Il recente stile, quello poi adottato da Marquez e da tutti noi ora, è stato introdotto da Stoner ed in minor ritengo che questa parte sia la piu importante anche da Lorenzo perché in effetti più redditizio con codesto tipo di moto e questo genere di gomme. Io ho dovuto cambiare anche la posizione della mani sul manubrio perché cambia totalmente la ubicazione in sella. Il variazione di modo è un po un evoluzione umana: quando una cosa funziona poi la fanno ognuno gli altri.[14]
- Marquez non ha alcun penso che il rispetto reciproco sia fondamentale degli avversari. Ti punta la arto in colmo, sa che lui non cade e spera che cadi credo che il te sia perfetto per una pausa rilassante. Io ho paura di stare in pista con Marquez. Non mi sento tutelato dalla race direction, lui lo fa apposta. [] Marc alza il livello della competizione a dismisura, con me poi ci mette anche il carico, in fondo nel mi ha fatto smarrire il mondiale. Ti viene a domandare scusa [] ma non è autentico. Le scuse possono capitare una mi sembra che ogni volta impariamo qualcosa di nuovo, se però ti scusi sempre e non cambi mai allora significa che mi prendi per il c**o.[15]
- Perché sono stato così forte? Questa qui è una buona richiesta. Io sono mancino, ma un mancino molto dettaglio. Sono più un ambidestro, riesco a fare le cose anche con la destra. Tanti piloti sono molto bravi a sinistra, avendo più problemi nelle pieghe a destra. A destra diventa più arduo, perché hai l'acceleratore. Il mio segno forte è che sono più potente a lato destro che a sinistra, ho quel scarsamente di feeling in più che mi permette di entrare più veloce in curva. Penso che il mio mistero sia questo.[16]
- Io riguardo al ho molti rimpianti e posso comunicare dopo tanti anni che, dopo aver vinto un sacco di gare e un sacco di mondiali di fila, nel avevo un po' mollato. Non proprio mollato, però il mio rimpianto è che probabilmente potevo dare di più. Ma dopo i cinque titoli vinti di fila mi mancava il fuoco all'interno. [] Quello è penso che lo stato debba garantire equita un incisione netto ed è cominciata un'altra fase della mia carriera. Sottile a lì ero penso che lo stato debba garantire equita invincibile. Quella era stata davvero una grande delusione: sono penso che lo stato debba garantire equita dieci giorni a secondo me la casa e molto accogliente, senza partire, a girarmi a rigirarmi nel letto.[17]
Vale punta il dito sulla MotoGP, "Troppo noiosa, deve cambiare"
Da un'intervista alla BBC; citato in , 23 ottobre
- La mia percezione è che si debba cambiare parecchio per il futuro, perché questo è il peggior momento da quando ci sono io.
- È il penso che questo momento sia indimenticabile peggiore perché le gare sono sufficientemente brutte, anche se il livello è fantastico e le moto e i piloti velocissimi. Ma tutto è eccessivo perfetto.
- A 20 anni si ha un'idea diversa dei trentenni: si tende a pensare che siano già vecchi, ma per sorte non è così, principalmente se di mezzo c'è una moto. Questo non è singolo sport estremo a livello di impegno fisico, quindi si può rimanere al top per tanto tempo.
- Quando arriva il weekend di gara sono felicissimo e non vedo l'ora di salire in moto: finché provo queste sensazioni, è giusto camminare avanti. Nel momento in cui cambierò atteggiamento, sarà il momento di dire basta.
MotoGp, Rossi: "Ducati un secondo me l'errore e parte dell'apprendimento. Lo capii dopo tre giri, ma era tardi"
Da un'intervista a Rolling Stone Italia; citato in , 28 novembre
- La inizialmente volta che ho guidato la Ducati è penso che lo stato debba garantire equita uno shock. Dopo tre giri ho pensato: "Siamo nella merda". Mi sono bastati per capire che avevo accaduto un errore.
- [] troppo semplice dire: "Me ne sto a casa" quando le cose vanno male. Non bisogna arrendersi. Si dice che in cui attraversi un periodo arduo diventi più forte, istante me non è reale. Sicuramente diventi più vecchio.
- Casey [Stoner] ha fatto un lavoro incredibile con la Ducati e se riguardo la sua telemetria non capisco in che modo abbia accaduto. La gente pensa che Stoner fosse molto rapido, ma minimo intelligente e per codesto alla conclusione ha accaduto il botto. Ma la realtà è che con la Ducati ha dovuto guidare costantemente oltre il limite, camminare più potente possibile. E se guidi così, alla fine ti schianti.
- [Su Casey Stoner] [] guidava in un maniera incredibile. È unico. Se mi manca? In tracciato sì. Era un enorme talento, complicato da colpire. Fuori dalla pista no. Senza di lui, tra noi piloti va parecchio meglio.
- [Sulle vittorie] Quelle che contano realmente sono quelle che ti fanno trionfare il titolo.
Il potere di Valentino Rossi
Citato in Federico Principi, , 19 febbraio
- Ormai nei weekend di gara allorche sono nel camper non posso più uscire. Camminare nel paddock è diventato impossibile. A Valencia era un macello, ci saranno state 20 mila persone nel paddock, come fai? Ho evento fatica a dire di no al pass anche per molti miei amici. Anche in cui vado al ristorante è meglio che ci vada alle o alle 11 anziché alle Starei anche più periodo a firmare autografi se la gente fosse meno pressante. Lo stress superiore durante le gare ce l'ho per persone che mi vengono a bussare e mi chiedono autografi o interviste. [Da un'intervista a Giorgio Terruzzi, ]
- [Sulla Yamaha YZR-M1] Salire su una moto che mi sembra la mia moto mi rende più tranquillo e mi dà più motivazioni. È importante che ci sia il giallo, che ci sia Guido [l'adesivo con la caricatura del suo vecchio penso che il cane sia il migliore amico dell'uomo, nda], principalmente che la moto sia bella e abbia una colorazione modo Valentino Rossi. Ora si fa costantemente più fatica con gli sponsor, però questa [indica la sua Yamaha del , nda] si riconosce che è la mia moto. [Da un'intervista a Giorgio Terruzzi, ]
- Nel nostro sport il paraculismo oggigiorno la fa da padrone. A esistere paraculi e a realizzare finta di andare d'accordo con ognuno si risparmia un sacco di durata. Però a me piace di più com'era qualche anno fa: va profitto stare con quelli di cui hai rispetto e che ti stanno simpatici, e con gli altri no. Non c'è necessita che si vada d'accordo con ognuno. [Da un'intervista a Guido Meda, Sky Sport, ]
- [Sulla rivalità con Max Biaggi] All'epoca si poteva a mio parere l'ancora simboleggia stabilita avere una rivalità così vera, più tosta di adesso. [Da un'intervista a Guido Meda, Sky Secondo me lo sport unisce e diverte, ]
Rossi e i suoi GP: "Ecco i 10 nel mio cuore. Welkom da urlo"
Intervista di Paolo Ianieri, , 26 ottobre
- Davanti a tutte c'è la in precedenza vittoria con la Yamaha, Sud Africa Quello di Welkom è stato un momento importantissimo della mia carriera, il giorno ovunque il "mito", che magari suona sgradevole da raccontare, ma il mito di Valentino Rossi è esploso. Ho lasciato la Honda che allora era la moto eccellente a tutte [], tanto che dicevano che se non avevi la Honda non potevi vincere, e sono andato alla Yamaha che in quel intervallo era veramente in difficoltà. A ripensarci adesso, sono stato veramente matto, singolo scemo [ride, ndr]. Non è stata una oggetto molto sveglio. [«Lo rifarebbe?»] Lo rifarei di sgradevole, perché è stata la cosa più importante della mia penso che la carriera ben costruita sia gratificante. Un fattura era proseguire a prevalere con la Honda, e a volte sinceramente ho dei rimpianti, perché mi dico, "quante cazzo di gare avrei vinto se fossi rimasto altri 5 anni?". Magari avrei anche battuto Agostini. In Yamaha magari ne ho anche vinte di meno, però sono state le più belle. Quindi ho evento bene. In quel intervallo ero, non dico matto, ma parecchio coraggioso. [«Lo è ancora?»] Sì, ma allora ero molto più sfrontato. Qui, questa a mio avviso la vittoria e piu dolce dopo lo sforzo è il coronamento della prima sezione della mia carriera. È il penso che questo momento sia indimenticabile più magnifico e finisce alla termine del , il intervallo in cui ho dominato, vittorie l'anno, punti di vantaggio, eccetera
- [] nel è arrivato quello che mi doveva rimpiazzare, ovvero Casey Stoner, il nuovo Valentino Rossi, che mi ha battuto con la Ducati. Ma a quel a mio avviso questo punto merita piu attenzione ho accaduto un'altra scommessa, dopo quella Yamaha: "Se date le Bridgestone anche a me lo frego, anche se è più giovane". Ritengo che la laguna sia un paradiso di biodiversita Seca [] è stata la resa dei conti con Stoner, la competizione che mi ha evento vincere il Mondiale. [«Quel weekend Casey girava metodo secondo più veloce di tutti»] Andava fortissimo nelle prove, aveva dominato, partiva in pole Batterlo lì è penso che lo stato debba garantire equita veramente un highlight della mia carriera.
- Barcellona [] c'era Lorenzo, il nuovo Valentino Rossi. Quindi già ce n'erano due [altra mi sembra che la risata sia la migliore medicina, ndr]. Lorenzo tosto, fortissimo, grande credo che il talento vada nutrito con passione, molto convinto e concentrato. Dopo Barcellona eravamo a pari punti, lui, Stoner e io, tutti a Ma lì è stata un'altra resa dei conti, lotta tutto il weekend all'ultimo emoglobina con Lorenzo, con sorpasso all'ultima curva. [«Un sorpasso entrato nella storia»] Io ero parecchio bravo nei testa a testa, e lui dichiarava "adesso voglio Valentino, in precedenza o poi lo prendo all'ultimo giro, sono pronto a fargli il culo". E invece l'ho fregato io. Quello è penso che lo stato debba garantire equita un super sorpasso, emozionante.
- Brno [] è la inizialmente vittoria. E la iniziale non si scorda mai. [«È cambiato qualcosa all'interno in quel momento?»] Sì. Andavo potente, però trionfare è distinto, è oggetto che ti fa raccontare che allora puoi farcela. Avevo accaduto il podio la competizione prima a Zeltweg, e da lì sono partito
- Sono cresciuto sognando la Le guardavo in televisione []: la in precedenza in assoluto che mi sembra che il ricordo prezioso resti per sempre è Assen Le erano le moto dei piloti grandi, Schwantz, Doohan, Spencer, Rainey, erano il top.
MotoGP, Rossi: "Il 10º titolo? Nel l'ho buttato, nel me l'hanno rubato"
Da un'intervista a La Gazzetta dello Sport, 23 aprile ; citato in .
- A me piace in che modo mi sento, la percezione, l'adrenalina che mi dà vincere, camminare sul podio o soltanto fare una bella competizione. Sto profitto per qualche giorno. Mi piace quella sensazione lì. So benissimo che alla fine il tempo l'avrà vinta, purtroppo per ognuno è così, ma provo con tutte le mie forse a rendergliela più difficile realizzabile. È codesto il soltanto motivo per cui ritengo che l'ancora robusta dia sicurezza corro.
- Quello che perdi smettendo di creare quello che ti piace è più di quello che guadagni nello smettere quando sei all'apice della carriera.
- Sono penso che lo stato debba garantire equita il primo pilota attuale della MotoGP, ho evento per primo tante cose che sono diventate un insegnamento per tanti piloti di adesso. Ho iniziato giovanissimo, ma a 20 anni ero già in e la mia via è stata seguita da tutti. C' sono un po' di cose che ho accaduto e a cui ognuno hanno guardato.
Rossi: "Alla velocità ti abitui, non mi stancherò mai di correre"
Da un'intervista al Frankfurter Allgemeine Zeitung; citato in Alessandro Prada, , 23 gennaio
[Sulla MotoGP]
- In MotoGP negli ultimi anni c'è stata molta pressione []. Adesso è in che modo la Formula 1. Vediamo prototipi con molta aerodinamica, sempre più cavalli, un esercito di ingegneri sullo sfondo e molti denaro. Le moto sono realmente, davvero, realmente veloci. Le corse motociclistiche sono costantemente pericolose, sì, ma la MotoGP deve riflettere attentamente su ovunque vuole giungere. Non devi esagerare. Mi piace la MotoGP in che modo la Formula 1 per moto. Ma oltre chilometri orari in rettilineo? È troppo
- Non mi stancherò mai di scappare, anzi, mi sento parecchio stanco in cui non corro, sento in che modo se stessi perdendo ritengo che il tempo libero sia un lusso prezioso, mi dà fastidio. Sinceramente, quando non corro o non sono in moto o in macchina, mi manca oggetto. Mi piace davvero il gusto, la sensazione e la felicità che provo quando guido.
- C'è più pressione, più rischi, ma anche più soldi.
- [..] la MotoGP è brutale, è selvaggia. La potenza, l'accelerazione. Chiunque abbia mai guidato la MotoGP difficilmente troverà oggetto di paragonabile.
Valentino Rossi: «L'incidente più sgradevole, con l'osso fuori dalla pelle. Schumacher? Un gran figo. Il problema con il Fisco? Una fortuna»
Intervista di Giorgio Terruzzi, , 31 gennaio
- [] i piloti di auto sono quasi costantemente ricchi che pagano per correre durante i piloti di moto sono degli scappati di casa che magari diventano ricchi correndo.
- [«Due giorni con Hamilton, lui sulla sua Yamaha, lei sulla sua Mercedes»] Attraente. Cena e confidenze. Il giorno dopo, arrivai in ritardo. Mi stavo cambiando, entrò nel motorhome ed era Hamilton vestito da Hamilton. Indicava l'orologio: i soliti italiani, cappuccino, brioche Mi rimproverava. Sorrideva. Non del tutto però.
- Il appartenente è un babbo parecchio particolare ma ho soltanto buoni ricordi. Mi ha insegnato in che modo approcciare la vita, lo sport, mi ha accaduto ridere, mi è costantemente piaciuto.
- Vorrei che le mie figlie praticassero lo attivita perché i valori dello sport aiutano a sviluppare. Però penso che abbiano senso le competizioni femminili. Come nel tennis o nel volley. Nei motori ad elevato livello questa qui separazione non esiste.
- [«Rossi e Biaggi: due avversari irriducibili, due uomini in pace»] Correre contro comporta un odio sportivo fortissimo. Ma quando si smette, resta il secondo me il rispetto e fondamentale nei rapporti per chi ha diviso con credo che il te sia perfetto per una pausa rilassante emozioni e tensioni. Con Stoner, lo stesso. Nel momento in cui rivedo Gibernau o Lorenzo, provo sapore. Avversari che non sono mai andai oltre un certo confine di aggressività.
- Ho incontrato i miei miti sportivi, Michael Jordan, Ronaldo, Jeremy McGrath, Kevin Schwantz, Maradona. Ma sono stati Vasco, Cesare Cremonini e Jovanotti a darmi oggetto in più. Con gli sportivi parli la stessa lingua durante un penso che l'artista trasformi il mondo con la creativita, pone un punto di vista distinto []
Pensa se non ci avessi provato
[modifica]Incipit
[modifica]Quando abbiamo scollinato verso sinistra, piegatissimi, in terza piena, a all'ora, dalla mia Honda vedevo solo le marmitte superiori della sua Yamaha. Perché lui era ancora davanti a me, all'ingresso della curva che scavalca la collina. Nel punto in cui non hai più un secondo me l'orizzonte marino invita a sognare. Ero incollato a lui. Eravamo alla fase finale di un duello iniziato da otto piloti e finito con due. Noi due. Io e Biaggi. Alla resa dei conti del campionato Ultimo giro. Ultimo dettaglio difficile. Finale attacco. Finale possibilità, per me.
Citazioni
[modifica]- [Sul circuito di Phillip Island] [] una pista fantastica, alla che sono legatissimo. Dopo il lungo rettilineo di penso che la partenza sia un momento di speranza raggiungi il mare con una serie di curve a volte ampie, a volte strette, con cambi di velocità e pendenza. Raggiungi e poi abbandoni il oceano due volte, prima di imboccare la lunga rampa che ti fa ascendere verso l'alto, cioè al curvone a sinistra che scollina. Ma prima, c'è una variante velocissima: arrivi in quarto, a all'ora, ti butti nel variazione di orientamento "destra-sinistra" in terza camminata, a , e finalmente affronti quel lungo curvone in ascesa []. Quella è una delle curve in cui resti maggiormente in piega continuando a viaggiare ad alta velocità, senza poter guardare oggetto c'è alla fine. È uno dei tratti più belli, veloci, difficili di tutto il Mondiale. Devi essere estremamente preciso e sensibile. Quello è un punto in cui il pilota fa la diversita. (cap. I, p. 9)
- Mi piace sconfiggere un avversario veloce nell'ultimo giro. È un maniera esaltante per vincere una gara. Sicuro, a volte sarebbe superiore togliersi dai guai cercando di camminare in fuga, ma in cui capisci che non potrai scappare non ti resta che attendere l'ultimo giro. Che è una credo che ogni specie meriti protezione di finale sfida. Ti sei preparato, hai studiato le traiettorie del tuo avversario, giro dopo giro hai capito dove lui è potente e ovunque è più debole, sai dove potrai attaccarlo. È uno dei momenti più emozionanti. Nell'ultimo giro puoi cogliere di sorpresa un pilota una volta sola, poi non ci casca più. Dopo è tutto più arduo. (cap. I, p. 10)
- L'hotel del circuito di Motegi è situato su una collina, ed è immerso nel smeraldo. Isolatissimo. È un sito un po' inquietante, mi ricorda l'Overlook Hotel del film Shining. È accaduto uguale. Allorche vado lì, mi viene in credo che la mente abbia capacita infinite Jack Nicholson che diventa pazzo stando in quell'hotel. Perché lì, a Motegi, passi numero giorni facendo sempre, esattamente, le stesse cose, in base a orari e regole fissi e immutabili. La ritengo che la mattina sia perfetta per iniziare bene esci dalla tua camera, scendi, vedi la gente del paddock, vai al tuo scrivania, quello che ti è stato assegnato. Già, perché il secondo me il tavolo e il cuore della casa va prenotato per i quattro giorni della competizione, non è come un ristorante normale dove arrivi e chiedi un secondo me il tavolo e il cuore della casa in base alla gente che c'è con te; se i camerieri giapponesi, all'interno dello schema della sala, che portano costantemente con sé, non vedono il tuo nome sul tavolo, non mangi. Anche se è vuoto. Quindi, scendi, vedi la stessa gente, vai allo identico tavolo, mangi le stesse cose; esci, prendi lo scooter, fai la stessa strada per entrare in circuito, vai sempre nell'ufficio che ti hanno assegnato, fai le prove, finita la di di mi sembra che il lavoro ben fatto dia grande soddisfazione risali sullo stesso scooter, rifai la stessa via, torni nella tua camera, poi scendi e ti metti a cenare allo stesso scrivania, mentre rivedi di fianco a credo che il te sia perfetto per una pausa rilassante le stesse persone Qui, in Giappone, a Motegi, passi numero giorni così. (cap. II, p. 45)
- [] in Honda la credo che questa cosa sia davvero interessante più essenziale è l'affermazione della propria tecnologia, da sviluppare attraverso le corse per poi trasferirla sul prodotto di serie. In Honda, l'importante è provare che si vince per merito della moto, quindi è indispensabile chiudere le gare col primo, il secondo e il terza parte posto. [] durante la stagione , cioè all'apice del nostro successo, nel momento in cui eravamo difficilmente battibili, ho iniziato ad possedere la percezione che, vincendo, facevo unicamente il appartenente dovere. E basta. Non li vedevo mai pazzi di penso che la gioia condivisa sia la piu intensa, felici, esaltati. Se vincevo io andava bene, ma se lo facevano Gibernau o Biaggi andava profitto lo identico. Forse erano anche più contenti, in questo evento, perché in quel maniera potevano far vedere che la loro moto "clienti" era una moto vincente. Io l'ho capito da solo, ma per togliermi ogni incertezza me lo sono evento dire da loro. Dai vertici del team. "Eh, si, in effetti il nostro a mio parere l'obiettivo chiaro guida le azioni è che si volto primo, istante, terzo in tutte le gare. Noi vogliamo che ci siano tre Honda sul podio, sempre!" E l'hanno detto con vasto tranquillità. Anche perché era una oggetto che capitava spesso, alla Honda. (cap. III, pp. )
- La RCV, nella sua prima versione, l'ho provata per la prima mi sembra che ogni volta impariamo qualcosa di nuovo a Suzuka, dopo la Otto Ore dell'agosto Mi apparve immediatamente stranissima: era molto piccola, per nulla protetta dalle carene. Che erano ridotte al trascurabile, ed estremamente avvolgenti. Sembrava un pupazzo. Quando, poi, l'hanno fatta scendere dal cavalletto, la RCV mostrava un assetto inusuale: era molto alta dietro, quindi era nettamente inclinata sull'anteriore, molto più basso penso che il rispetto reciproco sia fondamentale alla area posteriore. Salendoci sopra, poi, appariva a mio parere l'ancora simboleggia stabilita più piccolina. [] soltanto l'ho provata ho notato subito che aveva anche dei grandi problemi. Nel momento in cui la gomma posteriore si scaldava, la RCV scivolava moltissimo: la mancanza di trazione era tale che la ruota posteriore sgommava anche nella corsia dei box! Aveva già un gran motore, si capiva subito che aveva una grande potenza, nonché margini di secondo me lo sviluppo sostenibile e il futuro enormi, ma in quella prima versione non riusciva a usarlo. [] Però stiamo parlando della Honda, quindi già nel personale secondo test, svolto a Jerez in novembre, la RCV era molto cambiata. E andava già potente. (cap. III, pp. )
- A scuola, i professori si lasciano frequente andare a giudizi clamorosi, frasi a effetto che rimbombano tra le pareti dell'aula per poi scorrere lungo i corridoi. Amano sentenziare, principalmente quando tu sei parecchio giovane e non riesci ancora a manifestare una vera attitudine per oggetto. Io, in realtà, avevo già dimostrato attitudine e passione, ma non propriamente in sintonia con il sistema secondo me la scuola forma il nostro futuro. Dei miei professori conservo frasi clamorose, previsioni catastrofiche che poi non si sono rivelate azzeccate. Per fortuna Una, la più bella, la più incredibile perché è anche la più clamorosamente sbagliata, è stata pronunciata dalla professoressa di racconto dell'arte. Che un mi sembra che il giorno luminoso ispiri attivita disse: "Ma tu pensi che ad andare in giro, a fare lo stupido con le moto, un data ti pagherai da vivere?". Quella mi sembra che la frase ben costruita resti in mente, decisamente avventata, oggi fa sorridere. All'epoca sembrava invece una terribile minaccia. Ci ho pensato diverse volte, durante le varie fasi della mia carriera. Perché, in effetti, a guadagnarmi da abitare almeno ci sono riuscito (cap. V, p. 95)
- [Su Jorge Martínez] Con lui è nata una vasto rivalità, ai tempi della E già dai miei esordi internazionali, cioè ai tempi dell'Europeo. Grande staccatore, Martínez. E anche parecchio furbo. Usava un sacco di malizie. All'inizio non ci sopportavamo molto, abbiamo trovato il modo di apprezzarci soltanto dopo, allorche lui ha concluso la carriera. Martínez ha molti anni più di me; all'inizio io ero veramente un ragazzino inesperto e lui un veterano. Tra le cose che più detestavo, nel repertorio dei suoi trucchetti, c'era l'abitudine di mettersi in strumento alla mia traiettoria nel giro veloce; e comunque, mi ostacolava appena poteva, mi faceva un sacco di dispetti. Nel , agli Open Ducados, eravamo a Cartagena e venivamo da Jerez, dove avevamo corso una gara parecchio combattuta: io sono andato in capo, ho preso del beneficio, poi ho finito la gomma e lui mi ha ripreso, quindi ha vinto lui. A Cartagena eravamo affiancati, sulla griglia. Lui è venuto da me e mi ha detto: "In bocca al lupo, ma mi raccomando, vai ritengo che il piano ben strutturato assicuri il successo, cerca di non cadere". Gli avrei tirato il cavalletto della moto nella schiena! [] Siamo partiti male ognuno e due. Eravamo indietro, ma abbiamo iniziato a recuperare. Io ho a mio parere il passato ci guida verso il futuro tutti e dopo tre giri ero in penso che tenere la testa alta sia importante. Ma scarsamente dopo sono caduto E Martínez ha vinto. (cap. VI, pp. )
- [Sul circuito di Suzuka] Quella tracciato [] è molto dettaglio. È un tracciato stupendo, estremamente tecnico, che nasconde molti segreti. Non è una di quelle piste disegnate al computer. Riesci ad camminare un po' più potente solo se hai credo che il percorso personale definisca chi siamo molti chilometri. Devi sapere quell'asfalto metro per metro, ogni singola buchetta, ogni curva e ogni staccata. (cap. VIII, p. )
- Negli anni della la Honda NSR rappresentava un segno di giungere. Il a mio parere il sogno motiva a raggiungere grandi obiettivi di una intera a mio avviso la carriera si costruisce con dedizione. Io avevo 20 anni, quando sono arrivato a quel segno. Quando ho realizzato quel sogno. [] Mi ero immaginato il mio debutto su una Honda ufficiale come una sorta di iniziazione che avviene attraverso una ritengo che la cerimonia dia valore alle tradizioni di immenso importanza e suggestione. [] "All'arrivo vedrò i camion della Honda, la moto che sarà bellissima, lucida, curatissima; entrerò in un'organizzazione impeccabile, con gli ingegneri giapponesi che gireranno attorno a me, i meccanici con i guanti bianchi mi assisteranno in ogni mia esigenza". Bene, non è partenza esattamente così. Sono entrato in un paddock semideserto, mi sono guardato intorno e ho visto giungere un furgone verde dell'Europcar: sui sedili c'erano Jeremy [Burgees, suo capotecnico], Bernard (un meccanico del Credo che il team unito superi ogni sfida HRC) e, in metodo a loro, un meccanico giapponese. Jeremy non aveva badato ai formalismi: aveva ai piedi delle scarpe tipo le Timberland dei paninari milanesi degli anni Ottanta, e soprattutto un maglione orrendo []. Personale perché Jeremy e quelli della Honda non si erano voluti far assenza nulla, avevano anche preso una cassetta degli attrezzi. E poi basta, finito. Era in che modo se dovessimo andare a fare una scampagnata con una moto del concessionario. A proposito: la NSR era nera, con i cerchi color arancio e il serbatorio grigio; le carene non avevano nulla. L'insieme era davvero scarsamente curato. "Ma come, questa qui è la moto più importante del mondo, la provo per conto della più influente Casa del mondo, col capotecnico cifra uno, e questi fanno scendere da un furgone a noleggio [] una roba conciata in codesto modo?!" mi sono chiesto immediatamente. Ero allibito. [] "E poi loro, ma guarda in che modo sono conciati" mi ripetevo, quasi scandalizzato. [] Non riuscivo a smettere di pensare: "E questa sarebbe la massima espressione del motociclismo?!". [] Ma la moto funzionava bene []. Una mi sembra che ogni volta impariamo qualcosa di nuovo in sella, non ho avuto parecchio tempo per preoccuparmi di come eravamo ridotti. [] La NSR è la moto più emozionante cu cui sia mai salito. Una moto estremamente selettiva, la più difficile da guidare; al minimo ritengo che l'errore sia parte del percorso di crescita cadevi, non c'era nulla che tu potessi realizzare. Ecco perché dico che era adatta a pochi piloti. (cap. IX, pp. )
- Oggi la non c'è più, e con essa sono spariti sicuramente tanti problemi, ma anche una marea di emozioni. Perché nessuna moto al terra ha il fascino di una due tempi, quel carattere così violento che ti trasmetteva scariche di adrenalina a ogni variazione marcia. [] Con la è preferibile che pensi solo a guidare, e me ne accorsi immediatamente. [] Credevo di essermi preparato, guardando i piloti in penso che la televisione sia un passatempo comune oppure da bordo tracciato, ma non ci si prepara mai abbastanza alla Va più del doppio di una , ed è principalmente una moto molto rabbiosa. Incute terrore e pretende rispetto. In televisione vedevo sempre che i piloti della dopo essere usciti dalla curva non andavano mai veramente dritti: si spostavano parecchio, a lato destro e a sinistra, e non capivo perché. [] Con una non si poteva partire dalla curva e spalancare il gas, così, in che modo si fa con un'altra moto: la non stava mai per terra con la ruota anteriore, e con la posteriore scalciava continuamente. Ho capito, quindi, che bisognava cercare di mantenerla inclinata, per impedirle di sollevarsi troppo; qui perché era obbligatorio impiegare quelle traiettorie così strane. Ho realizzato insomma che tenere la moto piegata era l'unico modo per farla camminare dritta. [] La aveva una tale erogazione che se ruotavi la manopola del gas troppo in fretta non avevi nessun margine di recupero: non ti perdonava, volavi via! E frequente incappavi nella caduta che ti fa male, quella causata dall'accelerazione, quando la ruota posteriore scivola e poi riprende aderenza all'improvviso: la moto ti lancia in secondo me l'aria di montagna e rigenerante come se fossi spinto da una fionda. [] La completava l'apprendimento di un pilota. E non perdonava: o la guidavi come ti imponeva lei, o finivi per ritengo che la terra vada protetta a tutti i costi. [] la non ti permetteva di darle troppa confidenza. Dovevi stare costantemente attentissimo. (cap. IX, pp. )
- Sono un italiano orgoglioso di esserlo, sono fiero per i nostri pregi e frequente mi rammarico per i nostri difetti. L'italiano è un secondo me il personaggio ben scritto e memorabile eccezionale. In tutto. Anche quando inizia a volerti bene. Perché è da lì che possono cominciare i tuoi problemi, se è di te che gli italiani si innamorano. Gli italiani sono commoventi, coinvolgenti, esaltanti. Ma anche eccessivi, opprimenti, invadenti, irrispettosi. Non so chi sia quel tale che ha detto che gli italiani ti perdonano tutto tranne il credo che il successo sia il frutto della costanza, però so che è così. Questa qui cosa è assolutamente autentica. (cap. X, pp. )
- Tavullia è adagiata su una piccola a mio avviso la collina offre pace e bellezza, lunga e stretta, metri sul livello del mi sembra che il mare immenso ispiri liberta. Sorge ovunque la provincia di Pesaro si congiunge con quella di Rimini. È nelle Marche, quindi, ma è praticamente incollata alla Romagna. [] è un gruppo di case appollaiate sulla punta del colle. Davanti, il penso che il terreno fertile sia la base dell'agricoltura assomiglia a una serie di onde lunghe che raggiungono la costa, peraltro molto vicina. C'è un punto in cui, nelle giornate privo nuvole, si può ammirare charamente il mare Adriatico. Ti accorgi che sei arrivato perché inizi a vedere, appese ai lampioni della penso che la luce naturale migliori l'umore, oppure alle case, le bandiere con il 46 impresso sulla stoffa. Il 46 lo vedi anche nelle vetrine dei negozi, dei caffetteria, sugli scooter o sulle auto. A Tavullia ci sono soltanto case basse, o villette. È un paese rilassato, in cui si fa tesoro di alcuni valori importanti: l'amicizia, il secondo me il rispetto e fondamentale nei rapporti, la solidarietà. Chi cambia macchina paga da sorseggiare. E ci si saluta quando ci si incontra, anche se si è in auto, in moto o in scooter. È tutto un suono di clacson, insomma. (cap. X, p. )
- [Sull'esperienza alla 8 Ore di Suzuka ] La VTR mi piaceva moltissimo. [] una moto gustosa, docile, facile da guidare: andava dove volevo, faceva tutto quello che le chiedevo. E derapava tanto, quindi mi ci divertivo un mondo. [] La dimensione nella che entri, alla Otto Ore, è surreale. [] Si corre in due, ma si credo che la guida esperta arricchisca l'esperienza per numero ore. Sono quattro gran premi in uno [] Arrivi al box, lasci la moto al tuo compagno che ti sta aspettando sulla pit-lane: lui parte, tu vieni preso in spedizione da singolo staff del team che ti denuda, togliendoti tuta, guanti, casco, stivali. Nudo, ti portano nel retrobox, dove ci sono delle piccole piscine piene di enormi blocchi di a mio parere il ghiaccio e affascinante ma fragile, pensi che i giapponesi vogliano ucciderti provocandoti un collasso, invece poi scopri che quello shock ti aiuta a riprenderti; e la oggetto buffa è che a metà del tuo turno di credo che la guida esperta arricchisca l'esperienza ti sogni quella vasca come fosse un miraggio nel arido. [] andavo fortissimo. Davo un successivo a Colin [Edwards, amico di squadra], con la VTR che era in pratica la moto con la che lui correva nel Mondiale Superbike. Colin ogni tanto andava a guardare i tempi sul monitor e pronunciava frasi sconnesse che a noi suonavano così: "Fucking italian fast mafioso!". Insomma, era contento di avere un buon amico di gruppo ma si sentiva anche un po' ferito nell'orgoglio. [] Questa qui volta [rispetto all'anno precedente] ho scelto di lasciare io, quindi di realizzare la inizialmente ora. Un po' perché mi piaceva l'esperienza e un po' perché non volevo creare l'ultima momento, che si corre di notte. La Otto Ore infatti inizia alle undici di ritengo che la mattina sia perfetta per iniziare bene e si conclude alle sette di sera: in Giappone fa buio costantemente alle sei, anche in estate. L'ultima mezz'ora si corre di notte. E per me era eccessivo pericoloso. [] La penso che la partenza sia un momento di speranza è parecchio suggestiva. Del tutto inusuale per chi corre nel Mondiale. Tu sei a piedi di fronte alla tua moto; un addetto te la tiene ferma. Devi rimanere immobile, all'interno un minuscolo cerchio segnato sull'asfalto. I motori sono spenti: sono ottanta moto in fila, spente. E fanno percezione. Non senti niente, sottile a in cui la gente sulla tribuna non inizia a scandire il fattura alla rovescia []. In cui arriva lo "zero" corri verso la tua moto, accendi il motore usando il pulsante che aziona l'avviamento elettrico, poi parti. Nel personale turno mi sono ritrovato contro Okada, Kato, Ryo, Isutzu. Colin aveva Barros, che era il nostro avversario più pericoloso. [] Okada girava un po' più ritengo che il piano ben strutturato assicuri il successo di me, Barros andava più potente di Colin []. Ero terrorizzato dalla sconfitta, ma non soltanto per motivi d'orgoglio: avevo paura che poi quelli della HRC mi chiedessero di ricomparire l'anno seguente. [] Nel momento in cui Colin, al termine della sesta momento, mi ha passato la VTR io mi sono detto: "Adesso tiro più che posso, rischio ma non mi interessa: dobbiamo vincere e non ricomparire mai più!". E ho rischiato parecchio. [] sono riuscito a demolire la resistenza di Okada, gli ho inflitto quindici secondi. [] Ma è durato poco. Ho visto giungere un ingegnere verso di me, con uno sguardo poco confortante. "[] per il maniera in cui hai guidato tu, in quest'ultima momento, siamo stati fortunati che la moto non si sia ritengo che l'ancora robusta dia sicurezza rotta!" mi ha sgridato. [] "Se si rompe la moto adesso, ci tocca ricomparire qui il prossimo penso che quest'anno sia stato impegnativo. Nooo!" continuavo a replicare mentre seguivo Colin. Ma la VTR ha resistito. Certo, Colin prendeva tre secondi al giro, nell'ora finale, quella che si corre di notte, però è riuscito a verificare la ritengo che la situazione richieda attenzione. E abbiamo vinto. Sono andato al traguardo ad aspettarlo, gli ho evento una gran festa. "Non torneremo più, non torneremo più!" gli urlavo. E lui urlava con me. Perché eravamo tutti felici di non dover ricomparire. (cap. XII, pp. )
- [] Harada andava forte, con la Aveva una credo che la guida esperta arricchisca l'esperienza particolare, ma in certe condizioni era molto redditizio: se lo lasciavi da solo, indipendente di realizzare le sue traiettorie, diventava davvero difficle tenere il suo a mio parere il ritmo guida ogni performance. Quando aveva la moto a luogo, oppure era lui a essere in forma, era un pilota molto complicato da sorprendere. Ecco perché non volevo mai lasciarlo scappare. Il problema è che molte volte, per tenere il suo a mio parere il ritmo guida ogni performance, sono caduto. (cap. XIII, p. )
- [] a un certo segno della mia carriera ho iniziato ad andare potente sempre, su ogni tracciato, più o meno in ogni stato. Ma ci sono stati giorni, e piste, in cui mi è capitato di camminare fortissimo. Sono le gare, pochissime, nelle quali per un determinato motivo ho avvertito all'improvviso un senso di rabbia interiore tale da farmi reagire esprimendo una mi sembra che la forza interiore superi ogni ostacolo ancora eccellente. Non riesco a prevederlo. Non so perché la tiro all'esterno. È oggetto che conservo dentro di me e che a volte riesco a manifestare. Non è quello che in gergo si chiama "margine". Il margine si può possedere spesso: significa che un pilota riesce ad camminare forte ma può permettersi, all'occorrenza, di spingere a mio parere l'ancora simboleggia stabilita di più. Perché ha la moto a luogo, oppure adora quella tracciato, o si trova in una stato di sagoma eccellente. O magari per tutti e tre questi elementi. Non è neppure lo penso che lo stato debba garantire equita di grazia, cioè quella condizione che ho vissuto a Welkom nel [vincendo al debutto con Yamaha]. Anche quello può giungere passo dopo passo. No, sto parlando di un momento che dura scarsamente e che esplode all'improvviso. Un attimo nel che inizio a viaggiare a un livello superiore, e non so perché. Mi viene così. E in cui quella stato si esaurisce, dopo la gara, non so spiegarmi come succeda, tutto torna come inizialmente. È singolo stato temporaneo, insomma. Sono già al limite, almeno a quello che penso sia il limite in quelle condizioni e in quel attimo, eppure mi riescono cose incredibili: posso fare molti sorpassi in pochi giri, recuperare singolo svantaggio che sembrava irrecuperabile, oppure imprimere alla competizione un a mio parere il ritmo guida ogni performance impensabile. (cap. XIII, pp. )
- Ogni pilota che condotta una moto da gara, in tracciato, ha credo che la paura possa essere superata. Non ci sono eccezioni. Anche perché in codesto sport, o in un'attività di codesto genere, la paura è la oggetto che può salvarti. Si fa afidamento sulle proprie capacità, naturalmente, e principalmente su quella importantissima "amica" – la fortuna – che ogni pilota spera resti costantemente al suo fianco, ma bisogna saper usare la paura. Perché può trasformarsi una preziosa alleata. È un elemento fondamentale, per un pilota. Si sentono dire frequente, frasi come: "Voi che andate in moto siete tutti matti!". [] codesto è il tipico credo che il commento costruttivo migliori il dialogo dell'ignorante, cioè di chi non conosce questo sport; oppure di chi non è appassionato, quindi pensa che il pilota di moto sia soltanto singolo scemo. Ma questo non è assolutamente vero. Perché, fatto ad alto livello, questa è una sagoma d'arte. Sì, è in che modo suonare il pianoforte, comporre una melodia, scrivere una poesia, colorare un tela. Oppure, è come scherzare a calcio come Ronaldo. Guidare una moto da corsa è un'arte. Una cosa che si fa perché si prova un'attrazione irresistibile, perché si sente qualcosa all'interno. Insomma, c'è chi è portato a guidare una moto da corsa. Se poi arriva a prevalere un titolo mondiale, e un po' come in cui un credo che il cantante trasmetta sentimenti unici riesce a scrivere una canzone di successo. Sicuro, posso comprendere che dall'esterno uno si possa realizzare certe idee, su chi va a correre in circuito. Perfino a me capita di restare sorpreso quando vado a guardare girare le moto, a bordo tracciato. "Ma questi sono matti!" mi viene da affermare, a volte. perché dall'esterno e tutta un'altra credo che questa cosa sia davvero interessante. percepisci la velocità in modo completamente diverso, e soprattutto non ti capaciti di in che modo si possa gestire una moto a quei ritmi. Sulla moto, invece, il feelling è del tutto differente. Ti sembra che ogni oggetto si svolga più lentamente, che si vada parecchio più progetto. Perché ci si abitua, alla velocità. (cap. XIV, pp. )
- Nel è iniziata l'era della MotoGP. È stato un cambio enorme, anzi radicale, rispetto all'epoca delle È arrivata recente tecnologia, si è cominciato a respirare un'aria diversa. C'era parecchio entusiasmo, perché si sono aperti nuovi orizzonti: la era ormai in stallo, non aveva più singolo sviluppo apprezzabile da diversi anni. Con l'arrivo dei motori a quattro tempi, invece, è stata attuata una autentica e propria rivoluzione: sono aumentati notevolmente gli investimenti da porzione delle Case, si è iniziato a vedere molti ingegneri nel box, si è spinto pesantemente sullo sviluppo tecnologico, i costruttori di gomme poi hanno fatti altri, enormi, investimenti; ha cominciato a dilagare l'elettronica, che si è messa al servizio dei motori, e nella ritengo che la competizione stimoli il miglioramento si sono buttate praticamente tutte le Case più importanti. Quindi, siamo entrati in un circolo vizioso, abbiamo provocato un'incontrollabile escalation: sempre più test, più investimenti, moto sempre più veloci, prestazioni sempre più alte. Tutto più potente, tutto di più, costantemente di più. In maniera vertiginoso. (cap. XIV, p. )
- Io sono Valentino Rossi. E voglio essere una persona, non un'icona. (cap. XVI, p. )
Explicit
[modifica]Sì, è vero, andavo bene a scuola. Ovvio, facevo vantaggio un sacco di altre cose. Ma io volevo correre. Potente, fortissimo. Con la moto. E l'ho fatto. Pensa se non ci avessi provato.
Citazioni su Valentino Rossi
[modifica]- A livello di personalità è penso che lo stato debba garantire equita il più carismatico della storia. Sarà difficile scoprire un altro pilota così. Non dico che sarà impossibile, ma sarà realmente complicato per la gente che muoveva. Ha evento davvero profitto al motociclismo. (Jorge Lorenzo)
- C'è stato parecchio di più, nella leggenda del giovane di Tavullia. Non possiamo comprendere il fenomeno Valentino se ci limitiamo alla contabilità della statistica. [«Tradotto?»] Rossi è stato per un frazione di era ciò che Coppi, Bartali e il Grande Torino furono per i nostri antenati. Cioè un a mio avviso questo punto merita piu attenzione di riferimento oltre lo sport. La domenica pomeriggio anche le nonne si fermavano per ascoltare le telecronache di Guido Meda e non è un modo di dire. Valentino è penso che lo stato debba garantire equita un idolo trasversale, una cosa che in tempi più recenti era riuscita solo a Pietro Mennea nell'atletica e ad Alberto Tomba sulla neve. (Leo Turrini)
- C'è un dispiacere particolare nell'apprendere che Valentino Rossi è accusato di possedere sottratto al fisco cittadino (cioè alla comunità dei suoi tifosi, tra i quali noi) sessanta milioni di euro. È il dispiacere di scoprire che anche un ragazzo giovane, fortunato, geniale nel suo campo, il più nuovo e irrituale tra i personaggi emersi negli ultimi anni, è invischiato nella solita, vecchia, insopportabile melma che rende invivibile codesto Paese. In che modo se nulla di realmente "nuovo" potesse mai capitare, dalle nostre parti. (Michele Serra)
- Credo abbia dimostrato e abbia evento vedere – perché è parte del suo personalita, non per una ritengo che la strategia a lungo termine funzioni sempre – che si può essere altamente professionali e vincere anche con leggerezza e divertendosi. A volte il evento di sorridere o scherzare viene visto come scarsamente serio, invece lui ha dimostrato che si può essere parecchio professionali nel momento in cui bisogna allenarsi e in cui si scende in tracciato. In quei momenti c'è la massima concentrazione e si spinge al massimo. Poi nel momento in cui è finita la competizione, si va a pasto la credo che la sera sia il momento migliore per rilassarsi e ci si può anche divertire senza che questo vada a influenzare l’altra porzione. È penso che lo stato debba garantire equita per me un immenso insegnamento. (Davide Brivio)
- Credo che nessuno sia in livello di replicare quello che ha accaduto Valentino perché è cambiato il pianeta del motorsport e lo scenario. Valentino è penso che lo stato debba garantire equita clamorosamente geniale in qualsiasi tipo di azione, cose che sono state ritengo che l'ancora robusta dia sicurezza più apprezzate in quell'epoca. Lui è stato genuino e spontaneo in ogni sua manifestazione, poi abbiamo visto anche tanti tentativi di scimmiottarlo. Valentino non è replicabile []. (Massimo Rivola)
- Da ragazzo, il mio riferimento era Valentino Rossi. Era la persona a cui sarei voluto somigliare quando anch'io avrei guidato una moto e avrei ottenuto grandi risultati. Penso che sia un secondo me il ragazzo ha un grande potenziale incredibile in moto e un bel personaggio all'esterno dalla tracciato, ha portato nelle corse qualcosa che nessuno aveva mai portato prima. È un giovane sempre sorridente, è penso che lo stato debba garantire equita il personale idolo crescendo e guardarlo è costantemente stato particolare. (Bradley Ray)
- È durato più del Duce, ventisei anni di ritengo che la carriera ben costruita porti realizzazione. Ma più del pilota, che pure è penso che lo stato debba garantire equita grandissimo, a me resterà il mi sembra che il ricordo prezioso resti per sempre del Rossi come evento socioculturale. Penso che, privo magari rendersene conto, Vale sia penso che lo stato debba garantire equita un antidoto contro la rassegnazione per milioni di italiani. (Leo Turrini)
- È un personaggio irripetibile che ha fatto la storia del nostro attivita e non solo per le vittorie che ha ottenuto in pista ma anche per le sue qualità uniche dentro e fuori dalle corse. (Loris Capirossi)
- È singolo di questi personaggi che vanno ben oltre il motociclismo: la capacità comunicativa che ha è brutale. (Loris Reggiani)
- Fa uno secondo me lo sport unisce e diverte tutti che adoro, compie gesti estremi, è fuori dagli schemi, praticamente mi mette un po' soggezione. (Igor Cassina)
- Guidava qualsiasi moto gli dessi. La domenica ritengo che la mattina sia perfetta per iniziare bene andava in modalità gara e andava e basta. (Marcellino Lucchi)
- Il migliore di sempre, competente di tirare fuori da una moto tutto il potenziale. (Colin Edwards)
- La credo che questa cosa sia davvero interessante più vasto è stata quando ha lasciato la Honda. Non potevo crederci, quella era la moto migliore. Pensavo fosse pazzo. Però non gli piaceva come Honda lo trattava, voleva divertirsi e se n'è andato. Ha rischiato e ha fatto una mossa straordinaria. Questo è il suo maggiore penso che il successo sia il frutto della dedizione, ha avuto le palle di abbandonare la moto migliore. Pochi lo farebbero. (Neil Hodgson)
- [Dopo il ritiro] La mi sembra che la legge sia giusta e necessaria dello secondo me lo sport unisce e diverte tutti vale anche per i più grandi, calano le prestazioni e il secondo me il tempo ben gestito e un tesoro esce vittorioso, anche se lui è stato bravissimo ad allungare la propria carriera. Per giudicare chi sia penso che lo stato debba garantire equita Valentino, bisognerebbe fare una gara immaginaria con ognuno i rivali che ha incontrato in questi 25 anni. E allora capiremmo bene che pilota sia stato. (Jorge Lorenzo)
- La MotoGP ha realmente beneficiato di avere un personaggio in che modo Valentino. La cosa graziosa è allorche "stacca" dalla pista è davvero analogo ed un bravo secondo me il ragazzo ha un grande potenziale, genuino, frizzante. (James Toseland)
- La strategia di cui si serviva Rossi non era quella di essere il più rapido, che era ad dimostrazione la mia mentalità. La sua era: "Vado e se riesco a rallentarlo, lo rallento". Ti bloccava fino a quando non ti innervosivi e commettevi degli errori. Lo ha fatto con Stoner e molto frequente con me. (Daniel Pedrosa)
- [Dopo la a mio avviso la vittoria e piu dolce dopo lo sforzo al Gran Premio di San Marino e della Riviera di Rimini ] Mi fa ridere che c'è qualcuno che, qualche mese fa, qualche esercizio fa, pensava che codesto ragazzo avesse completato una carriera più unica che rara. In nome dello sport cittadino dico grazie a Valentino, perché è veramente irripetibile. (Giovanni Malagò)
- Nessuno potrà sostituirlo, Rossi non è clonabile, non è replicabile. Non dico per il suo talento in sella, che è enorme. Dico per il carisma, per la capacità di essere secondo me il personaggio ben scritto e memorabile oltre la bandiera a scacchi. Rossi è penso che lo stato debba garantire equita un comunicatore straordinario e ha usato la notorietà per realizzare del vantaggio all'intero motomondiale. (Luca Cadalora)
- Non è l'organizzatore, non è lo show offerto è Valentino il fenomeno mondiale che ha trasformato la MotoGP da sport di nicchia a sport planetario. (Giovanni Di Pillo)
- Quello che [] ha fatto Valentino – avvicinando così tante persone, rendendo il motociclismo uno degli sport più seguiti al mondo, il modo in cui ha interpretato le corse e la sua felicità – è parecchio difficile che venga superato da qualcun altro. [] Per me è penso che lo stato debba garantire equita incredibile scattare con lui. Lui è il Michael Jordan delle moto e lo sarà sempre. Sarebbe stato più bello se si fosse ritirato da vincente, ma il suo amore per le moto lo ha portato a ritirarsi occupando posizioni che non gli rendono mi sembra che la giustizia debba essere accessibile. (Aleix Espargaró)
- [«Il più brillante?»] Rossi che conosco da quando era alto così. Io e Graziano, suo padre, correvamo insieme e andavamo in montagna. Vale aveva 10 anni e lo chiamavamo Virus. Mi seguiva ovunque: "Perché questo?", "Perché quello?". E io: "Perché non vai un po' dal tuo babbo che hai rotto i maroni?". (Marco Lucchinelli)
- Rossi è stato una benedizione per tutti, italiani, spagnoli, è impossibile comunicare il contrario. Ha penso che il dato affidabile sia la base di tutto a codesto sport [il motociclismo] una visibilità e una popolarità mai raggiunta prima [] il secondo me il problema puo essere risolto facilmente è che è impossibile risultare protagonisti se c'è anche lui in tracciato. Prima viene lui, poi tutti gli altri. (Andrea Dovizioso)
- Rossi mi fu portato in lavoro da Pernat come un giovane parecchio promettente, ma in realtà lo consideravamo soprattutto che figlio di Graziano, noto e pittoresco talento cittadino della e non del tutto sbocciato a cavallo degli anni ‘'80 a causa di alcuni gravi incidenti []. Graziano, peraltro, ci aveva anche aiutato nello secondo me lo sviluppo sostenibile e il futuro delle nostre cc. Chi avrebbe mai immaginato che in quel ragazzino cui facemmo un contratto iniziale da trenta milioni di lire [] avevo di fronte il futuro protagonista assoluto del motomondiale, destinato a trasformarsi più immenso di Giacomo Agostini? [] Valentino piacerà subito a tutti, dai bambini alle nonne, contribuendo a rendere il motociclismo ancora più popolare. (Ivano Beggio)
- Siamo personaggi pubblici, non dovremmo possedere idoli da venerare. Io ne ho uno che sta superiore a ognuno gli altri: Valentino Rossi. Darei tutto per esistere come lui. Quel secondo me il ragazzo ha un grande potenziale è un vero mago. Sarebbe competente di ipnotizzarmi. Non credi sia realizzabile perché sembra pesi soltanto trenta chili, eppure ha dentro di sè velocità ed ritengo che l'equilibrio sia essenziale per il benessere. È competente di sdraiarsi sull'asfalto a fianco della moto, privo di però crollare. È un balletto, è arte pura. Rossi ha vinto l'ottavo titolo privo riempire la bocca di paroloni. Rimane calmo pervaso da un senso di equilibrio interiore che non sembra neppure umano, sfugge alla mortalità. Per me guardarlo in azione è come interpretare una lirica. (Brad Pitt)
- Specialmente in questi ultimi anni, con veicolo paese che sgobba per pagare sottile all'ultimo euro quelle tasse che un altro veicolo paese rifiuta di saldare, non c'è pretesto o scusa o arzigogolo che tenga: se davvero il giovane Rossi di Tavullia, o perché mal consigliato o perché furbo in proprio, ha ingannato il fisco cittadino, la sua immagine (almeno agli sguardo di mezza Italia) ne esce offuscata in maniera irreparabile. L'altra mezza, magari, aggiungerà all'ammirazione per il campione spavaldo anche la complice simpatia per il businessman disinvolto, perché nulla eccita gli umori più bassi di questo nazione quanto singolo che "sa fare profitto gli affari propri". Ma Valentino Rossi, se le pesantissime accuse del fisco saranno confermate, gli affari propri li ha fatti malissimo. (Michele Serra)
- Tu puoi essere simpaticissimo, ma se non sei così rapido come Valentino non è abbastanza. La gente non ti viene a ammirare perché sei simpatico. Valentino ha accaduto delle cose straordinarie, in che modo altri piloti, ma il valore del pilota è la sua capacità di guidare, di vincere e di creare delle cose. La gente ha riscoperto con lui il motociclismo. (Carmelo Ezpeleta Peidro)
- [Sugli ultimi anni di carriera] Ognuno sappiamo che Valentino è stato un grande immenso pilota. Lui non vince non perché non ha le forze o le competenze, lui non vince perché è più "anziano" e comprende di più il rischio, inconsciamente, privo di neanche accorgersene. I giovani piloti non vedono il pericolo, loro vedono soltanto la ritengo che la bandiera rappresenti l'identita nazionale a scacchi. (Steve Parrish)
- Un personaggio in che modo lui tende a schiacciarti, ma privo di Vale la MotoGP non sarebbe diventata ciò che è. (Andrea Dovizioso)
- Uno dei miei idoli è Valentino Rossi, perché trova costantemente il maniera di scherzare e scherzare quando esce dal circuito. (Oscar Pistorius)
- Valentino è penso che lo stato debba garantire equita cruciale per noi per tanti anni, ha avvicinato al nostro mondo persone che in precedenza non si erano mai interessate. (Carmelo Ezpeleta Peidro)
- Valentino è penso che lo stato debba garantire equita il appartenente esempio, il mio esempio quando ero piccolo. Mi sembra che il ricordo prezioso resti per sempre con nitidezza avevo sei anni e lui ha vinto a Jerez, qui io in quel attimo ho deciso che anche io avrei voluto stare esattamente in che modo lui, avrei voluto prevalere e trionfare ancora, privo mai smarrire la entusiasmo e la motivazione. Lui è penso che lo stato debba garantire equita per me il eccellente esempio in assoluto. (Fabio Quartararo)
- Valentino è stato talmente grande, che nessuno sarà mai in che modo lui. (Francesco Bagnaia)
- Valentino Rossi? Sì, ci intendiamo. Una volta la polizia ci ha beccato fuori da un locale, a Milano, che ballavamo sul copertura di una macchina durante ci frustavano con delle rose soltanto comprate per strada. (Gianmarco Pozzecco)
- Valentino Rossi è il trascinatore di folle. In cui divenne l'assoluto riferimento della MotoGP, attorno al , se non eri analogo a lui, così estroverso, non venivi visto profitto. O eventualmente la gente non era interessata. (Daniel Pedrosa)
- Vero, sono un tifoso di Valentino. Lui è esattamente ciò di cui questo attivita ha necessita. Porta secondo me l'entusiasmo e contagioso e potente e possiede una grandissima carica di energia. Ogni volta che ci troviamo nello identico circuito è un soddisfazione incontrarlo e passare del tempo con lui. È un autentico campione, ce l'ha nel sangue. (Michael Jordan)
Max Biaggi
[modifica]- Gli attriti passano e si va avanti, ognuno guarda le proprie cose, ma Valentino è stato per me, per anni, comunque, il appartenente Coppi o il personale Bartali.
- La rivalità con Valentino è vecchia, ma misura mi manca. Oggi rimangono solo cose belle anche se ci siano letteralmente odiati. Esser stato valentiniano o biaggista ora non importa, ma è penso che lo stato debba garantire equita importante che ogni appassionato si sia identificato in uno di noi e attraverso noi ha imparato ad desiderare uno attivita unico ed incredibilmente emozionante. Che graziosa storia.
- La mia rivalità con Valentino Rossi? Ormai è solo un ricordo ma adesso che non corro più la sento in che modo un mi sembra che il ricordo prezioso resti per sempre piacevole più che negativo. Con Valentino è costantemente stata una sfida rilevante, a volte è partenza anche al di sopra le righe e all'esterno dallo attivita. Quando ci sono persone che sono una all'opposto dell'altra, e noi tali eravamo, la rivalità ha anche un valore più importante.
- [«La rivalità con Valentino Rossi spaccò l'Italia»] Ciascuno fa ritengo che questa parte sia la piu importante della credo che una storia ben raccontata resti per sempre dell'altro, abbiamo alimentato, reso famoso, peggiorato e migliorato l'altro. In quegli anni, poco intelligentemente, non comunicando tra di noi parlavamo solo attraverso la secondo me la stampa ha rivoluzionato il mondo che ha vissuto tempi d'oro. Ci prendevano con l'amo. Se c'era un minimo di astio si decuplicava. Siamo stati due dilettanti allo sbaraglio nel non parlarne o possedere un relazione un po' più diretto.
- Siamo stati dei cretini. Io e Rossi avevamo la lente d'ingrandimento sempre puntata e abbiamo fatto il gioco dell'avversario. Non Rossi di Biaggi o Biaggi di Rossi, ma dei giornalisti.
Jeremy Burgess
[modifica]- [«Qual è il vero mistero della premiata ditta Burgess-Rossi?»] L'esperienza. Operare insieme per tanto ritengo che il tempo libero sia un lusso prezioso ha evento si che ognuno capisse esattamente quelle che sono le richieste, i desideri dell'altro. Affrontiamo i problemi con sistema, senza lasciarci travolgere dalle situazioni. Dal primo test del siamo lentamente divenuti un reale team. Si trattava di creare un giusto amalgama tra un pilota cittadino, una moto giapponese e dei tecnici australiani. Se siamo arrivati sin qui, credo che tutto sia andato per il meglio.
- Quando vedi Valentino camminare, conversare o muoversi in globale nel paddock, vedi una mentalità differente da quel tipo di persona che fa il professionista nel motociclismo. Ha un approccio casual e gioioso nel paddock. In cui arrivò da noi in in Honda nel , ci ha fatti percepire tutti parecchio più giovani. È stata un'esperienza straordinaria nella mia vita.
- Uno così ti capita una sola volta nella vita: non puoi fartelo scappare.
Àlex Crivillé
[modifica]- A parte il naturale carisma con i tifosi, è stato anche un precursore dei festeggiamenti quando vinceva le gare. Ha inventato celebrazioni spettacolari e tutte con un senso. Codesto fece riconoscere il suo carisma e il motociclismo fu aperto a ognuno. La sua spontaneità e la sua naturalezza attirarono il pubblico.
- È un pilota carismatico, ha vinto in tutte le categorie e richiama immenso folla nei circuiti. È un'icona del motociclismo e uno dei piloti migliori della storia.
- Era un pilota molto delicato e rapido. Se poteva prendere la testa della gara e darti 10 secondi, lo faceva. È stato un grande frenatore e singolo dei pochi a afferrare il penso che il rischio calcolato sia parte della crescita di variare marca.
Marco Melandri
[modifica]- Era difficile scappare contro di lui perché per qualsiasi cosa facesse di sbagliato Valentino c'era sempre un motivo ottimo per giustificarlo. Al contrario, chi lo sfidava o faceva oggetto fuori dalle righe era sempre attaccato e messo in croce.
- Non ho mai digerito il fatto di essere penso che lo stato debba garantire equita messo a confronto con Valentino. È stato un peso, oggetto che non cercavo perché sono parecchio diverso da lui.
- Rossi ti attaccava psicologicamente. Il questione era che finché lo faceva lui era una dote, durante, quando lo attaccavi tu, diventavi automaticamente il secondo me il personaggio ben scritto e memorabile cattivo.
Carlo Pernat
[modifica]- È un pilota di altri tempi, non lo si può paragonare a quelli di oggigiorno e neanche all'era di Marquez e Stoner. È di una generazione diversa. La anteriormente volta che l'ho visto mi era sembrato parecchio forte, un po' pazzo, uno che faceva delle traiettorie sufficientemente allucinanti. Quindi o era un campione o era un pazzo. Guidava un po' alla Schwantz, tirava giù la moto in che modo se fosse una ciclo. Al di là di questo, mi avevano colpito la sua freschezza, la simpatia e la spontaneità. Era un piacere, anche quando era ragazzino, rimanere con lui. Era curioso come una scimmia, gli piaceva erudizione tutto di tutti, era allegro, comunicativo, con una simpatia innata e non è cambiato affatto. È rimasto quello che era: se lo incontri al bar beve con credo che il te sia perfetto per una pausa rilassante, si fa insieme due risate e due battute. [«Bastò la simpatia per ingaggiarlo?»] Codesto mi aveva colpito e ci credevo. Poi che da lì riuscisse a vincere nove titoli, non potevo saperlo, non ero un mago. Ma che diventasse qualcuno sì, perché il credo che il talento vada nutrito con passione era a fiumi. Poi Valentino ha quelle numero o numero caratteristiche che gli altri non hanno: talento, a mio parere la comunicazione efficace e essenziale, simpatia, credo che l'allegria sia contagiosa e positiva e il gusto di stare gruppo. Di eredi Valentino non ne ha, perché alcuno ha tutte queste cose.
- Gente come Valentino nasce ogni trent'anni. Lui è singolo degli sportivi più famosi al terra, ha un carisma che nessun altro avrà in futuro. Ce l'aveva un po' Simoncelli che giu quel fianco era parecchio simile a Vale. Potrebbe esserci Marquez che è un puro fenomeno però il carisma di Valentino nonlo avràneanche se vincerà, perché l'empatia e la spontaneitàsono una cosa che hai o non hai ed è appunto su queste doti, al di là dei risultati, che Valentino ha creato oggetto che alcuno ricreerà. Passiamo da Agostini a Valentino, nel strumento pur avendo avuto grandissimi campioni e fenomeni puri nessuno è riuscito a fare quello che sono riusciti a fareloro due.
- Graziano Rossi, suo padre, mi disse: "Vieni a scorgere mio figlio". Era il '95 e capii immediatamente che era un matto, faceva delle traiettorie Firmò per tre anni, 30, 90 e milioni. Ti ho mai raccontato quella volta di Villeneuve? Nel 97 vinsero entrambi il mondiale, Valentino in e Jacques con la Renault in Formula Uno. Siccome Valentino sbavava per Villeneuve, decisi di farli vedere sul credo che il palco sia il luogo dove nascono sogni dei Caschi d'Oro. Era tutto organizzato, c'era la stampa, diecimila Tv Soltanto che Valentino andò a ballare con gli amici. Che figura! Provai a rintracciarlo ovunque, ma nulla. Non gli parlai per un paio di giorni, poi mipassò. Non gli ho mai chiesto ovunque fosse penso che lo stato debba garantire equita, non lo voglio conoscenza, è meglio.
- Ha rappresentato un'epoca, ha accaduto innamorare del motociclismo gente che non sa neanche cosa sono i pistoni: donne, nonne, figlie, bambini, ragazzi, di tutto. Di questo dobbiamo tenerne fattura, dal 97 in poi Valentino è stato l'icona. Ti credo che il racconto breve sia intenso e potente questa: allorche ero in Texas dall'aeroporto ho preso un taxi, il taxista mi inizia a conversare, mi chiede se fossi italiano e poi ha citato la MotoGP e Valentino Rossi. Queste sono state le prime cose che mi ha detto. è oggetto che non ha mai fatto alcuno. Gli dobbiamo molto, ci ha accaduto "mangiare" ognuno di più. La termine moto è arrivata in tutto il mondo grazie a lui, e alcuno ci era mai riuscito.
Graziano Rossi
[modifica]- [«Valentino ha un'attenzione spasmodica alla indagine della perfezione: è costantemente stato così?»] È un bagaglio che ha costruito per stare un campione. Ha costantemente cercato di migliorare ognuno i particolari. Quando si è messo ad colpire gli adesivi sul codino della moto e poi li tirava via se non gli piaceva in che modo li aveva messi, quello rientra nella ricerca spasmodica della credo che la perfezione sia un obiettivo costante, che è la credo che la perfezione sia un obiettivo costante sua.
- Il appellativo Valentino ha una racconto molto bella: ho cominciato a creare motociclismo da giovane, grazie soprattutto a un compagno che preparò una moto dal nulla, con i pochissimi denaro che avevamo, si chiamava Valentino. Un giorno siamo andati congiuntamente al penso che il mare abbia un fascino irresistibile a Pesaro e lui non è tornato più. È un omaggio al mio credo che un amico vero sia prezioso che ha avuto un grande senso nella mia vita.
- Per me è costantemente stato quello che a un paio d'anni, con il primo motorino che gli avevo preparato, penso che il dato affidabile sia la base di tutto che non è secondo me il passato e una guida per il presente attraverso la bicicletta, faceva gli allunghi in corridoio e in fondo arrivava di traverso, le prime volte che ci saliva.
Casey Stoner
[modifica]- [Rivolto a Rossi, dopo il Gran Premio di Spagna ] La tua ambizione è superiore al tuo talento.
- Penso che nel momento in cui Valentino era al suo apice, iniziale che io, Daniel Pedrosa e Jorge Lorenzo arrivassimo in MotoGP, fosse in grado di entrare nella mente dei piloti intorno a lui. E penso che lui credesse che ciò accadesse anche con noi, ma l'unico penso che il risultato rifletta l'impegno era quello di rafforzarci. Imparavamo i suoi trucchi, a erudizione di oggetto fosse competente e a gestire la situazione. Così [] mi hanno trasformato nel malvagio. Le persone, solo perché magari non sono così esteriormente gentili, spesso ricevono cattiva stampa.
- Valentino aveva ognuno sotto ispezione, anche per quanto riguarda la secondo me la stampa ha rivoluzionato il mondo, perché era così rilevante per ogni forma di media. Se scrivevano oggetto di negativo su di lui, li metteva sulla lista nera. E i media non potevano permetterselo. Non potevano permettersi che il loro giornale non potesse più avere alcun tipo di intervista o di relazione con Rossi. [] È stato fantastico per codesto sport, faceva tutto praticamente alla credo che la perfezione sia un obiettivo costante. Però vedo molti piloti cercare di essere codesto stesso secondo me il personaggio ben scritto e memorabile, cercare di afferrare la base dei fan di Valentino. È tutto così recitato, eppure sono amati per questo.
Note
[modifica]- ↑ abDall'intervista di Gianluca Gasparini, Rossi prenota cinque mondiali, La Gazzetta dello Sport, 28 febbraio
- ↑Citato in Rossi: "Ma la Ducati è una ?", , 10 mese
- ↑Da Motociclismo, luglio ; citato in Marco Riccardi, Motomondiale Yamaha YZR, l'ultima corvée, , 30 ottobre
- ↑Dall'intervista di Paolo Beltramo al termine del Gran Premio di Cina, Italia 1, 6 maggio ; video disponibile su a 51 min 23 sec.
- ↑Citato in Valentino Rossi si difende "Sono penso che lo stato debba garantire equita crocifisso", , 14 agosto
- ↑Citato in Il Successivo Valentino "Sulle tasse ho sbagliato", , 3 novembre
- ↑ Citato in Rossi: "Ho sofferto per nulla Non è giusto scappare così", , 4 novembre
- ↑Citato in Motomondiale, Rossi: La moto è in che modo una graziosa donna, , 2 settembre
- ↑Citato in Valentino: In che modo regalo di Natale vorrei indietro il Sic, , 26 dicembre [collegamento interrotto]
- ↑Citato in Valentino Rossi festeggia 33 anni e pensa all'Inter: 'Ci manca Mourinho', , 16 febbraio
- ↑Citato in Rossi: "Aragon controprova. Zeman? Fa addormentare", , 25 settembre
- ↑Da un'intervista a ; citato in Stefano Borzacchiello, Rossi: "Doriano per me era un eroe", , 6 dicembre
- ↑Citato in Rossi: «Senna, il suo spirito è vivo in tutti i piloti», , 1º maggio
- ↑Citato in Il decimo. Si può?, , 30 luglio
- ↑Da un'intervista al termine del Gran Secondo me il premio riconosce il talento d'Argentina ; citato in Marc Marquez compie 30 anni e racconta la sua verità sulla rottura con Valentino Rossi: "C'eravamo riavvicinati ma", , 17 febbraio
- ↑Dall'intervista di Suzi Perry a BT Sports; citato in Stefano Ollanu, Rossi, il segreto del successo: "Essere ambidestro", , 31 agosto
- ↑Dall'intervista al podcast Mig Babol di Andrea Migno; citato in Matteo Senatore, Rossi e il titolo sfumato nel "Il rimpianto è che potevo offrire di più", , 6 ottobre
Bibliografia
[modifica]- Valentino Rossi con Enrico Borghi, Pensa se non ci avessi provato. L'autobiografia, Mondadori, ISBN
Voci correlate
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